Recensione di Marianna Di Felice
Autore: Margaret Doody
Editore: Mondadori
Traduzione: Rosalia Coci
Genere: Giallo
Pagine: 144
Anno di pubblicazione: 2020
Sinossi. Una ragazza accusata di omicidio e in attesa di essere impiccata pubblicamente continua a dichiararsi innocente mentre uno scrittore, non convinto della sua colpevolezza, cerca di capire cosa è realmente accaduto. Una bella istitutrice che lavora in una villa appartenuta a un conte dalla pessima fama sparisce misteriosamente per ore e notti intere per poi far ritorno come nulla fosse. Una tranquilla giornata tra le vigne californiane si trasforma in un incubo per Sylvia e George via via che un uomo a cui hanno dato un passaggio racconta loro una vecchia, inquietante storia.
Recensione
Non una storia, ma sei storie compongono questo libro. Sei racconti che riescono a tenere attento un lettore e a tratti emozionarlo. I racconti sono brevi, ma dopo averli letti sembra di uscire da una lunga lettura perché le descrizioni sono accurate e la scrittura dell’autrice riesce a far entrare il lettore nel racconto.
Non è da tutti, soprattutto con racconti brevi, ma la Doody con una scrittura dinamica anche se lenta, perché non ha fretta di concludere e quando lo fa al lettore sembra di aver perso qualcosa, con minuzia di particolari che riescono a creare scene che il lettore riesce a vedere come, ad esempio, la descrizione del negozio dell’antiquario di Venezia o la stessa città sferzata dalla pioggia e coperta dalla nebbia che sembra allargarsi al passaggio del personaggio e che si confonde con ricordi confusi dello stesso, o le viti californiane con l’intenso profumo che riempie le narici.
La profondità dei dettagli fa quasi toccare al lettore gli oggetti, o lo fa rabbrividire per l’intensità della nebbia o gli fa sentire un profumo di vino. Tutti i suoi racconti sono abilmente strutturati e delineati, la Doody come un pittore nella tela bianca crea un mondo convincente, ipotetico, ma possibile.
Descrive su carta bianca la sua visione e fa entrare in essa il lettore, lo tira dentro e lo fa spaventare, commuovere, elettrizzare e poi lo lascia in dubbio con l’ultima storia dove lo stesso dovrà dedurre cosa sia potuto succedere e perché. I fantasmi sono spiriti inquieti o ombre del passato o ricordi che tornano e suggestionano la mente. In questo libro i racconti hanno un periodo crescente, si va cioè dalla storia accaduta nel 1748 per arrivare all’ultima avvenuta nel 2002.
Il primo racconto tratta di una ragazza, Ann Ware, orfana di genitori allevata dagli zii. Subisce un processo per un delitto e poi la condanna a morte. Ma non si ha la certezza che sia stata lei a commettere l’atroce delitto.Oltre al suo fantasma che torna sul luogo di morte, si innalzano i fantasmi dell’omertà e dell’ipocrisia attraverso i quali la gente rimane in silenzio o punta il dito senza avere la certezza delle accuse.
Il secondo racconto ripercorre la storia di una nobile famiglia che nel 1850 non aveva più titoli, ma che, malauguratamente, discendeva da un certo “Conte Sciagurato” che era decisamente libertino e aveva il vizio di pratiche folli e distruttive con le quali aveva rovinato molte altre famiglie. Il protagonista della storia, colui che racconta, vede una carrozza fantasma attendere qualcuno fuori le mura della tenuta, per questo credeva che stava attendendo un’anima e vedendo chi sale si preoccupa. Ma ciò che ha visto non corrisponde a ciò che pensava, un segreto più scabroso si cela sotto. In questo caso il fantasma del passato marchia con un’onta la vita degli eredi nei quali si possono risvegliare vizi sopiti o mai conosciuti fino a quel momento. Comunque non è mai ciò che sembra e un abito non fa il monaco.
Il terzo racconto è decisamente emozionante, è struggente e impressiona il lettore. Davanti a persone sensibili che sentono davvero qualcosa, che vedono qualcosa, i fantasmi si mostrano ripercorrendo ciò che avevano fatto un attimo prima di morire. Le anime morte in solitudine a causa di malignità cercano riscatto. Solo una persona poteva dare ciò che quell’anima persa cercava e il tutto avviene in una dolcezza infinita che fa battere i cuori più fini. In questa storia si palesa la malvagità di chi nega anche un ultimo desiderio per proprio interesse. La storia dei denti di Edie è un racconto dove una ragazza considerata semplice, alla quale si fa una promessa torna perché quest’ultima non è stata rispettata. Intimorendo e disturbando la madre e i due che le avevano fatto la promessa, fa in modo che questi facciano il loro dovere. Ma riceveranno una macabra sorpresa nel farlo. Se si fa una promessa poi la si deve rispettare nel modo giusto, non trovando escamotage perché non è la stessa cosa e qualcuno verrà a chiedere di rispettare la parola data.
In Falchi in volo e profumo d’uva il racconto si fa mistery/horror. Da un passaggio dato ad un signore anziano i due passeggeri iniziano a vivere un incubo che mano a mano cresce sempre di più. Sospetti che poi si fanno certezze e paura generata dal cambiamento dell’anziano signore fanno drizzare i capelli in testa al lettore.
Ciò che è bello e ricco può esser creato dal sacrificio di poveri sventurati. Ed arriviamo all’ultimo racconto che odora di noir e gotico tra atmosfere buie date dal plumbeo cielo di Venezia circondato da una densa nebbia dove riaffiorano ricordi spezzati di un qualcosa capitato anni prima che perseguita il personaggio che invece cerca di affogare i ricordi nell’acqua torbida dei canali.
Una gradevole e interessante lettura che porta il lettore ad avere più stati d’animo mentre legge racconti che contengono più generi, dal giallo al mistery, dal gotico all’horror, provocando un’intrigante curiosità mista a inquietudine.
Non posso che dirvi, buona lettura!
A cura di Marianna Di Felice
marisullealidellafantasia.blogspot.it
Margaret Anne Doody
Margaret Anne Doody, canadese, è professore di letteratura comparata. I romanzi con Aristotele detective, sono diventati caso letterario anche per l’esattezza dell’ambientazione storica: Aristotele detective (del 1978 e pubblicato da questa casa editrice nel 1999), Aristotele e il giavellotto fatale (2000), Aristotele e la giustizia poetica (2001) (ora raccolti nel volume del 2010 Aristotele detective. I primi casi), Aristotele e il mistero della vita (2002), Aristotele e l’anello di bronzo (2003), Aristotele e i veleni di Atene (2004), Aristotele e i Misteri di Eleusi (2006), Aristotele e i delitti d’Egitto (2010), Aristotele e la favola dei due corvi bianchi (2012), Aristotele nel regno di Alessandro (2013), Aristotele e la Casa dei Venti (2018). Il romanzo Gli alchimisti e il saggio La vera storia del romanzo sono stati pubblicati nel 2002 e nel 2009.
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