L’educazione sentimentale di Eugenio Licitra
Recensione di Chiara Alaia
Autore: Francesco Recami
Editore: Sellerio
Genere: Narrativa
Pagine: 312
Anno di pubblicazione: 2021
Sinossi. “C’è stato un furto a Firenze, in via IX Febbraio. Refurtiva: mezza salsiccia arrotolata e un pezzo di pecorino. Erano in frigo e il ladro ha dovuto scassinare un lucchetto. Il bottino non è roba da ridere, in una casa di studenti dove si mangiano spaghetti aglio olio e peperoncino praticamente tutti i giorni. In città infuriano le lotte studentesche del 1977. Un abitante dell’appartamento in questione è stato selvaggiamente attaccato dalla canaglia fascista. Per i militanti dei gruppi di ultra sinistra si alza il livello dello scontro. In quella casa abita anche Eugenio Licitra, detto il Ragazzo, uno studente fuori sede iscritto al primo anno di Filosofia. Viene dalla lontanissima Ragusa, e ha la testa da un’altra parte. Pensa alle donne e all’amore, si accanisce sulla differenza fra concetti astratti e concetti concreti. Con due dei suoi conviventi stringe amicizia: sono Loriano, detto Loris, romagnolo, il cui unico interesse (oltre al genere femminile in generale) è l’elaborazione della sua FIAT Seicento Abarth. L’altro è il Saggio, corpulento studente di Medicina, stalinista e taciturno. E poi c’è il quarto inquilino, D., la vittima dell’assalto, militante di Lotta Continua, iscritto a Architettura. Ma non sta simpatico a nessuno. Il Ragazzo, Loris e il Saggio diventeranno un terzetto di eroi picareschi pronti a tutto: disquisire di Taxi Driver, salvare una ragazza in fuga dai suoi aguzzini, persino sfidare a duello con l’utilitaria truccata e potenziata una macchina simbolo degli anni Settanta: l’Alfasud. Questo romanzo-sarabanda gode di ospiti d’eccezione: da Martin Scorsese a Jean-Paul Sartre, da Wim Wenders a György Lukács, da Gramsci a Niki Lauda, senza trascurare il giovane Carlo Marx, Hegel, Wittgenstein, Freud e Massimo Cacciari. Sull’onda dei suoi personaggi e di questi autori L’educazione sentimentale di Eugenio Licitra è un’opera travolgente e felicemente indecifrabile: come gli anni Settanta.”
Recensione
Eugenio Licitra ha diciannove anni, viene da Ragusa ed è appena arrivato a Firenze per frequentare la facoltà di Filosofia. Con sé non ha soltanto una valigia e due borsoni, uno carico di libri, l’altro delle immancabili derrate alimentari portate da casa. Eugenio si tira dietro un carico di sogni, di ideali, di speranze, che è proprio della sua età e degli anni – gli anni Settanta – in cui la storia è ambientata.
Fin dall’inizio, però, gli appare chiaro che quella città in cui si è trasferito con tanto entusiasmo, “tempio della cultura” nel suo immaginario, lo attrae tanto quanto lo respinge. Così come lo respingono inizialmente i suoi coinquilini, Loris e Il Saggio, già parte di un universo giovanile cui Eugenio è ancora estraneo.
In bilico tra una sorta di eroe postmoderno e uno sprovveduto, Eugenio abbraccia tenacemente il cambiamento, senza smettere di interrogarsi su se stesso e sul mondo. Non lo fa mentre sbatte la testa su tomi di cui capisce poco e niente, in quell’appartamento intriso di fumo e sudore da studenti fuorisede. Non lo fa durante le scorribande sulla Seicento Abarth di Loris, che possono includere pigri vagabondaggi per Firenze, così come gare di velocità contro un Alfasud, e persino il rocambolesco salvataggio di una ragazza in difficoltà.
Quando Eugenio ritorna alla sua Sicilia è cresciuto. Forse ha perso un po’ del suo candore, ma ha conquistato l’amicizia dei suoi coinquilini, si è innamorato di una ragazza e ne è stato deluso, ha imparato a mettere in discussione la realtà che lo circonda. Quella realtà, a metà tra spinta rivoluzionaria e disillusione, che proprio nel biennio ’76 – ’77 si fa per tanti giovani ancora più confusa, sfilacciata, contraddittoria.
Il pregio più grande di Francesco Recami è quello di essere riuscito a rendere questo racconto, le riflessioni più intime del suo protagonista, l’atmosfera degli anni in cui si svolge, con uno stile vivace e accattivante, con ritmo, ironia e umorismo… e numerosi camei.
L’Educazione sentimentale di Eugenio Licitra, perciò, è uno di quei romanzi che difficilmente potrà lasciarvi indifferenti o non mettervi di buonumore.
Francesco Recami
(Firenze, 1956), oltre alle storie della Casa di ringhiera – La casa di ringhiera (2011), Gli scheletri nell’armadio (2012), Il segreto di Angela (2013), Il caso Kakoiannis-Sforza (2014), L’uomo con la valigia (2015), Morte di un ex tappezziere (2016), Sei storie della casa di ringhiera (2017), Il diario segreto del cuore (2018), La verità su Amedeo Consonni (2019) -, con questa casa editrice ha pubblicato anche L’errore di Platini (2006, 2017), Il correttore di bozze (2007), Il superstizioso (2008, finalista al Premio Campiello 2009), Il ragazzo che leggeva Maigret (2009), Prenditi cura di me (2010, Premio Castiglioncello e Premio Capalbio), Piccola enciclopedia delle ossessioni (2015), Commedia nera n.1 (2017), La clinica Riposo & Pace. Commedia nera n.2 (2018), L’atroce delitto di via Lurcini. Commedia nera n.3 (2019), La cassa refrigerata. Commedia nera n. 4 (2020) e L’educazione sentimentale di Eugenio Licitra (2021).
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