L’ultima canzone




Maria Luisa Minarelli


DETTAGLI:

Editore: Indomitus Publishing 

Genere: thriller

Pagine: 237

Anno edizione: 2024

Sinossi. Bologna, maggio 1938. Ottavia De Angelis, cantante e diva del palcoscenico, è bella, generosa e innamorata, eppure c’è chi la odia. Tocca al maresciallo Vittorio Righi cercare di far luce sulla sua sorte. Nei giorni della visita di Hitler in Italia comincia l’indagine più difficile che abbia mai affrontato, condotta negli ambienti dell’alta società bolognese resi intoccabili dalla protezione delle autorità. Vittorio si aggira tra palazzi, teatri, grandi alberghi, locali eleganti, sedi del Fascio e quartieri popolari dove le informazioni gli arrivano contraddittorie e centellinate. Quasi dispera di capirci qualcosa quando il caso prende una svolta imprevedibile grazie a un viaggio a Roma dell’amico Jacopo Grimani, sempre al suo fianco. E la sorte di Ottavia di colpo si intreccia con l’alta politica fino a svelare la verità. Verità, ma non giustizia, perché Righi sembra avere fra le mani il crimine perfetto, compiuto senza lasciare tracce. Tra colpi di scena in grado di sconvolgere gli equilibri e trovate geniali, riuscirà il maresciallo dei Reali Carabinieri ad averla vinta?

 Recensione di Giusy Ranzini


L’ultima canzone all’Eden” di Maria Luisa Minarelli è un’opera ambientata in un periodo storico carico di tensioni politiche e sociali. La trama si sviluppa nella Bologna del maggio 1938, un periodo intriso di aspettative e paure per l’imminente visita di Adolf Hitler in Italia. L’autrice riesce a evocare l’atmosfera di quegli anni, dipingendo un affresco vivido e dettagliato della città e della sua alta società, resi intoccabili dalla protezione delle autorità fasciste.

Al centro del racconto troviamo Ottavia De Angelis, una cantante e diva del palcoscenico la cui bellezza e generosità sono eguagliate solo dal fervore del suo amore. Tuttavia, la sua figura luminosa è oscurata da un alone di odio che la circonda. Tocca al maresciallo Vittorio Righi, un personaggio di straordinaria profondità psicologica, cercare di far luce sul mistero che avvolge la sorte di Ottavia. 

Il maresciallo Righi si muove in un labirinto di palazzi nobiliari, teatri prestigiosi, grandi alberghi e locali eleganti, luoghi che nascondono segreti inconfessabili e dove le informazioni gli arrivano frammentarie e contraddittorie. È un’indagine che si rivela presto essere la più difficile della sua carriera, complicata ulteriormente dalla protezione offerta dalle autorità fasciste agli ambienti dell’alta società bolognese.

Minarelli descrive con estrema cura i dettagli di questi ambienti, facendo emergere le contraddizioni e le ipocrisie di una classe sociale che vive in un mondo dorato ma profondamente corrotto. L’autrice ci guida attraverso una Bologna sfavillante e al contempo oscura, dove ogni angolo nasconde un pezzo del puzzle che Righi deve risolvere.

La svolta decisiva nell’indagine arriva grazie a un viaggio a Roma dell’amico e collega Jacopo Grimani, il quale, con la sua perspicacia e la sua fedeltà incrollabile, rappresenta un punto di riferimento indispensabile per Righi. Il viaggio a Roma non è solo un momento di transizione geografica, ma anche un passaggio cruciale che permette al maresciallo di vedere sotto una nuova luce gli eventi che si stanno dipanando.

La narrazione è arricchita da una serie di colpi di scena che mantengono alta la tensione e sconvolgono continuamente gli equilibri. Ogni scoperta porta a nuovi interrogativi, ogni rivelazione aggiunge un tassello al complesso mosaico del mistero. L’indagine di Righi si intreccia inaspettatamente con l’alta politica, rivelando una verità che si presenta come un vero e proprio colpo di scena.

Il maresciallo Righi, nonostante tutte le sue abilità investigative e la sua determinazione, si trova di fronte a quello che sembra essere il crimine perfetto, compiuto senza lasciare tracce evidenti. Minarelli esplora con finezza il tema della giustizia e della verità, suggerendo che la risoluzione di un caso non coincide necessariamente con l’ottenimento della giustizia. Questo aspetto conferisce al romanzo una profondità morale e filosofica che va oltre la semplice narrazione di un giallo.

“L’ultima canzone all’Eden” è dunque un’opera che, attraverso una trama avvincente e ben costruita, riesce a dipingere un quadro storico realistico e coinvolgente. Maria Luisa Minarelli si dimostra abile nel creare personaggi complessi e sfaccettati, inseriti in un contesto storico ben delineato e ricco di dettagli. La sua scrittura elegante e ricercata cattura l’attenzione del lettore, trasportandolo in un’epoca passata ma viva nelle sue pagine.

In conclusione, “L’ultima canzone all’Eden” è un romanzo che soddisfa non solo gli amanti del genere giallo, ma anche coloro che cercano una lettura capace di offrire riflessioni profonde e uno spaccato storico accurato. 

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Maria Luisa Minarelli


Giornalista e scrittrice, Maria Luisa Minarelli è nata a Bologna dove si è laureata in Storia. Ha collaborato con periodici come Storia illustrata e Historia e si è occupata di salute, bellezza e turismo. Nel 1989 ha scritto Donne di denari (Olivares), un saggio sull’imprenditorialità femminile attraverso i secoli, anche tradotto in Germania. Ha pubblicato Un cuore oscuroDelitto in Strada Maggiore,La veggente di via de’ Toschi e la fortunata serie con protagonista l’avogadore Marco Pisani (Scarlatto venezianoOro venezianoSipario venezianoCrociata venezianaBiondo veneziano e Oriente veneziano), tradotta in Francia, Spagna e Gran Bretagna, nonché il suo spin-off La congiura dei veleni, ambientato nella Roma di papa Lambertini. Vive a Milano e spesso soggiorna a Venezia, città di cui è sempre stata innamorata. Le piace viaggiare e le sue passioni sono l’arte e l’antiquariato. È una divoratrice di libri che legge soprattutto di notte e non può vivere se non ha intorno i suoi gatti e molte piante, che coltiva personalmente.