Un’indagine del
commissario Kostas Charitos
Autore: Petros Markaris
Traduzione: Andrea Di Gregorio
Editore:La nave di Teseo
Genere: Narrativa gialla
Pagine: 341
Anno di pubblicazione: 2012
Nuova edizione: 2022
Sinossi. Il commissario Charitos è di nuovo alle prese con le conseguenze della grande crisi economica. Nell’ombra agisce un “Esattore“, un vendicatore che invia a noti evasori fiscali una lettera in cui li invita a saldare quanto devono al fisco; ma se non ottiene quanto chiede, l’Esattore uccide i malcapitati con una iniezione di cicuta. Kostas Charitos si immerge nel nuovo caso con un senso di smarrimento: gli omicidi si susseguono in un clima di tensione sociale estrema, in cui vittime e colpevoli si scambiano continuamente di ruolo. Anche Caterina, sua figlia, è sul punto di andarsene, accettando un posto offertole dall’Alto Commissariato dell’ONU per i rifugiati. Intanto, l’Esattore riesce a far restituirealle casse dell’erario quasi otto milioni di euro in soli dieci giorni, e il popolo scende in piazza per inneggiare all’eroe, al santo, che è riuscito là dove il potere costituito ha colpevolmente fallito.
Recensione di Marina Toniolo
“La Grecia è uno sconfinato manicomio.”
Kostantinos Karamanlis
In piena crisi economica il commissario Kostas passa il suo tempo tra pulire l’ufficio, rispondere alle chiamate di emergenza che segnalano suicidi e guardare i notiziari televisivi con sua moglie Adriana.
Fino a quando viene rinvenuto un cadavere in un sito archeologico e scopre che l’uccisione è avvenuta con un’iniezione di cicuta, il veleno con cui Socrate si tolse la vita.
Una lettera viene rinvenuta nel web, a carico del morto, ed è firmata L’Esattore: informa che Korasidis Athanàsios è un evasore fiscale e può sistemare la sua posizione tributaria versando all’erario dello Stato la somma dovuta in cinque giorni.
Trascorsi i quali si procede con il ‘condono tombale’. Charitos indaga con i colleghi Koula e Vlasòpoulos mentre l’Esattore miete altre vittime con la stessa procedura e Atene è paralizzata da manifestazioni quotidiane contro i tagli del governo. Anche a casa del commissario c’è tensione: la figlia Caterina potrebbe decidere di andare a lavorare all’estero e sia lui che Adriana e i consuoceri sono in apprensione.
L’assassino riesce a far restituire una cifra esorbitante allo Stato greco e c’è chi ormai inneggia per proporlo come Presidente del Governo; lui è riuscito laddove la Grecia ha miseramente fallito pur con tutte le sovvenzioni europee.
“Sono dalle cinque del mattino in soggiorno, con il Dimitrakos sulle ginocchia, e mi arrovello con i lemmi e le citazioni, antiche e moderne. È qui che mi trova Adriana verso le otto. Lancia un’occhiata prima a me poi al Dimitrakos, quindi va in cucina a preparare il caffè, senza commentare.”
Questo è un romanzo fulminante, degno di un amore a prima vista. Perfetto nello stile – merito anche della impeccabile traduzione – che fa risaltare l’ironia che sgorga in ogni pagina. Kostas Charitos me lo immagino come un uomo vicino ai sessanta, vecchio stampo e, come suggerisce il giornalista Sotiròpoulos, lento, goffo, antiquato ma con un intuito di altri tempi.
Un commissario mastino quasi, umanissimo nei rapporti con la moglie e la figlia ma capace anche di non mollare mai la presa e di proseguire verso l’obiettivo. Che, quando è in difficoltà, consulti il dizionario come se fosse l’Oracolo, è geniale.
Mi trovo nella metropoli di Atene e la percorro in tutte le vie possibili seguendo le strade che le autopattuglie o la Seat di Kostas decidono di percorrere per sfuggire ai manifestanti. È tutto un su e giù, destra, sinistra, scorciatoie e parallele che ben si paragonano alle leggi promulgate dal governo greco. Un fai, un disfa, rinomina, abroga. Insomma, un grande caos. Ma nelle piazze e nelle vie scende il popolo che vede nell’Esattore la soluzione ai mali che affliggono i cittadini.
“E chi sono? Indignados? No, entusiasti. Entusiasti per questo Esattore nazionale.”
La sua è una figura sfuggente; parla alla gente della corruzione che imperversa e dell’impossibilità di vivere onestamente. Come in una vera tragedia leggiamo, infatti, di vari suicidi, dalle donne anziane che non hanno più di che vivere, alla coppia senza prospettiva di lavoro, al negoziante oberato di debiti e senza di che sfamare la sua famiglia. Markaris fa il punto della situazione in una Grecia sull’orlo del collasso con l’incrollabile fede di chi è nato nella terra dei sommi filosofi e che è stata la culla della democrazia.
“Questa è la Grecia, amico. Proprio quando pensi che sia morta, ecco che ti tira fuori l’eroe. Per questo non affonderemo. E lascia dire la Merkel, Sarkozy e Olli Rhen. La Grecia non muore mai, perché cinque minuti prima ti scodella l’eroe”.
E se questo non si può intendere come viaggio epico, allora proprio non saprei quale porre da esempio.
Amore all’ennesima potenza, Kostas Charitos.
Acquista su Amazon.it:
Petros Markaris
è nato a Istanbul come Bedros Markarian nel 1937. È uno scrittore, drammaturgo, sceneggiatore e traduttore armeno naturalizzato greco. Ha collaborato con Theo Angelopoulos a diverse sceneggiature, tra cui L’eternità e un giorno, Palma d’Oro a Cannes nel 1998.
In Italia ha pubblicato con Bompiani e La nave di Teseo.
Tra le sue pubblicazioni: Ultime della notte (2000), Difesa a zona (2001), Si è suicidato il Che (2004), La lunga estate calda del commissario Charitos (2007), La balia (2009), Prestiti scaduti (2011), L’esattore (2012), Resa dei conti. La nuova indagine del commissario Charitos (2013) e Titoli di coda (2015), Il tempo dell’ipocrisia. Un nuovo caso per il commissario Kostas Charitos (2019).
Ricordiamo anche la raccolta di racconti I labirinti di Atene (2008), l’autobiografia Io e Kostas Charitos (2010) e Quarantena (2021).
A cura di Marina Toniolo
https://ilprologomarina.blogspot.com/