Ma cos’è questo nulla?




Recensione di Ilaria Bagnati


Autore: Hans Tuzzi

Editore: Bollati Boringhieri

Genere: Giallo

Pagine: 192

Anno di pubblicazione: 2022

Sinossi. Autunno 1994: il governo presieduto da un industriale Cavaliere del Lavoro sta per cadere. Melis, disgustato da alcuni episodi che hanno segnato i vertici della Polizia, ha dato le dimissioni. Non può non stupirlo, perciò, la visita improvvisa e riservata di colui che fu il suo primo questore a Milano, e che da anni è un importante funzionario di Stato. Accetta così di occuparsi di un vecchio caso irrisolto che, proprio perché irrisolto, potrebbe gettare ombre sul candidato in pectore a un ruolo di ministro del probabile nuovo governo. Una vecchia, brutta storia: un’adolescente uccisa nell’appartamento dove svolgeva mansioni di baby-sitter. E intorno, una setta esoterica. Una cittadina di provincia, nel Nord Est, dove da alcuni anni miete successi un movimento politico separatista. Una storia, l’omicidio di quella povera ragazza, che nessuno, né coloro ai tempi coinvolti né le autorità locali, ha più voglia di rivangare. E Melis – in questa ultima indagine che chiude la serie – per la prima volta in vita sua si muove senza l’autorità di un ruolo ufficiale, conscio, al contrario, che in caso di necessità nessuno gli porterebbe aiuto. Invece di aiuto avrebbe proprio bisogno, poiché sono in tanti, senza volto e senza nome, a volere il suo fallimento. Sono in tanti a essere infastiditi, o peggio, allarmati dalla sua sorda tenacia. Perché, sì, lui non intende mollare la presa: al di là dei giochi politici quella povera morta chiede ancora giustizia.

Recensione. Gli amanti della serie con protagonista Norberto Melis ovviamente non possono lasciarsi scappare l’ultimo capitolo della serie.

Qui troviamo Melis dopo aver dato le dimissioni dalla Polizia, la visita del suo ex questore a Milano non lo stupisce più di tanto. Egli, che ora è un importante funzionario di Stato, gli propone di indagare privatamente sulla morte di una ragazza avvenuta otto anni prima. L’assassino della giovane non è mai stato trovato ma il crimine rischia di rovinare il futuro politico di un uomo che potrebbe diventare ministro nel probabile governo.

La vittima, Mariastella Biason, lavorava come babysitter nella casa in cui è morta. La ragazza è stata strangolata e la porta era chiusa dall’interno. Chi può avere avuto un movente per uccidere la povera ragazza? Mariastella apparteneva ad una setta esoterica del territorio, ovviamente si è indagato anche in quell’ambiente senza però trovare indizi utili per trovare l’assassino.

Melis accetta di lavorare al caso e con una nuova identità e la scusa di scrivere un libro sull’accaduto si reca nella città del delitto. Melis con la sua grande esperienza inizia a cercare le persone che sono state coinvolte nelle indagini, a dialogare con loro e a costruire le sue congetture. La maggior parte di loro si mostra infastidita, c’è chi con lui non ci vuole neanche parlare e c’è chi cerca di ostacolarlo.

Per molti di loro la morte della povera Mariastella è un capitolo chiuso, la sua morte è sì una tragedia ma che deve rimanere nel passato. Melis incontra così un gran numero di persone, appartenenti alla setta, un antiquario, una professoressa, conoscenti della vittima, ecc. Veniamo così a conoscenza, ancora una volta, della grande conoscenza dell’ex commissario dell’animo umano, della sua empatia.

 Inoltre possiamo bearci della sua grande cultura e conoscenza dell’arte che ha sempre sfoggiato. Leggere

Ma cos’è questo nulla?

è un salto nel tempo (1994), un viaggio insieme a Melis nell’indagine per un crimine brutale e orrendo che ha scosso le anime di tutti. Hans Tuzzi dimostra, ancora una volta, di essere un maestro del giallo che sa confondere e tenere viva l’attenzione del lettore per tutta la durata della lettura. Senza dubbio Tuzzi con questa serie ha creato un personaggio bellissimo, umano e indimenticabile e di cui tutti noi sentiremo la mancanza.

A cura di Ilaria Bagnati

ilariaticonsigliaunlibro.blogspot.com

 

Hans Tuzzi


Hans Tuzzi è l’apprezzato autore – oltre che di saggi sulla storia del libro e sul suo mercato antiquario, del romanzo Vanagloria (2012), di Come scrivere un romanzo giallo o di altro colore (2017) e di Nessuno rivede Itaca (2020) – dei celebri gialli ambientati a Milano che hanno come protagonista il commissario, poi vicequestore, Norberto Melis: Il Maestro della Testa sfondata (2002 e 2016), Perché Yellow non correrà (2005 e 2016), Il principe dei gigli (2005 e 2012), Casta Diva (2005 e 2013), Fuorché l’onore (2005 e 2017), La morte segue i magi (2009 e 2017), L’ora incerta fra il cane e il lupo (2010 e 2017), Un posto sbagliato per morire (2006 e 2011), Un enigma del passato (2013 e 2017), La figlia più bella (2015), La belva nel labirinto (2017), La vita uccide in prosa (2018), Polvere d’agosto (2019), La notte, di là dai vetri (2019) e Nella luce di un’alba più fredda (2021). Tuzzi è anche autore della trilogia dedicata all’agente segreto Neron Vukcic, Il Trio dell’arciduca (2014), Il sesto Faraone (2016) e Al vento dell’Oceano (2017).

 

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