L’ignoranza dei numeri




Recensione di Giulia Manna


Autore: Francesco Paolo Oreste

Editore: Baldini + Castoldi

Genere: romanzi, racconti e giallo

Pagine: 190

Anno di pubblicazione: 2019

Sinossi. L’ispettore Romeo Giulietti è un uomo di speranze, è uno che crede nelle parole, più che nei numeri, e nei miracoli, perché gli è capitato di vederne qualcuno. La sua casa è il suo rifugio dove spesso sogna. Sogna frammenti della vita degli altri. I loro amori, le loro miserie, i loro dolori gli cadono dentro quando chiude gli occhi, quando il sonno dovrebbe essere ristoro e invece si trasforma in un valzer di immagini e parole da cui Giulietti cerca di trarre una soluzione, una spiegazione, un abbozzo di verità. Combattuto tra la legge che ha giurato di servire e la giustizia cui profondamente anela, tra l’amore impossibile per Rebecca, che lo ha lasciato e a cui non ha mai smesso di pensare, e le indagini da portare avanti, Giulietti trova conforto nel pragmatismo tagliente del suo fido assistente Michele, detto appunto ‘a polemica, nei libri dei suoi autori preferiti, che sfoglia ogni volta che ha bisogno di trovare risposte, nella contemplazione di quel mare – il suo mare – che, silenzioso e onnisciente, è il solo (forse) in grado di restituirgli il vero senso delle cose. Così, in una Napoli sommersa dai rifiuti, l’ispettore si schiera dalla parte di un’umanità piccola piccola che lotta per sopravvivere. Per questo quando viene brutalmente assassinato Tatore ‘o Scarrafone, che vive di furti e di espedienti, Giulietti vuole a tutti i costi scoprire la verità.

Recensione


L’autore è un poliziotto come Romeo Giulietti, il protagonista di questo libro.

Nella prefazione Erri De Luca scrive:

“se questo fosse il libro di uno scrittore di storie poliziesche, mi sarebbe caduto di mano. È invece il libro di un uomo che ha messo la sua esperienza e la sua professione di fede nella giustizia dentro una storia aspra e saggia”.

L’ispettore Romeo Giulietti preferisce le parole ai numeri anche se continuano ad interrogarlo sulle cause e le conseguenze di ogni azione, anche se popolano i suoi sogni irrisolti. Giulietti è uno che nelle palazzine colorate di Napoli vede persone. E’ uno che spera di capire. E’ uno che crede e cerca la giustizia. E’ uno che si scervella per cercare soluzioni per migliorare la sua Napoli, perché senza di lei non ci sa stare.

Per fortuna è affiancato dal suo secondo, Michele Carotenuto, detto ‘a polemica. I due sono la coppia perfetta. Il loro continuo ping pong di battute è un divertente sottofondo durante l’indagine sulla morte di Tatore, uno degli abitanti delle palazzine colorate, tra omertà e quel paesaggio tipico della capitale partenopea che tutti amiamo.

L’ispettore Giulietti esce dagli schemi. Non è il classico investigatore ligio e fiscale, dedito al dovere come siamo abituati ad identificare gli uomini in divisa. Crede nella giustizia e la cerca. E’ confuso. Non riesce a scegliere tra quello che vorrebbe e dovrebbe fare.

E’ un libro che fa riflettere. Si sente l’amore per il proprio lavoro e per la propria città, ma anche uno scontro interno molto duro. In Polizia, come in altre professioni, volere, dovere e giustizia si scontrano brutalmente troppo spesso.

La legge è uguale per tutti, ma la giustizia non lo è.

Francesco Paolo Oreste


Francesco Paolo Oreste, (Torre del Greco) poliziotto, ex allievo della Scuola Militare Nunziatella, Laureato in Scienze Politiche con specializzazione in Criminologia, attivo socialmente e politicamente sul tema della legalità ed in particolare in ambito ambientale. E’ tra i fondatori delle associazioni culturali Eureka e In-Oltre attraverso le quali promuove la cultura della legalità e la difesa dell’ambiente, in particolare nelle scuole primarie e secondarie.
Curatore del Premio letterario Sandor Marai, è autore di “Dieci Storie Sbagliate. Più una” (Il Quaderno Edizioni 2014), “Mi sono visto di spalle che partivo” (Pensa Multimedia 2010) e ha partecipato con il testo “la rivoltata” alla programmazione del 3 luglio del Teatro Valle Occupato e con il racconto “Giuditta” alla raccolta “Tra due giorni è Natale” (Il Quaderno Edizioni, 2013)

 

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