Mare avvelenato




ELENA MAGNANI


Editore: Giunti

Genere: Narrativa

Pagine: 352

Anno edizione: 2024

Sinossi. Messina, 1908. Tomaso Mazzeo è uno spirito tintu, uno spirito malvagio, ha solo mezza anima perché quando è nato ha soffocato il gemello con il cordone ombelicale. La levatrice lo ha maledetto con una frase terribile: tutto quello che toccherà, marcirà e morirà. La profezia non tarda ad avverarsi. La piccola Rosetta, sorella di Tomaso, muore tragicamente, il padre e lo zio vengono assassinati per oscuri motivi, la famiglia cade lentamente in rovina. Tomaso, però, conserva dentro di sé una luce che lo infiamma, la volontà di rivalsa, di redenzione, forse anche di vendetta. Giura a se stesso che scoprirà l’assassino di suo padre e riporterà il nome della famiglia Mazzeo agli antichi fasti. Per farlo è disposto a tutto. Anche a precipitare in un vortice di imbrogli e crimini molto più grande di lui. Petra vive a casa dei marchesi Badastrello, che l’hanno accolta dopo la morte della madre. È intelligente, risoluta, brillante. Studia le teorie di Maria Montessori, sogna una scuola che metta al primo posto i bambini, lotta per un mondo dove tutti abbiano pari diritti. Gli uomini non le interessano. Quando incontra Tomaso, però, ne resta folgorata. Non sa ancora che è uno spirito tintu, e forse non gliene importa. Lei non crede alle superstizioni. Mentre l’amore fra i due giovani cresce senza controllo, tutto improvvisamente crolla. Messina è rasa al suolo dal terremoto, e non è facile riprendere in mano la propria esistenza tra le macerie. La purezza del loro sentimento riuscirà a cambiare il destino, infrangere la maledizione, restituire quello che la vita, inevitabilmente, sottrae?

 Recensione di Paola Iannelli

Non possiamo controllare la voce della Terra, spesso dimentichiamo che esiste un’anima profonda, colei che anima la vita, la rende possibile fino a quando un evento catastrofico ci ricorda che la vera madre è lei.

Messina visse nel 1908 un terremoto che cambiò, in maniera significativa il volto e la consistenza della città. I protagonisti di questa storia ripercorrono le fasi significative di quell’accadimento, Tomaso Mazzeo è colui che dimostra di possedere le capacità per contrastare il destino malevolo che lo ha segnato dalla nascita. Sopravvive e cerca con tutte le sue forze di raccogliere i cocci di quel che resta della sua famiglia e degli amici di sempre.

Il suo passato non è trasparente, il fardello dell’uccisione di suo padre lo tormenta, come la morte prematura del fratello gemello, soffocato dal cordone ombelicale, oltre al decesso di sua sorella Rosetta gravemente ammalata.

Un popolo di morti circonda il destino del giovane, che con fare impavido decide di non soffocare, desidera cambiare un destino che già sembra tracciato, lui vuole di più.

L’intrepido Tomaso, detto Maso, non rinuncia all’amore, non si oppone ai residui di un’energia nuova, ritrova il coraggio per sottrarre i superstiti a morte sicura e riesce, con molto sforzo a trovare una via d’uscita.

Messina vive un momento delicato, la mano nera che raccoglie consensi per compiere azioni criminali è sempre pronta ad agire. Maso prova a risorgere, cede alle lusinghe dell’amore, eppure ha chiaro il suo obiettivo: ridare dignità alla sua famiglia.

Lo scenario che l’autrice dipinge si avvicina molto alla sceneggiatura della tragedia classica, dove l’eroe è anche antieroe, non segue sempre propositi buoni, spesso aderisce a canoni illeciti. Maso è un giovane sfrontato, in lui convivono due anime, due modi di agire, entrambe unite da quel collante nato da una formula unica e rara, come la bontà.

Omicidi, violenze, furti, visioni sono gli ingredienti che colorano la storia narrata, accompagnando il lettore all’interno dell’inizio di una saga familiare che parte, come sempre, da un individuo molto povero, o reso tale, e continua con la sua ascesa verso il potere.

Un mosaico di vite prende forma, un tassello alla volta per comporre un’immagine d’insieme che raccoglie le gioie e le speranze di uomini e donne, che con grave consapevolezza risorgono dalle ceneri di esistenze sepolte da un vortice di sabbia nera, generatrice di radici fertili.

L’amore tra Maso e Petra, la giovane figlia di un marchese del luogo, darà vita a una forza propulsiva fonte di benevola energia per la costruzione del futuro.

Mare avvelenato declama la forza devastatrice del mare stesso, dove nessuna caverna è rifugio, replicando con assoluta certezza la propria sovranità. Sarà però navigando che Maso scoprirà altre terre, vivrà altre avventure, coltivando quell’antico desiderio che gli brucia dentro.

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Elena Magnani 


nata a Genova dove ha studiato agrotecnica, successivamente si è trasferita in Garfagnana dove ora vive. Oltre alla scrittura, ama dipingere e dedicare il suo tempo libero alla Misericordia locale. A Gennaio ha esordito con il romanzo urban fantasy Lucifer – La stella del mattino pubblicato da Europa Edizione, successivamente ha pubblicato per Parallelo45 Edizioni il romanzo di narrativa contemporanea Il quaderno di Eva.

A cura di Paola Iannelli

https://paolaiannelli.it/