Sinossi. Un serial killer raccontato da coloro che gli sono più vicini: la figlia tredicenne, la donna che frequenta e l’unica vittima designata che ha, finora, deciso di risparmiare. Aidan Thomas è un padre di famiglia che lavora sodo e una figura piuttosto amata nella piccola cittadina vicino a New York dove vive. È il tipo di uomo che dà sempre una mano e ha una buona parola per tutti. Ma ha anche un oscuro segreto che tiene nascosto a tutti gli abitanti della città e alle persone a lui più vicine. È un rapitore e un serial killer. Ha ucciso otto donne e una nona è destinata alla morte: Rachel, imprigionata in un capanno nel cortile di casa dell’uomo, teme per la sua vita. Quando la moglie muore, Aidan è costretto a trasferirsi con la figlia tredicenne Cecilia, e non ha altra scelta che portare con sé Rachel, presentandola a Cecilia come “un’amica di famiglia” che ha bisogno di un posto dove stare. Aidan scommette sul fatto che la donna, dopo cinque anni di prigionia, sia troppo sottomessa e spaventata per tentare la fuga. Ma Rachel è una combattente che non ha mai pensato di arrendersi, e capisce che Cecilia potrebbe essere l’ancora di salvezza attesa per tutti questi anni. E mentre mette alla prova i limiti della sua nuova situazione di vita, inizia a creare un tenue legame con la ragazza. Intanto Emily, proprietaria di un ristorante locale, si innamora del bel vedovo, e finisce per trovarsi coinvolta nell’orbita di Rachel e Cecilia, arrivando pericolosamente vicina a scoprire il segreto di Aidan. Raccontato attraverso i punti di vista di Rachel, Cecilia ed Emily, L’inquilina silenziosa esplora l’impatto psicologico dei crimini di Aidan sulle donne della sua vita e i legami che intrecciano l’una con l’altra e danno loro la forza di reagire. Un thriller avvincente e allo stesso tempo un’analisi approfondita del trauma, della sopravvivenza e delle dinamiche del potere.
L’INQUILINA SILENZIOSA
di Clémence Michallon
Mondadori 2023
Francesco Leto ( Traduttore )
Thriller psicologico, pag.372
Recensione di Fiorella Carta
Quanti punti di vista servono per raccontare un serial killer, uno con una figura sociale perfetta, vedovo, padre di un’adolescente, generoso con i suoi concittadini?
Per scovare il suo lato oscuro leggeremo le testimonianze di alcune sue vittime e dell’unica donna che ha deciso di tenere in vita, per un futile motivo.
Rachel, così lui l’ha ribattezzata, rimane rinchiusa e ammanettata nel capanno di Aidan per 5 anni. Quando i suoceri decidono di vendere la casa, l’unica cosa che rimane è andar via e far vivere Rachel insieme a lui e sua figlia, spacciandola per una coinquilina a cui serviva aiuto e a cui subaffittare una stanza. Stanza in cui lei subisce comunque regole e prigionia.
Farà amicizia con Cecilia, riesce a capire che forse, la figlia, ha capito la natura di suo padre e così prova a riprendersi la libertà, nel momento in cui Aidan molla la presa, trova un’altra donna Emily, e Rachel sa che probabilmente anche lei è in pericolo.
Un buon thriller, ma avrei preferito che i capitoli in cui parlano le sue vittime poco prima di essere uccise fossero più lunghi di trenta righe e con più pathos.
Emily, da sempre invaghita di Aidan, a un certo punto diventa quasi una stalker tanto è ossessionata da lui.
Resta comunque una storia intrigante, con un buon finale.
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Clémence Michallon
è nata e cresciuta vicino a Parigi. Ha studiato giornalismo alla City University di Londra, ha conseguito un master in giornalismo alla Columbia University e scrive per “The Independent” dal 2018. Nei suoi saggi e servizi giornalistici si è occupata di true crime, celebrity e letteratura. Si è trasferita a New York nel 2014 e ha recentemente ottenuto la cittadinanza statunitense. Attualmente divide il suo tempo tra New York e Rhinebeck, NY.