L’uno dall’altro




I PERSONAGGI 


Autore: Philip kerr

Traduttore: Luca Merlin

Genere: thriller

Pagine: 448

Pubblicazione: 2022

Sinossi. Monaco di Baviera, 1949. Sommersa dal caos della sconfitta, la città pullula di affari sporchi, avidità dilagante, criminali di guerra in fuga e pugnalate di ogni tipo. Un luogo dove un investigatore privato può trovare un sacco di lavoro non del tutto rispettabile: ripulire il passato nazista di gente del posto benestante, favorire i latitanti nella fuga all’estero, risolvere le pretese rivali per furto. È un lavoro che riempie Bernie di disgusto, ma riempie anche il suo portafoglio gravemente esaurito.Poi una donna lo cerca. Suo marito è scomparso. Non sta cercando di riaverlo: è un ricercato che gestiva uno dei campi di concentramento più feroci della Polonia. Vuole solo la conferma che è morto. È un lavoro abbastanza semplice. Ma nella Germania del dopoguerra niente è semplice: accettando il caso, Bernie affronta molto più di quanto si aspettasse, e presto si ritrova in pericolo, circondato da nemici. Perché in una Germania sconfitta e divisa, è difficile distinguere gli amici dai nemici, l’uno dall’altro…

 Trama

L’ex investigatore privato Bernie Gunther vive a Dachau dove gestisce, malamente, l’hotel di famiglia. Nel 1949 Dachau non è certo un luogo di villeggiatura, al di là di un filare d’alberi c’è uno dei monumenti all’orrore, uno dei principali luoghi di sterminio nazista. Con la moglie ricoverata per problemi mentali e una situazione economica al limite, Bernie decide di riprendere il proprio lavoro di investigatore e si trasferisce a Monaco. Qui, suo malgrado entra a far parte di una sottile e complessa macchinazione tesa ad aiutare alcuni medici, criminali di guerra nazisti, ad espatriare negli Stati Uniti, con la collaborazione della C.I.A, al fine di consentirgli la prosecuzione di esperimenti anche al costo di numerose vite umane. Quando Bernie Gunther se ne renderà conto sarà troppo tardi e la lotta per la propria sopravvivenza e l’affermazione dei principi di giustizia ai quali, nonostante la guerra ancora crede. lo porterà a scelte estreme. Rivelare altro sarebbe un “reato”, gli eventi si concatenano come tessere di un puzzle ma solo alla fine del romanzo, all’inizio sembrano guardare il lettore che a sua volta non sa se quei pezzi appartengano a una o a più scatole diverse.

Recensione di Bruno Balloni

Un romanzo molto ben strutturato con una trama avvincente e nella quale gli avvenimenti si susseguono in maniera centellinata in modo tale da mantenere l’attenzione del lettore viva per tutte le circa 480 pagine del romanzo.

Tra tutti i personaggi presenti nel romanzo non c’è dubbio che il protagonista primeggi relegando gli altri a poco più che comparse. Bernie Gunther è un personaggio totale, completo, che si carica l’intero romanzo sulle spalle “Bernie” è un tedesco che ha vissuto gliorrori della guerra e del nazismo senza essere un nazista, un uomo che si è arruolato nelle SS dopo essere stato internato per molte settimane in un campo di prigionia a causa della propria non del tutto entusiasta idea sul regime nazista.

Un uomo che ha vissuto la guerra in ogni suo malvagio aspetto, ha perpetrato crimini in nome di un ideale che non era il suo, ha subito la brutalità dellaprigionia nelle mani dei sovietici, l’indigenza e il disprezzo dopo che, una volta scappato dallaprigionia ritornò a vivere nel settore anglo americano.

Le sue riflessioni e i suoi tormenti accompagnano il lettore lungo tutto il romanzo intervallandosi tuttavia con sapienza agli accadimenti polizieschi cosicché, quasi inconsapevolmente il lettore, nell’appassionarsi alla storia è portato inevitabilmente anche a riflettere su una miriade di argomenti, alcuni dei quali autentici tabù.

Vorrei dirvi altro per convincervi alla lettura, ma non sono abbastanza competente per farlo, spero sia sufficiente l’entusiasmo col quale vi consiglio la lettura di questo splendido romanzo.

 

I PERSONAGGI

A cura di Bruno Balloni

L’investigatore privato Bernie Gunther è un personaggio totale, completo, che si carica l’intero romanzo sulle spalle lasciando agli altri briciole da comparsa, nessun comprimario, nessun altro partecipante all’intrigo, nel bene o nel male, riesce ad assurgere a un ruolo tale da meritarsi memoria durevole nella mente del lettore se non per il ruolo specifico che l’autore gli ha assegnato.

Alla fine del romanzo e, solo se lo stesso ci sarà piaciuto, potremo ricordarci per qualche tempo del maggiore Jacobs, di Eric Gruen, di Engelbertina, del Dottor Henkell e di Britta Warzok ma, a mio modo di vedere, le loro figure saranno destinate ad eclissarsi dietro la mole di Bernie Gunther che resterà un monolite di cui ci ricorderemo ogni qual volta leggeremo un romanzo o vedremo un film ambientato negli anni immediatamente successivi alla fine alla Seconda Guerra Mondiale.

Bernie” è un tedesco che ha vissuto gli orrori della guerra e del nazismo senza essere un nazista, un uomo che si è arruolato nelle SS dopo essere stato internato per molte settimane in un campo di prigionia per la propria non del tutto entusiasta idea sul regime nazista. Un uomo che ha vissuto la guerra in ogni suo malvagio aspetto, ha perpetrato crimini in nome di un ideale che non era il suo, ha subito la brutalità della prigionia nelle mani dei sovietici, l’indigenza e il disprezzo dopo che, una volta scappato dalla prigionia ritornò a vivere nel settore anglo americano.

Un personaggio che si sente annientato, sopravvive perché non ha di meglio da fare e che se non fosse così legato alla sua terra ne fuggirebbe, da vivo o da morto soprattutto perché si rende ben presto conto che, in nome di un nuovo nemico chiamato “comunismo”, gli alleati occidentali sembra vogliano dimenticare con fin troppa facilità gli orrendi crimini perpetrati dal nazionalsocialismo… e questo lui non lo vuole perché oltre all’amore per la sua patria sono rimasti in lui vivi pochi ma ben saldi ideali di giustizia.

In nome di questi e della propria onestà civica e intellettuale è contrario a ogni forma di indulgenza nei confronti dei propri connazionali autori di crimini di guerra, non giustifica chi ha “eseguito gli ordini” non ammette l’amnistia, il colpo di spugna auspicato dai nuovi governanti della Germania Federale in accordo con gli occupanti per permettere alla neonata nazione di risollevarsi al più presto ed ergersi a baluardo contro il pericolo sovietico.

«Sono stato nelle SS. Ma questo non vuol dire che non tenga allagiustizia, Herr Doktor. Uomini che hanno assassinato donne e bambini meritano la prigione. La gente ha bisogno di sapere che gli errori vengono puniti. È questa la mia idea di una Germania sana».

Le vicende di cui Bernie Gunther sarà protagonista nel romanzo non faranno altro che accrescere la rabbia e la delusione per una nazione in declino e per i troppi personaggi del recente passato ancora in grado di determinarne le sorti. Politica, affari, religione, niente e nessuno è scevro da colpe, non c’è più giustizia se non come un concetto astratto che, alla fine, anche il nostro “Bernie” sembra accantonare per un sentimento ancora più forte e velenoso: la vendetta.

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Philip Kerr


 Nato nel 1956 a Edimburgo, ha esordito con Violette di marzo, pubblicato per la prima volta nel 1989 e primo capitolo della trilogia berlinese, grazie alla quale viene considerato un maestro del thriller. Autore di numerosi romanzi di successo, è scomparso nel 2018. Oltre a Violette di marzo (2020), Fazi Editore ha pubblicato gli altri due titoli della trilogia: Il criminale pallido (2020) e Un requiem tedesco (2021).