LO SPARO
Autore: Anne Holt
Traduzione: Margherita Podestà Heir
Editore: Einaudi
Collana: Stile libero big
Serie: Selma Falck #3
Genere: Giallo nordico
Pagine: 544 p., R
Anno di pubblicazione: 2022
Sinossi. A una festa tra vecchi amici Selma Falck viene ferita da un cecchino e la sua migliore amica, la parlamentare Linda Bruseth, viene uccisa. La polizia è convinta che l’obiettivo principale fosse proprio l’avvocata, ma dopo il ritrovamento del cadavere di un secondo membro del parlamento e di una giudice della Corte suprema, Selma comincia a intravedere una trama oscura fatta di vendette, complotti e una feroce premeditazione nella scelta delle vittime. Mentre si propone di vendicare la morte dell’amica e scoprire la verità dietro la cospirazione, la sua stessa vita, ancora una volta, è seriamente minacciata. In questo caso, però, il pericolo potrebbe essere più vicino di quanto avrebbe mai immaginato.
Recensione di Loredana Cescutti
«Quando il proiettile l’aveva colpita, Selma Falck era rimasta sorpresa, nient’altro. Non aveva avvertito nessun dolore particolare. D’istinto si era portata una mano alla spalla e aveva visto il sangue impregnarle la giacca di velluto. Era scoppiato il caos. Tavolini ribaltati e gente che urlava. L’unica a rimanere seduta era stata Selma. In seguito, avrebbe insistito nel dichiarare che erano passati molti secondi, forse un paio di minuti, da quando aveva scoperto che Linda era morta. Il proiettile aveva perforato la testa della sua vecchia amica. La conosceva dai tempi in cui giocavano nella Nazionale norvegese di pallamano. Uno schiocco deciso aveva squarciato l’aria autunnale».
Da sempre, Selma si è presentata come un personaggio in grado di muovere dietro di sé tutta la pubblicità che possa esserci. Diciamo che l’indotto in grado di spostare solo per un suo sorriso, una sua battuta o delle sue azioni ha dell’incredibile, rendendola famosa alla pari di star musicali o del mondo del cinema. Ma lei non è niente di tutto questo.
Ex atleta professionista, ex avvocata di grido e ora investigatrice privata molto selettivanell’accettazione di casi, tanto la sua fama la renda un’auto fonte di reddito per sé stessa con la semplice presenza ad eventi importanti.
Carismatica, opportunista (più nella sua vecchia vita, va riconosciuto), egoista, ma anche estremamente curiosa ed efficiente, quando ha un compito da svolgere e fiuta la pista giusta.
Fino a rischio della propria vita, come già accaduto nei precedenti casi.
E da relativamente poco, è diventata anche un’ex giocatrice d’azzardo.
Di nuovo.
Per ora.
“Erano passati quattro mesi e mezzo dall’ultima volta che aveva giocato.”
Già una volta aveva dovuto smettere per un accordo legale che se non rispettato rischiava di mandarla in prigione, ma era riuscita ad aggirare tutto dando soddisfazione, in modo controllato,alla sua dipendenza, però, questa volta, in ballo ci sarà molto di più.
Ritrovarsi sotto i riflettori diventerebbe controproducente nel tentativo di ricreare da capo una nuova vita sul fronte personale.
Con l’ex marito e con i figli tutto è andato in frantumi molto tempo fa ma, una crepa di speranza oltre ad una grande motivazione, ora potrebbero fare la differenza.
Se i guai la lasciassero in pace.
E di conseguenza anche i riflettori.
“In un breve sprazzo di lucidità aveva capito da dove cominciare per mettere ordine in quel caos.”
Unica possibilità, per potersi lasciare tutto alle spalle, risolvere il caso a costo di perdere tutto.
Ancora una volta.
“La complessità del caso la intrigava. Finalmente. Era eccitante. Per la prima volta da un’eternità, quella notte aveva dormito come un sasso.”
Lo so, è un controsenso se ci pensate bene, che però si trasformerà in un nuovo romanzo molto ben costruito che affronta, come già osservato nei precedenti volumi di questa serie, problemi legati al mondo della politica, dell’organizzazione sociale e delle imperfezioni di uno stato, che seppur apparentemente perfetto come spesso si pensa, riferendosi ai paesi del nord Europa, in realtà al suo interno presenta profonde lacune e altrettante disuguaglianze, perché la perfezione è pressochéimpossibile da ottenere.
“… sapeva più di quanto avrebbe voluto. Sentiva il bisogno intenso di tornare indietro nel tempo e fregarsene di quella faccenda.”
Una corsa contro il tempo per individuare il colpevole, che si dimostrerà più che insidioso e astuto, oltreché incredibilmente invisibile.
“… si ritrovò a pensare che se ogni tanto la gente avesse imparato a ricorrere a qualche bugia, il mondo sarebbe stato di gran lunga un posto migliore.
Per tutti.”
Un fantasma che agisce alla luce del sole e che darà del filo da torcere a tutte le persone impegnate sul campo.
Selma compresa.
E dalle ceneri di una storia intricata, ancora una volta ne emergeranno vicende umane che non potranno essere ignorate, perché nel bene e nel male saranno sempre loro, ad aver decretato le scelte di chi resta.
Diritti violato o più semplicemente abusi ai danni di persone indifese, che per povertà culturale, sociale o anche economica, si sono trovati, loro malgrado, in pastoie legali che mai avrebbero potuto affrontare, ritrovandosi così costretti a cedere.
A perdere.
La cosa più importante
Senza possibilità di scelta.
La scrittura è avvincente, la storia è sconcertante anche perché l’autrice stessa, racconta nei ringraziamenti finali che una parte degli scandali affrontati è veramente esplosa in Norvegia scoperchiando così un calderone di fatti vergognosi e, ci tengo a sottolineare, non di secondaria importanza.
I contenuti, seppur romanzati, nel raccontare rimangono obiettivi ma, riescono a trasmettere una certa delicatezza negli intenti. Si trasformano in cronaca, ma con un taglio carico di rispetto nel parlare delle possibili realtà affrontate dalle vittime, non quelle del romanzo che di fatto non esistono bensì, per quelle che veramente hanno subito i soprusi di cui si narra nella cronaca.
Per i seguaci dell’autrice poi, un piccolo cameo ad un certo punto della storia, che ha rinnovato anche in me la curiosità nel cominciare finalmente a leggere anche i suoi precedenti romanzi.
Non so quando ma ce la farò pure io.
A presto Selma!
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Anne Holt
(Larvik, 16 novembre 1958) è una scrittrice, avvocato e giornalista norvegese. È cresciuta a Lillestrøm e Tromsø per poi trasferirsi ad Oslo nel 1978 dove vive con la compagna Anne Christine Kjær (nota anche come Tine Kjær) e la figlia Iohanne. Anne Holt si è laureata in legge all’Università di Bergen nel 1986, ha lavorato per la Norsk rikskringkasting (NRK), l’azienda radiotelevisiva di stato norvegese, nel periodo fra il 1984 ed il 1988. Successivamente ha lavorato per due anni al dipartimento di polizia di Oslo per poi diventare avvocato. Nel 1990 è tornata alla NRK dove ha lavorato per un anno come giornalista ed anchor woman per il notiziario Dagsrevyen. Anne Holt ha iniziato la sua carriera di avvocato nel 1994 ed è stata ministro della giustizia norvegese dal 1996 al 1997. La sua carriera di scrittrice inizia nel 1993 con la pubblicazione de La dea cieca. Anne Holt è uno degli autori di noir e libri gialli più famosi della Norvegia.