La nuova indagine
di Enrico Radeschi
Autore: Paolo Roversi
Editore: Marsilio
Genere: Thriller
Pagine: 224
Anno edizione: 2025
Sinossi. Una sparatoria in pieno centro sconvolge Milano: un sicario in moto, nascosto da un casco integrale e una tuta di pelle, apre il fuoco su due uomini per poi dileguarsi nel nulla. Mentre il vicequestore Loris Sebastiani inizia le indagini e il giornalista hacker Enrico Radeschi si trova avvolto dalle nebbie di Venezia, emergono i primi dettagli: le telecamere della zona in cui è avvenuto il feroce agguato non hanno registrato nulla di utile, e le due vittime – il noto conduttore radiofonico Michele Carras e l’imprenditore Giovanni Fontana, ricoverati in condizioni critiche – sembrano appartenere a mondi fra loro inconciliabili. Qual è, allora, l’oscuro legame che ha finito per incrociarne i destini? Per risolvere il mistero, il poliziotto sa di poter contare sull’aiuto del cronista e sulle sue doti informatiche. Peccato che Enrico sia distratto: deve aiutare il Danese, l’amico dal passato oscuro. L’uomo è in fuga, braccato dalla polizia e impegnato nella disperata ricerca della figlia scomparsa. C’è un barlume di speranza: forse la ragazza è ancora viva e può essere salvata, ma il tempo stringe e il pericolo incombe. Ad aiutare Radeschi in questa doppia indagine ritorna Liz, giovane e brillante hacker, determinata a dimostrare il proprio valore e a superare il maestro in astuzia e capacità investigative. L’innocenza perduta, però, non si recupera, come tutti scopriranno a proprie spese, e ben presto la vicenda si trasforma in una corsa contro il tempo, con i fantasmi del passato che riemergono mettendo a dura prova tutti i protagonisti.
Recensione di Silvana Meloni
Una nuova indagine per Enrico Radeschi è l’ennesima, in quasi vent’anni, per gli appassionati lettori della serie poliziesca di Paolo Roversi, per me, invece, è stato il primo fatale incontro con questo autore e con i suoi irresistibili personaggi.
Perché fatale? Perché sono stata subito conquistata dalla prosa leggera e ironica, dal carisma dei personaggi e dalla trama, intricata quanto basta per rendere un giallo interessante tanto da non abbandonare la lettura fino a quando il mistero non si svela.
Attrazione fatale fino all’ultima pagina, appunto.
Comincio dai personaggi: classici e iconici, affascinanti nel ricalcare gli stereotipi del genere con una marcia in più nell’ironia e nello stile. Quindi più che stereotipi li definirei figure create in omaggio ai loro famosi predecessori. Non vi dico di più, lasciando alla lettrice (o lettore) lo spasso di scoprire il loro gemello/a letterario.
La trama: adoro l’intreccio di una trama principale con una sottotrama altrettanto intensa e coinvolgente. Tenere chi legge sospeso tra due universi paralleli, senza mai inciampare nella banalità per uno dei due e mantenendo lo stesso registro narrativo, è un gioco da maestro.
La scrittura: scivola via nel racconto di vicende drammatiche, talvolta cruente, talvolta leggere; Roversi alterna la battuta, la situazione da commedia, allo stile intenso, in un saliscendi di emozioni contrastanti, coinvolgente fino all’ultima riga.
Lo stile è quel mix misurato e sapiente che rende piacevole, senza mai essere stucchevole, la lettura di un poliziesco che pure non lascia scampo alla durezza degli eventi criminosi narrati. Non cosy, ma neppure hard boiled. Nella migliore tradizione dei maestri del crime, non solo mediterraneo, ai quali Roversi strizza l’occhio regalandoci una lettura appassionante.
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Paolo Roversi
è nato nel 1975. Scrittore, giornalista e sceneggiatore, vive a Milano. Con Marsilio, oltre agli otto volumi della serie di Radeschi, ha pubblicato il dittico Città rossa sulla storia della criminalità milanese degli anni Sessanta, Settanta e Ottanta. Ha vinto diversi premi letterari, fra cui il Premio Camaiore per la letteratura gialla 2007, il Premio Selezione Bancarella 2015, il Premio Garfagnana in giallo 2015 e il Premio Scerbanenco dei lettori 2020. I suoi libri sono tradotti in otto paesi, tra cui Francia, Spagna, Germania e Stati Uniti. Collabora con quotidiani e riviste ed è autore di soggetti per serie televisive e cortometraggi. È fondatore e direttore del NebbiaGialla Suzzara Noir Festival e del portale “MilanoNera”.
A cura di Silvana Meloni