Recensione di Massimo Ghigi
Autore: Marilù Oliva
Editore: HarperCollins Italia
Pagine: 380
Genere: Thriller
Anno di pubblicazione: 2018
Sinossi. Dove sono finite quelle donne misteriosamente sparite da anni, mogli e madri di cui i mariti sostengono di non sapere nulla? Uno dopo l’altro, i loro corpi vengono ritrovati grazie a un killer implacabile che costringe chi le ha fatte scomparire a confessare dove si trovano le loro ossa e poi uccide i colpevoli, sempre assolti dai tribunali per mancanza di prove. Il rituale è feroce e spietato: l’assassino vuole così rendere giustizia alle spose sepolte. I pochi indizi lasciati sulla scena del crimine conducono a un piccolo paese, Monterocca, soprannominato la Città delle Donne, un territorio nell’Appennino bolognese circoscritto da mura ed elementi naturali, governato da una giunta completamente al femminile. Il team investigativo, in cui spicca la giovane ispettrice Micol Medici, si trova catapultato in una realtà di provincia quasi isolata dal mondo, con una natura montana che fa da contorno e molti misteri avvolti nella nebbia. Un inquietante enigma conduce gli inquirenti al Centro Studi Rita, un’azienda farmaceutica che sta sintetizzando un anestetico speciale: lo stesso utilizzato dal serial killer come siero della verità per far confessare i colpevoli. Ma quanti altri segreti si nascondono dentro i confini del piccolo paese? Solo Micol ha l’innata capacità di scoprirli, anche se questo potrebbe costarle la vita…Con Le spose sepolte Marilù Oliva ribalta il genere giallo e ci regala un’indagine mozzafiato che sconfina nel thriller, intrisa di terrore e mistero. Un’ambientazione unica, dove niente è come sembra. Un romanzo con una protagonista indimenticabile, Micol Medici, costretta a farsi largo in un universo di uomini. Una storia che si sviluppa intorno a una domanda: come sarebbe il mondo se al potere ci fossero le donne?
Recensione. Libro decisamente ‘tosto’ questo di Marilù Oliva, dove la trama thriller è più che altro un pretesto, un mezzo con cui parlare di un tema molto forte come quello del femminicidio.
L’autrice è particolarmente attiva nel portare a conoscenza dei lettori questo argomento; ha infatti curato nel 2013 una raccolta di racconti per Elliot Edizioni dal titolo “Nessuna più, 40 scrittori contro il femminicidio”.
Protagoniste di questo libro non potevano che essere le donne; donne forti che devono sempre dimostrare il proprio valore, donne che devono combattere contro i pregiudizi, donne che devono resistere a violenze fisiche e psicologiche.
I fatti narrati si svolgono nel bolognese, in una città che è a tutti gli effetti “La Città Delle Donne”, dove i ruoli si invertono e le donne ricoprono le cariche pubbliche più importanti e gli uomini sono presenze per lo più di supporto, di contorno.
Come dicevo, l’impressione che ho avuto leggendo il libro è che la trama thriller sia un po’ messa in secondo piano rispetto alla descrizione dei personaggi e delle vicende che si svolgono in questo paese che, nei suoi misteri e segreti, mi ha piacevolmente ricordato la cittadina di Twin Peaks.
Sia ben chiaro, con questo non voglio dire che la storia ne risenta, anzi, è assolutamente godibile e intrigante; questo anche grazie al continuo passaggio tra fatti avvenuti in passato e descrizione degli avvenimenti del presente.
La trovata del ‘killer di killer’, ossia di un assassino di uomini che hanno a loro volta assassinato le proprie consorti, mi ha molto incuriosito ed è stata uno dei motivi che mi hanno spinto ad avvicinarmi al libro.
Notevoli sono i personaggi della storia, la maggior parte ovviamente donne, alcuni decisamente riusciti nella loro caratterizzazione, a cominciare da quello dell’ispettrice Micol Medici, una donna che lotta giorno per giorno dividendosi tra i problemi nella vita privata e quelli nell’ambito lavorativo.
Altro personaggio che mi ha affascinato molto è quello dell’erborista, una donna piena di mistero e di talento nel capire i mali dell’animo umano.
La lettura scorre via agevole e veloce nell’evolversi della storia e il libro si legge davvero bene nonostante l’argomento ‘scomodo’, e questo è un grande pregio di Marilù Oliva.
In conclusione mi sento di consigliare vivamente la lettura di quest’opera che riesce a miscelare benissimo una trama da intrattenimento ad una tematica che fa riflettere.
Alla prossima!
Marilù Oliva
Marilù Oliva, insegnante di lettere alle scuole superiori, scrive saggi di storia contemporanea e di critica letteraria (“Cent’anni di Marquez. Cent’anni di mondo”, Clueb, 2010), romanzi, racconti. Collabora con l’Huffington Post e Thriller Magazine.
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