Recensione di Marina Toniolo
Autore: Karine Tuil
Traduzione: Fabrizio Ascari
Editore: La nave di Teseo
Genere: narrativa straniera, moderna e contemporanea
Pagine: 352
Anno di pubblicazione: 2021
Sinossi. I Farel sono una coppia di potere. Jean, rispettato giornalista, presenta da oltre trent’anni un famoso programma politico alla televisione; Claire è un’intellettuale nota per il suo impegno femminista. Il figlio, Alexandre, frequenta una prestigiosa università americana. Tutto sembra funzionare alla perfezione per loro. Ma un’accusa di stupro sconvolgerà questa impeccabile costruzione sociale.
Recensione
Disturbante. Provocatorio. Illuminante.
Uno dei migliori romanzi che ho letto in questo 2021 insieme a quello della Vanessa Springora – “Il Consenso”. Ed è proprio sul consenso che si costruisce la trama di questo intenso dramma familiare e sociale tra una famiglia a cui sta a cuore solo l’apparenza sociale e che si deve confrontare con la dura realtà di vedere il figlio Alexandre accusato di stupro da una diciottenne.
La ragazza ha dato il suo consenso?
Ha esercitato il suo diritto di rifiutare?
O con il suo atteggiamento schivo ha lasciato intendere che il rapporto era consenziente?
Vi ho trovato un’analisi lucida e spietata dei rapporti umani odierni: la donna che cerca di trovare la propria strada schivando, accettando un ambiente prevalentemente maschilista; scendendo a compromessi in nome della libertà di essere e di vivere, in nome dell’indipendenza.
L’uomo che come una barca ondeggia in un mare di incertezza, memore del suo forte passato di prevaricazione e di machismo, ridotto a non saper più come approcciare una donna, una ragazza. Un uomo travolto da una società che non accetta più la passività come scusante ma che deve ri-trovare un equilibrio fra i sessi.
Sono sincera, leggendo, come donna, mi sono trovata a parteggiare per Alexandre, un giovanotto sfortunato, impulsivo, incapace di relazionarsi; poi ho pensato:
Quanto della mia educazione influisce sul mio giudizio che dovrebbe essere imparziale?
Quanto gli stereotipi inculcati nei secoli da madri, sorelle, nonne, zie ha peso sul mio essere oggi?
Mi ha profondamente turbato rendermi conto di come l’evoluzione dei rapporti si sia così allontanata da un fulcro centrale, come se oggigiorno uomini e donne vivessero in due mondi distinti e non interconnessi.
Non è l’amore il collante tra uomo e donna, ma il sesso. E’ chiaro. Così come il collante tra le diverse società è il potere. La ricerca dell’amore è effimera e molto spesso inconcludente: attimi di complicità e di intesa spazzati via da un 20 minuti di piacere.
“Tra l’alfa e l’omega, con un po’ di fortuna, si amava, si era amati. La cosa non durava, prima o poi si finiva con l’essere sostituiti. Non c’era da ribellarsi, era il corso invariabile delle cose umane”.
Superlativo.
A cura di Marina Toniolo
https://ilprologomarina.blogspot.com/
Karine Tuil
è una scrittrice francese, nata a Parigi nel 1972. Nel 2015 Frassinelli pubblica il suo romanzo L’invenzione della vita, finalista al premio Goncourt, e candidato al Prix des Libraires e al Prix Interallié. Questo romanzo ha avuto uno straordinario successo di pubblico, superando le centomila copie vendute solo in Francia, e di critica, affermandosi decisamente come una delle voci più interessanti della narrativa francese oggi. Karine Tuil si occupa anche di teatro e cinema e collabora con diverse riviste, tra cui «Le Monde 2» e «Livres Hebdo».
Acquista su Amazon.it: