L’ultimo diavolo a morire 




Sinossi. Si pensa che a Natale ci si possa rilassare, ma non nel mondo del Club dei delitti del giovedì, un gruppo di pimpanti vecchietti con la passione per le indagini, un’infinita curiosità e una grande capacità di deduzione. Il giorno di Santo Stefano un pacco tutt’altro che innocuo attraversa la Manica di contrabbando. A un tratto scompare e a questo punto si scatena il caos. Il numero dei cadaveri inizia a salire, finché nella lista compare anche quello di una persona vicina al Club. Così i nostri amici si trovano a dover affrontare una ricerca delicata e complessa, i cui effetti potrebbero rivelarsi letali anche per loro. Con il tempo che scorre implacabile e un assassino che si dirige verso Cooper’s Chase, la loro casa di riposo, c’è da chiedersi se la fortuna, di solito particolarmente benevola, abbia deciso di rivolgersi altroveChi sarà “l’ultimo diavolo a morire”? .

 L’ULTIMO DIAVOLO A MORIRE

di Richard Osman 

SEM 2023

Roberta Corradin  ( Traduttore )

Thriller, pag.412

 Recensione di Salvatore Argiolas

Richard Osman è stato lanciato tra i giallisti di successo dal godibile giallo “I delitti del club del giovedì” con una trama che spicca soprattutto per gli improvvisati detective, i pensionati di una casa di riposo del Kent che si riuniscono ogni giovedì per indagare su alcuni casi ancora aperti.

Il giallo è un chiaro omaggio a Agatha Christie e a Miss Marple che nel suo esordio, nel racconto “Il club del martedì sera” affronta e risolve un intricato caso ripensando alle sue esperienze di vita.

“Bene” disse Joyce, ospite della vecchia Miss Marple, “mi sembra che siamo un club piuttosto rappresentativo. Che ne direste di formare un club? Che giorno è oggi? Martedì? Lo chiameremo il Club del Martedì Sera”.

Quando il delitto invade la loro comunità non perdono tempo a intrecciare ipotesi, azzardare teorie e investigare con tenacia e intuito per risolvere il caso e per portare luce su alcune vicende passate che hanno riflessi sinistri sul presente.

Il legame con il racconto di Agatha Christie è rafforzato dal nome dell’anziana investigatrice ed ex infermiera, Joyce, come una protagonista del club del martedì che, assieme a Elizabeth, ex spia, Ron ex sindacalista ed Ibrahim ex psichiatra, sono stati protagonisti anche di altri libri, l’ultimo dei quali, il quarto della serie, è “L’ultimo diavolo a morire” appena pubblicato in Italia.

Kuldesh Sharma, un antiquario amico degli scatenati vecchietti, anche lui coinvolto in qualche avventura, viene trovato morto e le indagini del club del martedì portano ad ipotizzare che sia stato coinvolto in un traffico di droga non andato a buon fine.

Da questa uccisione parte una serie di disavventure che hanno come corollario molti altri omicidi e i nostri vecchietti aspettano di vedere finire la scia di sangue per individuare il colpevole, “L’ultimo diavolo a morire”, appunto.

Seguendo le tracce di una scatoletta piena zeppa di eroina Elizabeth e gli altri soci del club si troveranno ad intercettare piani criminali molto pericolosi che coinvolgono tanti interessi e particolari strategie investigative mettendo in luce le diverse personalità degli originali iscritti a questo particolare sodalizio.

Le cose andranno diversamente ma Elizabeth, Joyce, Ron e Ibrahim, con la collaborazione dei poliziotti Donna e Chris, con costanza e una certa dose di sfrontatezza trovano il bandolo della matassa piuttosto intricata superando anche momenti molto dolorosi, che li toccano a livello personale.

Tra l’autore e il lettore si stabilisce un patto che il letterato Samuel Taylor Coleridge chiamò “sospensione dell’incredulità”, in base al quale chi legge si libera da costrizioni logiche rigide per godersi lo sviluppo della trama, ben conscio che si tratta di un romanzo e non di un saggio.

Pur tenendo conto di questa convenzione, “L’ultimo diavolo a morire” richiede una totale astrazione da vincoli di plausibilità e di realismo della trama poliziesca, per apprezzare le avventure del quartetto di ottantenni che affrontano senza paura pericolosi trafficanti di droga e mafiosi che non si pongono problemi a fare sparire gli ostacoli che si frappongono tra loro e il profitto.

Se si dimenticano le cogenti regole di un giallo attendibile e lo si considera come un romanzo slegato da ogni attendibilità “L’ultimo diavolo a morire” è un libro interessante che mostra diversi spunti apprezzabili, sul versante soprattutto delle vicende personali dei protagonisti, afflitti da problemi seri che affrontano con forza d’animo e coralità.

Infatti Elizabeth, Joyce, Ron e Ibrahim acquistano profondità psicologica passando dal ruolo di personaggi a quello di simboli di un’umanità che continua a pulsare di vita malgrado le tante stagioni vissute ed è questo il merito maggiore di “L’ultimo diavolo a morire”, mettere quattro ottantenni nelle avventure che avrebbero spaventato anche dei trentenni.

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Richard Osman


è un presentatore televisivo, regista, produttore, e autore inglese. Dopo aver studiato sociologia politica al Trinity College di Cambridge, ha iniziato le sue prime esperienze lavorative collaborando con BBC Radio Sussex. In seguito, è entrato a far parte del mondo della televisione, presentando diversi quiz in Gran Bretagna e creando il programma Pointless. La sua carriera di successo l’ha portato inoltre a diventare direttore creativo di Endemol UK, dove ha prodotto show prestigiosi. Nel 2020 debutta come scrittore con Il club dei delitti del giovedì (SEM, 2020) che lo lancia in breve tempo ai vertici delle classifiche inglesi e i cui diritti sono stati acquistati da Steven Spielberg per un adattamento cinematografico. Al primo romanzo sono seguiti, L’ uomo che morì due volte (SEM, 2021) e Il colpo che mancò il bersaglio (SEM, 2022) e L’ultimo diavolo a morire (SEM, 2023).