del guardiano del faro
Recensione di Anna Sonatore
Autore: Jean E. Pendziwol
Traduzione: Stefania Cherchi
Editore: Garzanti
Genere: Narrativa straniera
Pagine: 304
Anno edizione: 2019
Sinossi. In lontananza risuonano gli strilli dei gabbiani e lo sciabordio delle onde. Elizabeth ha sempre vissuto vicino al mare e quell’immensa distesa, per lei, è piena di ricordi. Ora che è anziana, però, le immagini sono sempre più lontane, confuse e indefinite. Come il tempo che trascorre in casa di riposo. Per fortuna c’è la giovane Morgan che, a volte, passa le giornate con lei. Anche se sono solo due estranee, quando stanno insieme Elizabeth riscopre un sorriso che credeva perduto. Fino al giorno in cui Morgan vede i disegni che Elizabeth custodisce con cura sin da quando era bambina. Sono delle libellule dalle grandi ali colorate che volano leggere. La ragazza sa chi le ha disegnate, sa di chi è quello stile inconfondibile. Appartiene all’uomo che l’ha cresciuta. Lo stesso che anche Elizabeth ha incontrato anni prima. E infatti le basta sentire il suo nome perché i ricordi riprendano a sgorgare inarrestabili. Le sembra di essere di nuovo nel faro di cui il padre era il guardiano. Con lei, come sempre, c’è la sorella gemella Emily. La fragile e timida Emily. Il passato riaffiora vivido in ogni particolare e, con lui, tutti i misteri rimasti irrisolti, tutte le domande che non hanno mai avuto risposta. Forse Morgan potrebbe averle. Forse i loro destini sono legati, come mai avrebbero immaginato. Ma a volte è meglio che i segreti rimangano sepolti nel passato. Perché hanno ancora molto da dire. Hanno una lunga eco che sembra non finire mai. Come il volo di una libellula. Le figlie del guardiano del faro è un caso editoriale straordinario. Venduto in tutto il mondo, ha scalato le classifiche. Un romanzo unico che unisce un’ambientazione affascinante alla forza del mistero del passato. Una storia in cui due protagoniste riscoprono sé stesse percorrendo a ritroso la loro vita. Perché non si può andare avanti senza conoscere i segreti che nasconde la strada che si è fatto fino ad allora.
Recensione
“Sei mia sorella. Niente può separarci. Ma ogni isola nasconde un inganno.”
Isola di Porphyry Point, Canada. La famiglia Livingstone è responsabile del faro dell’isola. Anni di guerra, una guerra che inizialmente resta lontana. L’isola è un mondo a sé. Elizabeth ed Emily sono gemelle, legate da fili invisibili e indistruttibili. Emily non parla, mai la sua bocca ha proferito parola, ma Elizabeth non ha bisogno di parole per capirne i pensieri più nascosti. Hanno un linguaggio tutto loro, incomprensibile anche per la loro madre. Una donna di origini indiane, rigida e riservata. Andrew Livingstone, il padre, è tutt’altra persona, amorevole, solare, innamorato dei suoi figli, ma Emily… è il suo cuore. Le giornate passano velocemente, ognuno impegnato al compito assegnatogli. A differenza di tutti, Emily passa le sue giornate nel silenzio, immersa nella natura a disegnare.
Un talento innato il suo, lascerà dietro di sé una scia di disegni unici, dallo stile inconfondibile. Siamo negli anni 30, lontano dai nostri tempi, ma c’è un filo conduttore tra il passato di Elizabeth ed Emily, al presente di Morgan. Morgan è una ragazzina orfana che passa da una famiglia all’altra, con la passione per i graffiti e quella di cacciarsi nei guai. Verrà sorpresa mentre disegna una libellula su una parete del Boreal Retirement Home, una casa di riposo di primordine. La punizione? Ridipingere tutta la parete e la staccionata, che lei definirà “una grossa perdita di tempo”
Elizabeth, ormai ha quasi perso del tutto la vista, ma nonostante ciò quando incontrerà Morgan, saprà leggerle l’anima. Vecchi diari di un passato lontano riappaiono nella vita di Elizabeth, e Morgan diventerà i suoi occhi. Ci sono domande che si pone da tutta la vita, in quei diari potrebbero esserci le risposte. Le parole da ascoltare saranno una lama a doppio taglio. Ricordi nascosti nel profondo saranno rivangati, che colpiranno senza nessun riguardo. Ripensare ad Emily, ricordare quello che hanno vissuto e superato insieme, quello che le ha divise, è lacerante. Per Elizabeth, Emily era la sua esistenza, era tutto.
“Perché io ero Elizabeth ed Emily, le gemelle, le figlie del guardiano del faro. È dura essere qualcos’altro. È dura essere solo Elizabeth.”
Una parte di lei sentiva che qualcosa stava per accadere. I sogni spesso sono rivelatori, e i suoi, nell’ultimo periodo tentavano di riportarla indietro nel tempo. A quando era con sua sorella sull’isola, ma c’è altro che i suoi sogni vogliono farle vedere. Provavano ad avvisarla…
“Un lupo si aggira nei miei sogni. Lo vedo che ci osserva nascosto fra gli alberi. Scivola fra i tronchi di betulla e di abete, costeggiando la spiaggia e guardandoci ballare con i suoi freddi occhi gialli. Emily non ne ha paura. Lo fissa finché lui non si accuccia al margine della spiaggia, in attesa. Ma io sì che ho paura. So perché è qui. Non è ancora ora. Ma ogni giorno mi rendo conto che si avvicina sempre più, e che gli ci vuole più tempo per calmarsi.”
Morgan sarà la chiave per trovare e unire tutti i tasselli mancanti.
La bellezza di questo libro, tra le tante cose, è l’ambientazione e le sue descrizioni. Tra le pagine, sembra quasi di poter sentire il profumo del lago, di vedere ogni pianta o fiore che lo circonda. Si percepisce tutta la bellezza di un posto lontano da noi, ma che ci viene mostrato in ogni dettaglio, con estrema semplicità. Ci mostra la forza di un legame che va oltre qualsiasi logica. Un viaggio a ritroso nella vita di due sorelle, un viaggio pieno di momenti toccanti che scuotono l’anima. Quanto si può sacrificare per amore delle persone a noi care? Fin dove si può spingere una sorella per amore dell’altra? Questo libro ne è la chiave. Si scoprono intrecci che non crederete fossero possibili. Una storia scritta così bene che si viene risucchiati totalmente nel racconto, al punto da sentirsi parte della trama. Sei lì con loro, su quella spiaggia nera, e quando tutto volgerà al termine, tornare indietro sarà difficile.
“Emily. L’altra mia metà. Mia sorella. Le nostre vite e i nostri cuori e il nostro essere erano talmente attorcigliati che l’una non avrebbe potuto esistere senza l’altra. Emily era uno spirito, posseduta dal lago, sospesa fra due mondi, fragile e vulnerabile. E così fui molto sorpresa quando scoprii che non era lei il fantasma, ma io.”
Jean E. Pendziwol
canadese, è autrice di letteratura per l’infanzia. “Le figlie del guardiano del faro” (Garzanti, 2019) è il suo primo romanzo.
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