LE INVISIBILI
Autori: Gabriella Genisi, Marilù Oliva, Mariolina Venezia Grazia Verasani
Editore: Rizzoli
Collana: Nero Rizzoli
Anno edizione: 2022
Pagine: 228 p., Brossura
Sinossi. Dalla penna di quattro scrittrici noir d’eccezione, il mondo criminale dal punto di vista delle donne.
Penserete di essere soli, in una strada buia di una periferia del Nord, sul set di un film a riprese finite o perfino in mare aperto. Ma loro vi vedono, anche se voi non le guardate. Sono creature di confine, relegate ai margini della società e dimenticate da tutti. Sanno che la vita può essere crudele ed è proprio allora che si diventa più crudeli di lei. Le protagoniste di questi racconti sono donne. Sono mamme, figlie, assassine spinte da passioni incontrollabili, o ragazze che quella vita criminale l’hanno scelta. Aspiranti rockstar soggiogate da viscidi produttori, attrici per caso, truffatrici approdate dall’Est Europa nel Sud Italia più profondo. Ma anche persone comuni, che quando la sera rientrano a casa trovano una madre dispotica ad aspettarle davanti alla tv. Sono state vittime e poi carnefici, innamorate e poi disilluse, sognatrici a cui hanno rubato i sogni. Una cosa le accomuna: da tempo hanno smesso di fingere. E hanno fatto i conti con sentimenti inconfessabili. Perché quando le cose ti appaiono in un lampo come stanno davvero, non puoi tornare indietro. Prede di un sistema ingiusto e oppressivo, hanno fatto del delitto la sola via di fuga. Sono le invisibili. Sono il nuovo volto del crimine.
Recensione di Sabrina De Bastiani
Il delitto segna un prima e un dopo, se n’è accorta? E’ come oltrepassare una soglia e guardare ogni cosa da un altro punto di vista. Lo spettacolo da dietro le quinte, il film dal set, il vestito dal rovescio, dove ci sono le cuciture.
“Lettera alla mia giudice”, Mariolina Venezia
L’essenziale è invisibile agli occhi. La famosa citazione tratta da “Il piccolo Principe” di Antoine de Saint-Exupéry, ci dice quanto ciò che è fondamento costitutivo di un qualcosa, l’essenza, appunto, la cosa più importante, ciò che è indispensabile, risieda, spesso, in ciò che non è … a vista.
Quale sia, e quanto tensiva sia, la portata di questo assunto in chiave noir, viene declinata in maniera differente, ma altrettanto sublime, da quattro notevoli penne, quali sono Genisi, Oliva, Venezia e Verasani, nella raccolta “Le invisibili” per Nero Rizzoli.
Quattro Autrici molto diverse tra loro, dotate di carattere e cifra stilistica peculiari e originali, accomunate da una grande potenza espressiva e da un occhio sincero e attento al contemporaneo e alla condizione femminile, ci travolgono letteralmente con quattro storie, parabole di vita agghiaccianti e al contempo gonfie di verità nuda e cruda, e lo fanno inserendo una sfida nella sfida, rendere le loro protagoniste invisibili come da consegna, pur dotandole di appariscenza forte e chiaramente connotata.
Si tratta di Chicca Lopez alle prese con una sirena ne “Le guardiane del faro” di Gabriella Genisi, ‘Sono vissute come pesci, come la madre. Invisibili di giorno, pericolose di notte.’
Di Micol Medici nel mondo luccicante dello star system musicale ne “L’ultimo blues di Salomè” di Marilù Oliva, ‘(…) altrove ero sconosciuta. Praticamente non esistevo.’
Di Imma Tataranni che accede al privè, metaforico camerino interiore, di un’attrice cinematografica in “Lettera alla mia giudice”di Mariolina Venezia, ’In fin dei conti sono solo un caso come un altro, una pratica da risolvere e arichiviare quanto prima.’
E ancora protagoniste dalla fisicità importante o che ne portano segni importanti in “Do ut des” di Grazia Verasani, ‘Siamo donne comuni, donne su cui nessuno si sofferma, siamo invisibili.’
Donne che deflagrano, laddove l’essenziale invisibile, di cui si diceva all’inizio, possa essere anche inteso come si fa in medicina, in un qualcosa che si manifesta primitivamente.
E sono proprio i sintomi, così spesso nascosti, che le Autrici si dedicano in queste pagine a ricercare e restituire.
Ecco come uno sia nel paradosso della felicità stessa ‘La felicità, dottoressa, non c’è niente di più pericoloso. Ti può scoppiare dentro come una bomba atomica, e allora non si torna indietro. Se l’hai conosciuta, e poi l’hai persa, resterai per sempre un reduce.’
O, ancora, nella verità, Perché la maggior parte della gente la verità non la vede proprio, e va avanti alla cieca. Quando uno l’hai vista va a finire come me. Oppure come lei, che sbuffa e bolle e non si sa mai cosa possa combinare.
“Lettera alla mia giudice”, Mariolina Venezia
Oppure nella battaglia per difendere una meta, raggiungere un obiettivo ‘Non sempre sei riuscita a raggiungere il tuo sogno mantenendo la purezza di partenza, probabilmente il logorio della lotta lo ha sciupato, lo ha sfiancato, ti ha roso l’entusiasmo.’
“L’ultimo blues di Salomè”, Marilù Oliva
E perché non nell’odio? Puro, primigenio, erosivo.
‘La odiavo. Da sempre. Un odio puro e nevrotico che mi faceva vivere la vita di traverso, come un boccone amaro in gola, perenne, una rabbia a metà tra il rigetto e la deflagrazione.’
“Do ut des”, Grazia Verasani
Nessuno sconto di pena è richiesto o elargito, l’abisso che ci spalancano davanti le Autrici è di quelli da Fossa delle Marianne.
Ma non viene meno, in nessuno di questi spaccati di vite spaccate, l’ascolto, che non significa e non è necessariamente empatia, ma il disporsi nei confronti dell’altro nella maniera che più rappresenta il concetto di essere umani. Reale, magico.
Il maresciallo lo guardò in silenzio prima di decidere se fidarsi o no.
“Insomma. Qualcosa sta venendo fuori, ma a volte ho l’impressione di essere in un romanzo di Garcia Màrquez.”
Carmine la guardò strano.
“Il realismo magico, no?” insistè lei.
“Le guardiane del faro”, Gabriella Genisi
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AA.VV
Gabriella Genisi è nata nel 1965. Ha scritto numerosi libri e ha inventato il personaggio del commissario Lolita Lobosco, la poliziotta più sexy del Mediterraneo, protagonista di alcuni romanzi pubblicati da Sonzogno: La circonferenza delle arance (2010), Giallo ciliegia (2011), Uva noir (2012), Gioco pericoloso (2014), Spaghetti all’assassina (2015), Mare nero (2016) e Dopo tanta nebbia (2017). Ha inoltre scritto: La teoria di Camila. Una nuova geografia familiare (Perrone, 2018) e Pizzica amara (Rizzoli, 2019).
Marilù Oliva Insegna lettere al liceo. Ha pubblicato racconti per il web e testi di saggistica. Ha collaborato con diverse riviste letterarie. Tra i suoi libri ¡Tú la pagarás! (Elliot 2011), Fuego (Elliot 2011), Mala Suerte (2012) e Musica sull’abisso (HarperCollins, 2019). L’Odissea raccontata da Penelope, Circe, Calipso e le altre (2020), Biancaneve nel Novecento (2021) e L’Eneide di Didone (2022), tutti editi da Solferino.
Mariolina Venezia vive a Roma. Ha pubblicato tre libri di poesie in Francia.
Collabora con varie riviste letterarie e lavora come sceneggiatrice per il cinema e la televisione. Nel 1998 ha pubblicato, per la casa editrice Theoria, la raccolta di racconti Altri miracoli, riproposta da Einaudi nel 2009. Sempre per Einaudi ha pubblicato il romanzo Mille anni che sto qui (I coralli, 2006 e Super ET, 2008), vincitore del Premio Campiello 2007. Tra i suoi altri romanzi si ricordano Come piante tra i sassi (2009), Da dove viene il vento (2011), Maltempo (2013), Rione serra venerdì (2018) ed Ecchecavolo. Il mondo secondo Imma Tataranni (2021), tutti editi da Einaudi.
Grazia Verasani nata a Bologna, è scrittrice, drammaturga, sceneggiatrice e musicista. Tra i suoi libri ricordiamo Quo vadis, baby? (2004), che ha inaugurato la serie con protagonista l’investigatrice privata Giorgia Cantini, ed è diventato un film di Gabriele ?Salvatores e una serie tv prodotta da Sky.