Le figlie di Saffo




Selby Wynn Schwartz


DETTAGLI:

Traduttore: Mariagiulia Castagnone

Editore: Rizzoli

Genere: Narrativa

Pagine: 256

Anno edizione: 2024

Sinossi. Viviamo… l’opposto… con audacia. «La nostra prima iniziativa fu quella di cambiarci il nome. Saremmo diventate Saffo.» Ci facciamo chiamare così perché vogliamo essere libere e indipendenti. Vogliamo avere idee e prospettive. Vogliamo essere attrici, scrittrici, o qualunque cosa scelgano i nostri sogni. Vogliamo avere speranze e infinite possibilità. Vogliamo essere e sentirci donne nel modo in cui piace a noi e a nessun altro. Ma non sempre è possibile. Molte volte, ci obbligano a sottostare al volere degli altri. Molte volte, altri prendono le decisioni al posto nostro. Molte volte, siamo costrette a sposarci, a essere madri, a essere docili, a essere belle come dicono loro, a dire sempre di sì. Ed è allora che decidiamo di resistere, di lottare, di ribellarci. Siamo Lina Poletti, Virginia Woolf, Natalie Barney, Romaine Brooks, Sarah Bernhardt, Isadora Duncan, Nancy Cunard, Gertrude Stein e Radclyffe Hall. Siamo qui a dirvi cosa vuol dire essere donna quando non hai una voce. Quando soffocano la tua voce. Siamo qui a dirvi che un futuro diverso è possibile. Siamo qui a dirvi che per viverlo bisogna lottare, ieri come oggi. Selby Wynn Schwartz ha scritto un romanzo necessario, il miglior libro dell’anno tra quelli inclusi nella longlist del Booker Prize secondo «The Guardian» e «The Independent». Amato dai librai indipendenti, è stato acclamato dalla critica. Con uno stile lirico e intenso, ripercorre la storia, il mito, la politica, le leggi per raccontare di donne che hanno precorso i tempi senza sottomettersi al pensiero comune e alle convenzioni sociali. È una perla da tenere sul comodino, da sfogliare quando qualcuno che conosciamo è costretto ad agire contro la propria volontà. Dopo averne letto qualche riga, la speranza ritroverà la strada.

 Recensione di Roberta Canu


Uno dei romanzi più originali e femministi che abbia letto negli ultimi tempi e considerando il fatto che si tratta di un esordio, rimane maggiormente impressa la sua voce creativa, l’eco dell’incredibile indipendenza femminile, così come la forza intrinseca dell’artista che per antonomasia ha un animo visionario e attento.

È inoltre molto curiosa l’etichetta attribuita al libro, ovvero romanzo, quando in realtà sembrerebbe una storia in bilico tra la saggistica e la biografia, in cui vengono ritratti vari profili di donne anticonformiste, libere e forse scomode per i benpensanti della fine dell’Ottocento. 

Donne un po’ streghe e un po’ fate, forse anche abbastanza libertine e sicuramente capaci di lasciare un’impronta ben marcata sia nella Storia sia nella letteratura italiana, d’oltralpe e mondiale. Un gruppo ben coeso in cui le varie figure femminili rappresentano una realtà, volendo osare, quasi distopica e forse utopica, in cui nel loro microcosmo vi è a capo la poetessa Saffo, un’artista che riesce ad essere la protagonista assoluta del libro, infatti si impone con quella sfrontatezza e stravaganza che poi si traduce nella libertà estrema delle sue proselite, tra cui compare anche Lina Poletti e Virginia Woolf.  

Si tratta di donne forti di cui voglio sottolineare la versatilità e indipendenza, quasi volessero andare contro la natura stessa delle cose volendo addirittura cambiare il proprio nome in Saffo, quasi come se la famosa poetessa fosse la madre stessa di tutte le loro storie e vicissitudini, sembrerebbe quasi che l’identità femminile di ciascuna di loro si plasmasse con la stessa Saffo che diventa non solo un’eroina indiscussa del femminismo ma anche della trasgressione e del cosiddetto saffismo. 

In questo contesto  quasi sovrannaturale e velato di humor nero, si riscopre, dunque, la bellezza della poesia antica e dell’amore libero da coercizioni e dettami, un amore che non è altro se non il retaggio di una vita volta alla raffinatezza e talvolta forse ad un lirismo comunque non del tutto estenuante, in cui vi è spazio anche per altre forme d’arte come la pittura e la recitazione.

Un esordio potentissimo che lascia per davvero il segno e che dovrebbe essere letto, secondo il mio punto di vista, specialmente dal genere maschile per poter comprendere appieno l’indole e la determinazione femminile, in nome di Saffo.

A cura di Roberta Canu

https://annabel3lovecraft.blogspot.com/

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Selby Wynn Schwartz


ha conseguito un dottorato in letteratura comparata presso l’Università della California-Berkeley. Le figlie di Saffo è il suo romanzo d’esordio.