L’uomo vestito di marrone




Recensione di Sonia Bucciarelli


Autore: Agatha Christie

A cura di Stefano Benvenuti

Editore: Mondadori

Genere: Giallo

Pagine: 183

Anno di pubblicazione: 1924

Sinossi. Ann Beddingfield è una ragazza priva di mezzi ma dotata di uno straordinario sangue freddo e di un fortissimo amore per l’avventura. L’occasione per far emergere questo suo carattere arriva quando, dopo aver assistito a un mortale incidente in metropolitana, Ann, ben lungi dal perdere la testa, riesce a scorgere alcuni indizi sfuggiti alla Polizia. Cercando di mettere a frutto la sua scoperta per far strada nel giornalismo, la giovane si trova però ben presto a dover fare i conti con il misterioso “colonnello”, il capo di una pericolosissima multinazionale del crimine e con un’affascinante uomo vestito di marrone, sospettato di un feroce delitto. Ma con tenacia e un pizzico di fortuna la temeraria avventura riuscirà a trovare il filo della complicata vicenda, facendo luce su un misterioso furto di diamanti e imbattendosi, quasi per caso, in un grande amore.

Recensione

La mia prozia Jane era solita dire che una vera signora non si scompone né si sorprende mai qualunque cosa le accada.

Ann Beddingfeld

È lo spirito di avventura a muovere tutto il romanzo ed è la protagonista a incarnarlo fin da subito. Il romanzo si apre con un incidente nella stazione metropolitana di Hyde Park dove un uomo cade sui binari, spaventato da qualcosa.

Alla scena assiste proprio Anne Beddingfeld, una giovane orfana trasferitasi a Londra da poco tempo e proveniente da un piccolo paesino inglese. Immediatamente sopraggiunge un medico che esamina il corpo e ne dichiara la morte e mentre si allontana perde un biglietto di carta che Ann raccoglie: c’è scritto “17.1.22 Kilmorden Castle”.

La giovane ha dei dubbi, pensa che l’uomo abbia più che altro perquisito il cadavere e quando nelle tasche viene rinvenuto l’invito di un agente immobiliare a visitare una casa da affittare suppone ancor di più che non si tratti di suicidio. Infatti a Mill House presso Marlow, è la stessa abitazione dove viene ritrovato il corpo di una donna strangolata.

Ann, alle cui supposizioni la polizia non presta attenzione, si reca dall’editore del Daily Budget che le promette una ricompensa per qualsiasi altra informazione sul caso. Da qui inizia la sua avventura: la Kilmorden Castle è una nave che sta per partire per il Sud Africa e decide di imbarcarsi.

La nave diventa simbolo di uno spazio che racchiude tutti coloro che sono destinati a incontrarsi, qui sono tanti i personaggi diversi, incontri interessanti, coincidenze e accadimenti ambigui che si susseguono. Il viaggio è necessario perché le cose si compiano, per intessere la tela dell’intreccio al quale Agatha Christie dà forma attraverso gli occhi non solo di Ann ma anche di sir Eustace Pedler con estratti dal suo diario.

Un espediente che in questo romanzo arricchisce lo stile dell’autrice. L’uomo vestito di marrone è una storia che si sviluppa attraverso tanti colpi di scena tra terrorismo, spionaggio e furti. Ann è una ragazza emancipata e coraggiosa, nonostante già a bordo abbiano tentato di fermarla, una volta sbarcata è ancora più determinata finendo però anche per essere rapita. Non sa più di chi fidarsi e precipita verso un imprevedibile epilogo.

Il lettore non può che vedere nella protagonista tratti che gli ricordano la stessa autrice che trovò ispirazione proprio da un viaggio in Sud Africa. L’uomo vestito di marrone è la stessa autrice a definirlo più un thriller che un giallo e riesce a mostrarci lati inaspettati e che conosciamo meno dello stile della regina del giallo.

A cura di Sonia Bucciarelli

www.soniabucciarelli.it

 

Agatha Christie


Pseudonimo di Agatha Mary Clarissa Miller. Scrittrice inglese. Di famiglia agiata, viene educata privatamente. Ancora bambina scrive racconti e poesie; alcune di queste vengono pubblicate nel 1908 in «Poetry Review». Nel 1914 sposa Archibald Christie dal quale divorzia nel 1928. Il genere letterario con cui raggiunge il successo in campo internazionale è il romanzo poliziesco. I suoi detective, tra i quali primeggiano Hercule Poirot e Miss Jane Marple sono entrambi abilissimi nel risolvere i più intricati enigmi polizieschi. Essi concentrano la loro (e la nostra) attenzione sul comportamento degli indiziati e sulle loro reazioni emotive e verbali. L’azione ha sempre poca importanza, più delle prove ciò che conta sono le motivazioni psicologiche che potrebbero aver spinto al delitto. In un mondo di buone maniere, di modi raffinati, di anziane signore molto amanti della conversazione e di impettiti colonnelli in pensione, depositari di antichi valori e tradizioni, l’autrice può nutrire l’illusione di controllare il delitto e, grazie all’acume dei suoi detective, di riportare tutto alla normalità. La “signora del crimine” ha scritto più di 50 romanzi e 100 racconti; da molti di questi sono stati tratti film, commedie e telefilm. Nei suoi due ultimi romanzi, Sipario, l’ultima avventura di Poirot (1975) e Addio, Miss Marple (1976) l’autrice ha scelto di far morire i suoi due, ormai vecchissimi, detective: i romanzi erano stati scritti anni addietro, la scrittrice scelse di mantenerli inediti sino a poco prima della sua morte.

 

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