Mick Herron
Feltrinelli 2023
Alfredo Colitto (Traduttore)
Thriller di spionaggio, pag.368
Sinossi. Non esistono le coincidenze per una spia, Catherine Standish lo sa bene. Ha lavorato nell’intelligence abbastanza a lungo da aver visto tradimenti, doppi giochi e pugnalate alla schiena, ma cosa c’entra lei, l’ultima ruota del carro, un’ex alcolista che non è neppure una vera spia? Smista carte alla Casa del pantano, il gradino più basso dei Servizi segreti, la discarica in cui vengono spediti gli agenti in disgrazia, che hanno commesso errori imperdonabili o ecceduto nei vizi. Allora perché è stata rapita? Chi è il vero bersaglio: lei o il Pantano? O, meglio ancora, Jackson Lamb che lo dirige? Di lui e della sua squadra di brocchi tutto si può dire, ma di certo non pianterebbero mai in asso uno di loro. Per quanto falliti, strafottenti o strambi, non la lasceranno in pasto alle tigri: Catherine potrebbe scommetterci la vita. Definito “il nuovo John le Carré”, Mick Herron si è conquistato un posto nell’olimpo dei giallisti mescolandogli ingredienti tipici di una spy story con un’ironia tagliente che non risparmia nessuno, neanche i vertici dell’MI5,e che punta a smascherare le dinamiche del Potere. Portati sullo schermo da attori del calibro di Gary Oldman, Kristin Scott Thomas e Jack Lowden in una serie tv trasmessa in oltre cento Paesi, Jackson Lamb e la sua banda sgangherata di spie sono di nuovo in missione. E sono molto arrabbiati.
Recensione di Roberta Canu
Un thriller indubbiamente complesso, logico e complottistico. Si può definire anche politico, centrato sulle figure irriverenti e reiette di chi fa parte della Casa del pantano, situata nel quartiere di Finsbury, in altre parole la zona più “out” dei Servizi segreti, il centro in cui opera il protagonista indiscusso del romanzo, ovvero Jackson Lamb.
Ambientato in un’Inghilterra che ovviamente non perde mai il gusto per l’humour tagliente, il libro è abbastanza criptico e confusionario fin dalla prima parte, è come se per comprenderlo appieno si dovesse fare un lavoro d’interpretazione. Si tratta di una storia dai dettagli sicuramente minuziosi e attenti che però coinvolge il lettore a rilento, a mio avviso, perché il pathos a volte è molto debole, ci si sofferma forse fin troppo su particolari che non soddisfano la curiosità di chi legge.
È indubbio che il lavoro svolto dall’autore sia certosino e lodevole, ma forse il romanzo si trascina fin troppo anziché tagliare e andare dritto al nocciolo della questione.
Personalmente ho trovato il romanzo piuttosto tedioso per quanto riguarda la parte dell’intreccio narrativo, tuttavia i dialoghi sono molto efficaci e catturano l’attenzione.
I personaggi, come ad esempio: Catherine Standish, Sean Donovan, Roderick Ho, oppure River Cartwright e anche lo stesso Lamb citato all’inizio, sono molto carismatici e forse questo è il punto di forza della storia, che altrimenti sarebbe notevolmente piatta.
È necessario porre l’accento sull’elemento misterioso che fa da sfondo al romanzo, quando ad esempio si fa riferimento agli UFO, perché questo riesce a far sì che la storia abbia comunque in fondo delle caratteristiche originali.
Un libro che, secondo il mio punto di vista, ha del potenziale, ma forse non è stato sviluppato a dovere, è come se fosse presente un meccanismo di controllo del testo in cui manca quella scorrevolezza che invece permetterebbe di leggere il romanzo in poco tempo e riuscendo anche a entrare appieno nella mente dei personaggi e dell’autore.
Tutto questo è mancato, a parte per qualche breve incursione empatica e armonizzante che ha reso talvolta il testo meno algido e meno contorto.
Una storia che, a mio avviso, sembra non riuscire purtroppo a sfociare mai in qualcosa di concreto.
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Mick Herron
Mick Herron: è nato a Newcastle upon Tyne e ha studiato a Oxford, dove vive. Con la serie di grande successo “Le indagini di Jackson Lamb”, tradotta in venti Paesi con un milione di copie vendute, ha vinto i più prestigiosi premi in ambito giallo: due CWA Dagger Award e il Theakston Old Peculier Crime Novel of the Year Award. Dai primi due romanzi della serie, Slow horses (definito “una delle venti migliori spy story di tutti i tempi” dal “Daily Telegraph”) e Dead lions. In bocca al lupo, entrambi in Universale Economica Feltrinelli, è tratta la serie tv Slow Horses, prodotta per Apple Tv + da See Saw – Films, con il Premio Oscar Gary Oldman nei panni di Jackson Lamb. Le tigri sono in giro è il suo ultimo romanzo.
A cura di Roberta Canu
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