LE STRADE OSCURE
Autore: Andrea Fazioli
Editore: Guanda
Genere: Noir
Pagine: 324
Anno di pubblicazione: 2022
Sinossi. Ogni giorno all’alba uomini e donne passano il confine tra Italia e Svizzera per andare al lavoro. Si chiamano frontalieri e sono decine di migliaia. Ernesto Magni è uno di loro. La sua sembra essere una vita come tante, finché tra un brusco licenziamento e una separazione mai accettata non prende una brutta piega. Nella vicenda viene coinvolto Elia Contini, un piccolo investigatore privato che vive sulle montagne ticinesi e che, quando non lavora, osserva il mondo con ironia e disincanto. Con tutte le sue scelte esistenziali irrisolte, Contini finisce per trovarsi in una terra d’ombra che dal mondo dei frontalieri si estende a quello degli imprenditori in mezzo a corruzione, violenza, caos. Un noir che scava nella psicologia di protagonisti e comprimari inseguendo una storia di molestie sessuali, soprusi economici, antiche ruggini, ma anche slanci d’amore, tenerezza, intimità. Dove si può guardare ciò che accade con gli occhi degli animali immaginari che popolano queste pagine, forme mutevoli, specchi di sogni oscuri o fantastici, da cui fuggire o nei quali al contrario rifugiarsi, con la capacità di sperare nonostante tutto.
Recensione di Patrizia Argenziano
“A volte capita di sbagliarsi, perché le vecchie lettere si assomigliano tutte. Magari le metti in un cassetto, in una scatola o tra le pagine di un libro, poi il tempo passa e tu finisci per dimenticarle. Quando le ritrovi, però, vedi subito che sono buste autentiche, con dentro messaggi, disegni, mappe del tesoro, soldi, anelli, fotografie. La busta del segretolo invece è la sua casa, come il guscio di una conchiglia o il carapace di una tartaruga. Il segretolo è un animale timido, roseo, molto delicato: ha bisogno della sua busta per proteggersi dal mondo.”
Certi animali mi inquietano da sempre, soprattutto se si tratta di animali immaginari. Li paragono alla parte nascosta e oscura del genere umano, a quella parte indecifrabile presente in ciascuno di noi. E adesso mi trovo tra le mani questo gioiellino che per alcuni aspetti conferma le mie inquietudini, per altri mi porta un tocco di serenità.
Ritroviamo Elia Contini, uomo di montagna e detective per caso, alle prese in queste pagine con un “cliente” alquanto bizzarro: Ernesto Magni. Ernesto, infatti, frontaliere che sta vivendo una situazione personale delicata perché si è appena separato e ha anche perso il lavoro, si rivolge a lui per delle sensazioni negative provate che, a un certo punto, si materializzano. Diventano realtà. Il loro sarà un incontro d’anime alla ricerca di una via d’uscita.
La vicenda si sviluppa su due piani paralleli.
Il primo è caratterizzato dall’indagine vera e propria da cui emergono tutte le problematiche relative ai frontalieri, dallo sfruttamento nella gestione degli affitti ai salari ridotti, fino ad arrivare alla scoperta dell’infiltrazione della malavita in questo pezzo di mondo. Ernesto, come ex custode in un palazzo di un quartiere popolare di Lugano, probabilmente ne sa qualcosa.
Il secondo piano è legato alla presenza di un bestiario immaginario. La descrizione degli animali fa capolino qua e là, intromettendosi tra i capitoli e diventando, inconsapevolmente, parte della storia. Impossibile lasciarli in attesa in una pagina quasi tutta bianca! Innanzitutto sono lo strumento simbolo, il filo che unisce Ernesto alla figlia tredicenne Viola. Il padre scrive e racconta alla figlia di queste figure, più o meno immaginarie.
E’ il suo modo per esserci sempre e per proteggerla, diventa così il loro personale linguaggio. Non solo, questi inserimenti tra un avvenimento e l’altro fanno in modo che ogni animale diventi il simbolo di un personaggio incontrato. Ecco perché al di là dell’indagine in corso, e che scoprirete pian piano, ci troviamo davanti a una vera ricerca e scoperta dell’animo umano, della parte più profonda, più oscura. Quella parte che indossa sempre una maschera e che può rimanere sopita all’infinito oppure risvegliarsi all’improvviso.
La scrittura precisa e accattivante, in alcuni momenti si trasforma in musicale, fiabesca. Sì perché un noir con la sua vena gialla e la sua dose di denuncia, in alcuni momenti assume le sembianze di una favola. I personaggi e l’ambientazione contribuiscono a creare la giusta atmosfera. Già perché qui ci sono tante storie nascoste tra le righe, tocca a noi leggerle con gli occhi del lettore assetato di nuovi viaggi.
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Andrea Fazioli
Andrea Fazioli, nato nel 1978, vive a Bellinzona, nella Svizzera italiana. Guanda ha pubblicato “L’uomo senza casa” (2008, Premio Stresa di Narrativa, Premio Selezione Comisso), “Come rapinare una banca svizzera” (2009), “La sparizione” (2010, Premio Fenice Europa), “Uno splendido inganno” (2013), “Il giudice e la rondine” (2014), “L’arte del fallimento” (2016, Premio Fenice Europa), “Gli svizzeri muoiono felici” (2018) e “Il commissario e la badante” (2020). I suoi libri sono tradotti in varie lingue.
A cura di Patrizia Argenziano