LE NOTTI
DELLA MORTE BLU
L’ufficio degli affari occulti
Éric Fouassier
Traduttore: Maddalena Togliani
Editore: Neri Pozza
Genere: Thriller
Pagine: 320
Anno edizione: 2024
Sinossi. Primavera 1832: la paura corre per le vie di Parigi. Un’epidemia di colera, subito ribattezzato «morte blu» per la cianosi che colpisce i corpi poco prima del trapasso, sta devastando il poverissimo quartiere di Saint-Merri. Eppure il colera non è l’unico timore dei parigini inorriditi: tre cadaveri vengono ritrovati a breve distanza l’uno dall’altro, diversamente mutilati. Tutte le vittime erano già state colpite dalla malattia, quindi l’assassino ha anticipato di poco una morte «naturale». Ma chi mai può essere in grado di estrarre di volta in volta dai corpi un polmone, il fegato o i reni, e soprattutto perché? Nella città della Monarchia di luglio, una città di nebbia e rancore, si muove un’ombra che solo l’ispettore Valentin Verne può fermare, l’uomo in cui un passato mostruoso si mescola alla passione per le ultime conquiste della scienza e della medicina. Incaricato da Vidocq, ex celebrità criminale e ora capo della Sûreté, di indagare su quello che più che mai è un caso per l’Ufficio degli affari occulti, l’ispettore non tralascia alcuna pista: dai complotti che vedono i ricchi avvelenare l’acqua dei poveri, ai piccoli traffici che animano i bassifondi, fino alla prostituzione. Tuttavia, seppur affiancato da nuovi compagni – Tafik, un mammalucco ex soldato delle armate napoleoniche, e l’amata Aglaé -, Verne non riesce a dimenticare l’oscura presenza del Vicario, il fantasma che aleggia sulla sua vita, la cui identità da sempre brama di svelare. Nel terzo volume della serie L’Ufficio degli affari occulti, Éric Fouassier dà vita a un romanzo rocambolesco e macabro, in cui l’orrore del soprannaturale incontra quello, profondissimo e assai più terrificante, che alligna nel cuore degli uomini.
Recensione di Giusy Ranzini
Nel terzo capitolo della serie L’Ufficio degli affari occulti, Éric Fouassier ci conduce nella Parigi del 1832, una città avvolta da un’atmosfera cupa, afflitta da una duplice piaga: l’epidemia di colera e una serie di omicidi macabri e inspiegabili.
Le notti della morte blu è un romanzo che intreccia abilmente elementi storici, polizieschi e horror soprannaturale, rivelando la capacità dell’autore di fondere suspense e riflessione in un affresco storico di grande impatto.
La storia si sviluppa sullo sfondo di un’epoca dominata dalla paura e dalla precarietà: la Parigi del quartiere di Saint-Merri, povera e malfamata, è devastata dalla diffusione del colera, soprannominato “morte blu” a causa della cianosi che tinge i corpi dei moribondi.
Ma il morbo non è l’unico incubo che incombe sui parigini: in breve tempo vengono rinvenuti tre cadaveri, tutti mutilati in modo diverso. Ciò che rende questi omicidi particolarmente sinistri è che tutte le vittime erano già colpite dal colera, e l’assassino sembra aver anticipato di poco il loro destino fatale.
Questa coincidenza porta alla domanda che perseguita il lettore per tutto il romanzo:
chi è l’artefice di questi atti di violenza, e qual è il suo movente?
L’indagine è affidata a Valentin Verne, ispettore dell’Ufficio degli affari occulti, un uomo tormentato dal suo passato, ma guidato da un acuto interesse per le nuove scoperte scientifiche e mediche. La figura di Verne è uno dei punti di forza del romanzo: il suo passato misterioso, le sue cicatrici interiori, e il tormento che gli infligge il ricordo di un personaggio enigmatico, il Vicario, rendono il protagonista profondamente umano e complesso.
Verne non è un investigatore comune, ma un uomo in bilico tra ragione e superstizione, tra la razionalità della scienza e le ombre del soprannaturale. Questa tensione interna aggiunge una dimensione psicologica e filosofica alla trama, facendoci riflettere su temi universali come la paura della morte, il male intrinseco all’uomo e il confine tra scienza e magia.
La trama è alimentata da un ritmo incalzante, con momenti di grande suspense e colpi di scena sapientemente orchestrati. Fouassier riesce a costruire un crescendo narrativo che tiene il lettore con il fiato sospeso fino all’ultima pagina. Le descrizioni vivide della Parigi dell’epoca sono un altro elemento affascinante del romanzo.
Attraverso i dettagli della vita quotidiana, l’autore dipinge un quadro realistico e coinvolgente della città, dalle sue strade sporche e affollate alle sue piazze rumorose, dalle bettole ai bordelli. Questa ricchezza di particolari permette al lettore di immergersi completamente nell’atmosfera dell’epoca, contribuendo a creare un’ambientazione che è al tempo stesso storica e gotica.
Ma Le notti della morte blu non è solo un romanzo poliziesco.
Fouassier utilizza la sua narrazione per esplorare tematiche profonde e attuali. I complotti che serpeggiano nella città, le voci di una cospirazione da parte dei ricchi per avvelenare l’acqua dei poveri, e il sospetto di traffici illeciti nelle fasce più basse della società ricordano dinamiche di sfiducia e tensione sociale che risuonano anche nel presente.
In questo senso, il romanzo diventa una riflessione sulle divisioni sociali e sulle disuguaglianze, un tema che, pur radicato nel contesto storico del XIX secolo, appare di sorprendente attualità.
Accanto a Verne, si muovono personaggi secondari ben caratterizzati che arricchiscono ulteriormente la trama. Tafik, il mammalucco ex soldato delle armate napoleoniche, porta con sé un bagaglio di esperienze e culture lontane, mentre Aglaé, l’amata di Verne, offre una dimensione emotiva e intima alla narrazione, contribuendo a sfumare i contorni tra il pubblico e il privato, tra l’indagine e le dinamiche personali.
Il loro supporto si rivela fondamentale per Verne, ma non riesce a far dimenticare al protagonista l’ossessione per il Vicario, una figura che incarna una minaccia costante, una sorta di spettro che domina la sua vita.
Infine, ciò che rende il romanzo particolarmente intrigante è l’equilibrio tra il realismo crudo e l’elemento soprannaturale. Fouassier gestisce con maestria l’orrore del tangibile – la malattia, la povertà, la violenza – con quello più sottile e inquietante del soprannaturale, lasciando il lettore sospeso in uno stato di incertezza: siamo di fronte a un assassino umano o a una forza oscura che sfida la logica?
Questo dualismo è ciò che distingue Le notti della morte blu dai classici romanzi storici, elevandolo a una lettura capace di suscitare tanto terrore quanto riflessione.
In conclusione, Le notti della morte blu è un romanzo avvincente e ben costruito, che non solo intrattiene ma invita a riflettere su temi universali. Con una prosa elegante e una trama avvincente, Éric Fouassier si conferma un maestro nel fondere storia, giallo e soprannaturale, offrendo ai lettori un’esperienza letteraria ricca di suspense e significato.
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Éric Fouassier
Éric Fouassier, nato nel 1963, è professore universitario, membro dell’Accademia Nazionale di Farmacia e Cavaliere della Legion d’Onore. Ha scritto diversi romanzi e racconti. L’Ufficio degli affari occulti (Neri Pozza 2022), il primo romanzo della serie con protagonista l’ispettore Valentin Verne, ha vinto il premio Maison de la Presse nel 2021. Il secondo volume, Il fantasma del Vicario, è uscito presso Neri Pozza nel 2023.