MA TU CHI SEI
di Bruno Arpaia
Guanda 2023
Narrativa, pag.176
Sinossi. Un uomo, l’autore stesso, è alle prese con l’età che avanza, con il futuro che si restringe sempre più e con l’Alzheimer della madre ultranovantenne. Dai primi sintomi della malattia al difficile trasloco in una residenza per anziani: l’ormai cadente casa di famiglia viene chiusa e con l’ultimo giro di chiave il passato è quasi del tutto perduto. Il filo portante della narrazione è costituito dalle visite alla madre, con le sue domande ripetute in maniera ossessiva, i suoi smarrimenti, i suoi capricci quasi infantili, le crescenti difficoltà a riconoscere i nipoti o il figlio stesso, le dolorose lacerazioni che si producono in entrambi. Al racconto commovente del rapporto con la madre si alternano le confessioni autobiografiche sullo spaesamento in un’epoca di Covid e di guerra, le riflessioni sull’identità e sul timore della morte, e le digressioni sul funzionamento del cervello e della memoria, sulla malleabilità e l’illusorietà dei ricordi, sulle ricerche nel campo dell’Alzheimer. Bruno Arpaia sa fondere tutti questi elementi in un racconto teso ed emozionante, non privo di una soffusa e rassegnata ironia, in cui convergono molti dei demoni che ci assillano e dei tentativi per sconfiggerli, ridefinendo e ampliando la nozione stessa di romanzo.
Recensione di Laura Bambini
“Per noi, gran parte del futuro si è ormai trasformato in passato, e lo sarà sempre di più ogni giorno che passa.”
Ogni volta che mi siedo a scrivere la recensione, provo un senso di inadeguatezza, quasi invadessi la vita privata dell’autore.
Bruno Arpaia scrive un’autobiografia intimista sull’Alzheimer della mamma ormai anziana e ripercorre in maniera non cronologica le tappe della malattia, concentrandosi sugli aspetti psicologici e su quanto l’età e la perdita della memoria impattano non sono sul singolo, ma su tutte le vite circostanti.
Arpaia ci mostra quindi il subbuglio interiore della consapevolezza di dover lasciar andare la propria madre e, peggio, di dover lasciar andare gran parte della donna che conosciamo così com’è stampata nella nostra memoria, perché lei non si ricorda più. Né di noi, né di sé stessa.
L’autore porta avanti una riflessione su come funzionano i ricordi, ci racconta che spesso sono autoindotti e falsati da tante piccole cose di cui non conosciamo la ragione, o di come perdiamo tantissime informazioni senza pensarci.
Ho trovato molto delicato il modo in cui Arpaia ha scelto di raccontare una parte così intima della sua vita, facendo lui una riflessione su quanto sia giusto o sbagliato narrare in questo modo della propria madre.
Ne emerge una storia vera, sincera, su cui ogni commento sembra un azzardo, perciò vi invito a leggerla e a ricordarci la bellezza della vita.
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Bruno Arpaia
Giornalista, consulente editoriale e traduttore di letteratura spagnola e latinoamericana, ha pubblicato, tra gli altri, i romanzi I forestieri, Il futuro in punta di piedi, Tempo perso (Premio Hammett Italia 1997), L’angelo della storia (Premio selezione Campiello 2001, Premio Alassio Centolibri – Un autore per l’Europa 2001), Il passato davanti a noi (Premio Napoli e Premio Letterario Giovanni Comisso 2006), Per una sinistra reazionaria, questi ultimi usciti per Guanda. Per lo stesso editore è uscita anche una conversazione con Luis Sepúlveda, Raccontare, resistere.
Per una sinistra reazionaria è del 2007, e del 2010 è Il futuro in punta di piedi. Nel 2011 pubblica un romanzo a carattere scientifico intitolato L’energia del vuoto, grazie al quale entra a far parte della cinquina di finalisti dell’edizione del Premio Strega dello stesso anno.
Nel 2014 esce per Guanda il giallo Prima della battaglia. Un’indagine del commissario Malinconico, nel 2016 Qualcosa, là fuori e nel 2020 Il fantasma dei fatti.
A cura di Laura Bambini