A cura di Salvatore Argiolas
Autore: Michael Dobbs
Traduttore: Giuseppe Marano
Editore: Fazi
Pagine: 394
Data uscita: 12/03/2020
Sinossi. Quando Harry Jones scopre che la vita del vecchio amico Zac Kravitz è in pericolo, un debito d’onore lo obbliga ad affrontare una rischiosa missione di salvataggio in Ta’argistan, un’ex repubblica sovietica montagnosa confinante con la Russia, la Cina e l’Afghanistan. Facendosi strada a forza in mezzo a una delegazione di deputati che si trovano in visita nello stesso paese, Harry trova un improbabile alleato nella testarda e indipendente Martha, e insieme imbastiscono un piano per far evadere Zac dalla cupa prigione di Bodima. Ma quando il loro tentativo fallisce e lui si ritrova in cella al posto di Zac, poco a poco Harry si rende conto che non tutto è come sembrava e che è caduto nella trappola di una cospirazione internazionale.
Recensione
“L’eroe riluttante” pubblicato in Inghilterra nel 2010 è il terzo volume dopo “Il giorno dei Lord e “Attacco alla Cina” della serie di libri su Harry Jones, atletico parlamentare ed ex soldato piuttosto irruento e imprevedibile. La saga si compone di altri tre libri non ancora tradotti in italiano ed è stata scritta dal celebre autore di “The House of Cards” Michael Dobbs, ex giornalista che la politica la conosce a fondo per essere stato stretto collaboratore di Margareth Thatcher sino a diventare vice-segretario del partito conservatore e che fu ferito nel drammatico attentato alla Signora di Ferro eseguito dall’IRA a Brighton nell’ottobre del 1984 che causò 5 morti e 31 feriti. In seguito fu nominato alla Camera dei Lords come Baron Dobbs of Wylie.
La succinta biografia di Dobbs dice quanto sia stato addentro al Potere e di quante informazioni sia a conoscenza sia a livello inglese che internazionale.
In questa sua terza avventura Harry Jones apprende per caso che Zac Kravitz ex esponente della Delta Force, le forze speciali statunitensi, è stato arrestato e torturato dai servizi segreti di una delle repubbliche asiatiche nate dalla dissoluzione dell’Unione Sovietica, il Ta’argistan poverissimo stato incuneato tra Russia, Cina e Afghanistan.
Harry per salvarlo si intrufola in una commissione del parlamento di Londra che deve trattare l’aiuto britannico per smaltire i rifiuti radioattivi lasciati dai sovietici e forse anche per qualche altro misterioso motivo.
I classici romanzi di spionaggio mostrano diverse stazioni narrative caratteristiche come l’inganno, la fuga, la sequenza di vittoria e sconfitte e la battaglia finale e Michael Dobbs dimostra di conoscerle alla perfezione, cucendole in una trama intrigante e appassionante pur risultando tradizionale con personaggi convenzionali e un “villain” piuttosto scontato.
L’aspetto più interessante del libro sono le macchinazioni geopolitiche che sottostanno all’avventura di Harry Jones, organizzate da enti economici che si infiltrano nelle istituzioni pubbliche per lucrare commesse e concessioni.
Harry Jones seguendo il suo istinto animale riesce con difficoltà a liberare Zac ma così facendo provoca nuovi lutti nelle sue amicizie promettendo una vendetta che sarà puntuale e tremenda.
L’ex militare nel finale riesce a scoprire i mandanti dell’intrigo e mette in atto una trappola astuta e inesorabile mettendo a nudo i segreti inconfessabili che dovevano rimanere sepolti in una gelida cella in Ta’argistan.
“L’eroe riluttante” soddisfa tutti i crismi del genere e piacerà sicuramente ai cultori del genere perché coniuga una trama, in certi passaggi, davvero adrenalinica ad un’analisi geopolitica contemporanea che considera la complessità del mondo attuale.
LE AMBIENTAZIONI
“L’eroe riluttante” si apre e si conclude a Londra ma la corposa parte centrale è ambientata nella faccia triste dell’Asia centrale. Il paese è chiamato Ta’argistan, uno dei tanti “Stan”, stati asiatici nati dalla dissoluzione dell’Unione Sovietica che si sciolse ufficialmente il 25 dicembre 1991.
Londra
Il Ta’argistan ha una popolazione di 9.763.402 abitanti, stando alle statistiche ufficiali a cui non credeva nessuno perché era una cifra confinata, inventata unicamente per ricavare il massimo vantaggio dagli enti umanitari.
Una volta era la terra di Iosif Stalin, un avamposto dell’Impero Sovietico prima della caduta del muro.
Conservava ancora non solo una discreta minoranza di etnia russa e la sua lingua ma anche molta architettura brutalista e più di qualche statua di Stalin.
E’ una terra di montagna, gole e vasti altipiani e cieli infiniti e fiumi d’acqua di disgelo che scendevano a precipizio e segnavano il percorso della Via della seta che una volta collegava l’Oriente con l’Europa e l’Africa.
La scarsità di risorse minerali è più che compensata dalla sua posizione a cavallo tra Cina e Russia nonché confinante con l’Aghanistan.
Il Ta’argistan possiede una delle più grandi discariche di scorie nucleari al mondo, una serie di enormi fusti tra le Montagne Celesti nei quali i sovietici avevano scaricato tutti i loro rifiuti radioattivi.”
La capitale Aškek è una città costruita con troppo cemento, con troppa fretta e con troppa poca immaginazione, un posto dove i venti fischiano giù dai monti desolati e grigi, spazzando ogni angolo.
Uno sguardo alla cartina fa subito capire che non esiste uno Stato che abbia queste caratteristiche a partire dal riferimento a Stalin che però era originario delle Georgia che è bagnato dal Mar Nero che è lontanissimo dall’Afghanistan per cui l’indizio più valido per capire quale Stato abbia ispirato Dobbs, poi confermato dall’autore nei ringraziamenti, è proprio il nome della capitale, Aškek che è il calco di Biškek capitale del Kirghizistan anche se le coordinate geografiche fanno ipotizzare che sia ambientato nl Kazakistan o in Turkmenistan.
Comunque la situazione politica ed economica delle repubbliche ex sovietiche, i famosi “Stan”, nel 2010 anno in cui è ambientato il romanzo erano più o meno simili con il potere concentrato nelle mani di potenti ex dignitari sovietici, veri e propri satrapi che lo esercitavano con crudeltà per difendere e se possibile incrementare il loro conto bancario vendendo o svendendo le enormi risorse nazionali.
Nel lungo fluire del corso della Storia quella zona cruciale, punto d’incontro tra oriente ed occidente, tra Nord e Sud, culture, religioni e modi di vivere e di pensare diversissimi è stato un fattore di instabilità molto potente.
Dal “Grande Gioco” spionistico raccontato da Kipling a fatti più recenti come l’invasione sovietica dell’Afghanistan provocata dagli americani alla tragedia dell’11 settembre 2001, quasi tutti gli episodi cruciali sono avvenuti in quello che un protagonista del libro chiama “l buco del culo dall’Asia Centrale e che per lo storico Samuel Huntington era il terreno di scontro principale dello “scontro delle civilizzazioni.”
Le frontiere dalla cosiddetta “area turanica” Iran, Afghanistan, Tagikistan, Kirgikistan, Azerbajian, Ukbestkista e Pakistan sono sempre state una polveriera sempre pronta ad esplodere e questa zona enorme è stato il “ventre molle” della Russia e anche per la Cina, dalle etnie Uigure (turche) si risale verso lo Xian Xiang (Cina), il più grande bacino minerario e petrolifero del mondo.
Da lì si controlla tutta l’Eurasia, da lì passano i giganteschi interessi del terzo millennio, da lì passano le vie della droga e i mercanti di schiavi che riforniscono le industrie e i commerci di tutto il mondo.
I paesi della zona sono estremamente letali per chi cerca di opporsi ai rapaci interessi economici e politici dei tanti gruppi di potere ed è proprio in questa terra di nebbie e di sospetti che Harry Jones, parlamentare inglese, eroe di altri cinque romanzi di Michael Dobbs, si reca per salvare l’amico Zac Kravitz ex soldato della Delta Force che salvò sua moglie.
Alla fine di una lunga strada cosparsa di lacrime, lutti, sofferenze e intrighi Harry e Zac capiranno l’enorme intreccio di interessi che si intersecano proprio in Ta’argistan, che li ha intrappolati in paese che aveva “la stessa atmosfera divertente di una camera ardente”.
Michael Dobbs
È nato nel 1948 ed è un membro del Partito Conservatore inglese. Tra i diversi incarichi rivestiti durante la carriera politica si ricorda quello di capo dello staff del partito durante il secondo governo Thatcher (1986-1987). Dal 2010 è membro della Camera dei Lord. La trilogia di House of Cards, pubblicata integralmente da Fazi Editore, ha venduto milioni di copie nel mondo. Dobbs ha partecipato alla produzione e alla sceneggiatura della famosa serie omonima. È in fase di lavorazione anche una serie tv ispirata ai thriller politici che vedono come protagonista Harry Jones.
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