Recensione di Mirella Facchetti
Autore: Mario Falcone
Editore: Meridiano Zero
Genere: Giallo
Pagine: 288 nella versione a stampa
Anno di pubblicazione: 2018
Sinossi. I libri di cucina affollano gli scaffali delle librerie e sono tra i più venduti degli ultimi anni; non c’è orario in cui non passi in tv un contest, un talent o un quiz basato sull’arte della gastronomia; i più noti chef italiani prestano il volto a pubblicità di ogni genere, da prodotti alimentari di dubbia qualità (patatine, pollami, paste, e chi più ne ha più ne metta) a complementi di arredo domestici. Ma cosa succederebbe se un folle, per fama o nel nome di un insano ideale risanatore, decidesse di mettere fine a tutto questo? È quello che immagina Mario Falcone in “Lo Chef degli chef”, un romanzo che non potrebbe avere un tema più attuale di quello della cucina e che presenta tutti gli ingredienti del thriller classico: la figura di un serial killer lucido e geniale, l’indagine della polizia che porta alla risoluzione del caso, una lista di personaggi ben congegnati, uno stile asciutto e incalzante, il colpo di scena finale.
Recensione
Lo Chef vuole tutelare la cucina tradizionale, vuole riportare giustizia in un mondo – quello culinario e degli chef stellati – che, in nome della novità, della creatività, della rielaborazione, sta, a suo avviso, violando la vera cucina e la passione per questo lavoro.
E fin qui tutto bene, anzi, si potrebbe essere anche d’accordo con lui: appare giusto, infatti, proteggere l’autenticità e la tradizione della nostra cucina.
Se non fosse, però, che Lo Chef è un pazzo scatenato, un pazzo che, in nome di questa sua volontà di vendetta, rapisce, uccide e… “impiatta” gli chef, gettando nel panico i cuochi e la polizia, che brancola nel buio.
Nelle indagini delle forze dell’ordine verrà coinvolta anche Michela, la ragazza di uno dei ristoratori uccisi, di professione musicista e food blogger. Michela diverrà il riferimento scelto dall’assassino per comunicare con il mondo e per mettere in risalto le sue “prodezze”. Ma cercare la verità ed essere il punto di riferimento di un pazzo si rivelerà estremamente pericoloso per la talentuosa food blogger.
Ho trovato l’idea dell’autore interessante, originale e accattivante. Diciamocelo, di talent culinari, cooking show, chef ultra-celebrati, libri di cucina scritti in tutte le salse ne abbiamo anche abbastanza… E l’autore non lo manda certo a dire: sono parecchie le stoccate che partono dalla sua penna, stoccate che arrivano belle pungenti e che vanno a toccare non solo il mondo della cucina, ma anche quello dei social. Quei social che celebrano e omaggiano persone spesso senza criterio e in cui hashtag nati con un significato ben preciso vengono usati e abusati, tanto da perdere il loro significato autentico.
Se da un lato, come detto, è stuzzicante l’idea dell’autore che va a colpire e a cogliere a piene mani nei vizi e nei difetti del mondo social/culinario/televisivo, dall’altro lato, però, lo stile narrativo non mi ha totalmente convinta, non mi sono sentita trascinare nella storia e nella voglia di proseguire con interesse la lettura. Ho trovato i personaggi poco approfonditi, l’aspetto psicologico poco sviluppato (con l’unica eccezione rappresentata dall’analisi del serial killer) e alcune scelte, anche sotto il profilo “sentimentale”, inaspettate e poco coinvolgenti.
È un giallo particolare, che lascia poco spazio alle indagini per dedicarsi maggiormente ai rapporti personali. È un libro leggero, indicato per una lettura d’evasione.
Mario Falcone
Mario Falcone, scrittore e sceneggiatore, è nato a Messina e vive e lavora a Roma. Tra le sue sceneggiature, ci sono sia serie tv che alcune delle fiction più seguite degli ultimi anni, trasmesse sia dalla Rai che da Mediaset, come quelle dedicate alle biografie di personaggi che hanno segnato la storia e il costume: De Gasperi, Enzo Ferrari, Mafalda di Savoia, Rino Gaetano, Anita Garibaldi, Einstein, ma anche San Francesco d’Assisi e Padre Pio. Nel 2008 esordisce come scrittore con “L’alba nera” (Fazi), dedicato al terremoto di Messina del 1908, seguito da “Un’amara verità” (Atmosphere), vincitore del premio Gran Giallo 2013. Il suo primo romanzo, con il titolo “L’aube noire”, è stato tradotto e pubblicato anche in Francia, da due case editrici del gruppo Gallimard, La table ronde e Folio Policier.
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