Le sette donne




Rose Wilding


DETTAGLI:

Traduttore: Irene Gandolfi

Editore: Marsilio

Genere: thriller

Pagine: 352

Anno edizione: 2024

Sinossi. È il 31 dicembre e manca poco a mezzanotte. In una desolata stanza d’albergo alla periferia di Newcastle, sette donne sono sedute intorno a un tavolino su cui giace la testa insanguinata di un uomo. L’uomo si chiamava Jamie Spellman, e ognuna di loro aveva un motivo per ucciderlo – anche se tutte giurano di non averlo fatto. Chi sono quelle donne, e cosa le ha portate a incontrarsi proprio lì, in quel posto abbandonato? Quando la testa viene ritrovata, le indagini vengono affidate a una poliziotta con i ricci rossi e le lentiggini, che ancora non sa quanto quel caso la farà vacillare. Sarà lei a scoprire cosa lega le sette donne a Jamie Spellman; sarà lei a portare alla luce come ognuna di loro l’ha conosciuto, amato, e infine profondamente odiato. Potente e toccante, il romanzo d’esordio di Rose Wilding parla di inganno e tradimento, di abusi e manipolazione, della violenza di genere più sottile e subdola, che è difficile riconoscere in tempo. Con ironia e grande sensibilità nell’esplorare i ruoli assegnati alle donne nella vita di uomini orribili, trasforma la rabbia in una brillante storia di vendetta, mostrando cosa può succedere quando le vittime si rifiutano di esserlo un istante di più.

 Recensione di Francesca Mogavero


Il narcisista colpisce due volte: la prima, quando ancora non l’hai riconosciuto e prova a controllarti, a manipolare la realtà spingendoti a dubitare delle tue stesse percezioni, dei tuoi stessi ricordi; la seconda, quando ormai hai preso consapevolezza, te ne sei allontanata – se nei avuta la possibilità, se sei stata aiutata, se sei stata semplicemente fortunata – e, guardandoti indietro, ti senti in colpa e in difetto per non aver colto i segnali, per aver mostrato il tuo lato più intimo e prezioso, le tue cicatrici, a qualcuno che vi si è insinuato, infettando. Ti rendi conto di aver perso tempo, risorse, amicizie (ma non quelle vere, guardati bene attorno), che un pezzo della tua vita è andato e tu non sarai più stessa.

Il narcisista tenta di tirare i fili anche a distanza, anche se è ormai un ricordo vecchio di anni… Allora tagliali, quei fili, non lasciarti inquinare il presente e il futuro, che appartengono soltanto a te.

Nessuno spoiler: che Jamie Spellman sia un membro particolarmente abile e pernicioso di questa specie è chiaro fin dalle prime pagine. Lo sa chi legge, lo sanno le sette protagoniste, ma nessun altro sembra crederci.

Così, una di loro – Kaysha, Olive, Ana, Sadia, Maureen, Sarah o Josie? – è andata oltre la metafora e ha impugnato l’accetta. Perché il signor Spellman, un castigo, la meritava di sicuro. Magari non così brutale e definitiva, sarebbe bastata una denuncia collettiva, un fronte compatto che pretendesse e ottenesse ascolto e fiducia per sé e per chissà quante altre, ma qualcosa è sfuggito di mano, o forse c’era un piano preciso fin dall’inizio… Allora eccole, nella notte di Capodanno del Millennium Bug, sedute in cerchio attorno a una macabra, comune conoscenza: Jamie o, per meglio dire, quel che ne rimane. La sua testa che già inizia a decomporsi.

Tutte lo conoscevano, tutte avevano una ragione (o più d’una) per punirlo, tutte si professano innocenti. Perché una colpa spartita, forse, è come un segreto condiviso: non è più tale, svanisce.

Un capitolo dopo l’altro, un punto di vista dopo l’altro, emergono con un’energia quasi dolorosa traumi e memorie, confusione e accecanti prese di coscienza, tentativi di ricostruirsi, di vivere ancora, di nuovo, davvero. Assieme alla tormentata e acuta ispettrice Nova Stokoe, ricostruiamo una rete di bugie e veleno, ritrovandoci tra le spire soffocanti di un serpente dagli occhi grigi e il sorriso seducente.

Perché era bello, Jamie. Bello, carismatico e perfetto. O almeno così mirava ad apparire davanti al suo pubblico: una volta calato il sipario, era tutta un’altra storia. Un incubo fatto di attenzioni morbose, di gesti subdoli, di scatti d’ira, tradimenti, violenze.

Kaysha, Olive, Ana, Sadia, Maureen, Sarah e Josie – tutte figure promettenti, intense, straordinarie – hanno amato il ragazzo dolce e brillante, capace di slanci romantici e di frasi a effetto, e si sono ritrovate spiazzate di fronte alla sua metà oscura, provando a rintracciare in quello sguardo gelido, in quelle parole taglienti, la persona di cui si erano innamorate… Per scoprire che non è mai esistita. Nessun gemello malvagio, nessun demone di passaggio da rispedire all’inferno, nessuna scusa. Solo la sua vera, radicata natura.

Sono state vittime di un incantesimo – “spell”, in effetti, vuol dire proprio questo – adesso hanno deciso di dire basta. E il castello di carte, altrettanto magicamente, crolla: resta solo una furiosa, travolgente, sacra, amara vendetta. Resta solo un fantoccio insignificante, un corpo senza testa, senza più alcun potere.

Con Le sette donne di Jamie Spellman, Rose Wilding firma un romanzo d’esordio attuale, sensibile e coinvolgente, un canto titanico di sorellanza, uno sfolgorante invito a spiccare il volo, lasciando a terra chi vorrebbe tarparci le ali.

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Rose Wilding


vive a Manchester. Quando non è occupata a uccidere qualcuno sulla carta, beve caffè, legge fantascienza femminista o posta su Instagram nuove foto – molte più del necessario – dei suoi due cani. Le sette donne di Jamie Spellman è il suo primo romanzo.

A cura di Francesca Mogavero.

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