L’ultima notte di Raul Gardini




Recensione di Christian Floris


Autore: Gianluca Barbera

Editore: Chiarelettere

Genere: Giallo investigativo

Pagine: 324

Anno di pubblicazione: 2022

Sinossi. 23 luglio 1993. Raul Gardini, a capo di un impero finanziario con ramificazioni in tutto il mondo, personaggio discusso e carismatico, grande velista, viene trovato in un lago di sangue nella sua camera da letto a Palazzo Belgioioso, nel cuore della Milano degli affari. Un colpo alla tempia, sparato da distanza ravvicinata. Omicidio o suicidio? Da tempo aveva il fiato sul collo dei magistrati, forse stava per essere arrestato. Molte cose però non tornano. In troppi hanno tratto beneficio dalla sua improvvisa uscita di scena. Tanto più che quella stessa mattina Gardini avrebbe dovuto recarsi in procura per essere ascoltato dal pm Antonio Di Pietro riguardo alla maxitangente Enimont, autentica spada di Damocle sospesa sull’intera classe politica italiana.

Recensione


È diventata un’immagine indelebile. L’immagine della morte della Prima Repubblica, quella della politica collusa con la corruzione: è la figura di Raul Gardini.

L’indagine condotta dal giornalista Marco Rocca mira a far luce sui tanti lati oscuri della vicenda. Una pistola alla tempia, uno sparo che risuona nella camera da letto, la procura che archivia tutto come un suicidio. Ma le cose sono davvero come sembrano? I tanti flashback che si affastellano in questo giallo investigativo ripercorrono l’ascesa e la caduta del manager ravennate, il suo sodalizio con la famiglia Ferruzzi fino al punto di non ritorno della maxi-tangente Enimont, la sete di comando, la sua necessità quasi fisica di vivere la sua vita sempre al massimo.

Tra una regata del Moro di Venezia e la scalata alla Montedison, Barbera gioca tutte le sue carte da grande autore di romanzi storici, ricostruendo con cura bizantina il mondo nel quale gravitavano Gardini e le società dell’impero economico dei Ferruzzi.

Rocca è incasinato il giusto, con una donna di cui è ancora innamorato nonostante i trascorsi tempestosi, il fratello Riccardo rispetto al quale forse soffre di un complesso di inferiorità e un’inchiesta scottante che in tanti gli consigliano di abbandonare.

In queste pagine c’è poco spazio per gli orpelli fini a se stessi: stile più asciutto di un conto bancario dopo un crack finanziario, dialoghi serrati, personaggi convincenti e là dove non arrivano gli atti giudiziari entra di prepotenza una verosimiglianza rappresentata con sapienza e mestiere.

Un finale che forse perde qualcosa rispetto al climax della suspense, ma che non delude gli appassionati del genere.

 

 

Gianluca Barbera


(Reggio Emilia, 1965) è uno scrittore, critico letterario ed editore. Tra le sue opere, per Castelvecchi ha pubblicato i romanzi Magellano (2018), con il quale è stato finalista al premio Strega e Marco Polo (2019) che gli è valso il Premio Internazionale Città di Como come miglior romanzo di avventura.

 

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