Mariani e il secondo colpo




Maria Masella

Frilli Editore, 2022

Noir, pag.308 p., R

Sinossi. Il questore ha chiesto al commissario Antonio Mariani di indagare su alcune lettere minatorie indirizzate a Claudio Corani, noto imprenditore genovese e unico proprietario della C&C. Non è un incarico, ma un “favore personale”. Mariani accantona l’irritazione e incontra Alberta, la moglie di Corani, perché è stata lei a rivolgersi al questore. Sente anche Stefania Costanzi, la segretaria dell’imprenditore, che è stata la prima a leggerle. Sembra che le minacce siano la conseguenza di un incidente in cui, nell’autunno, ha perso la vita Franco Ratto, un giovane camionista appena assunto. Inutilmente Mariani cerca di parlare con Corani: l’uomo è irreperibile da giorni. Insiste con Alberta perché sporga regolare denuncia, ma lei risponde che quelle assenze non sono inusuali. Che una moglie non si chieda dove va il marito per giorni sembra strano al commissario, come il fatto che un imprenditore possa assentarsi trascurando i propri affari. Due giorni dopo Corani viene trovato ucciso a Sampierdarena: gli hanno sparato alla nuca. Due volte. Non è l’unica stranezza: gli indumenti della vittima non sono adeguati alla sua condizione sociale, il corpo è stato rinvenuto vicino alla torre WTC, dove ha gli uffici la C&C. L’indagine, all’inizio irritante, per Mariani diventa inquietante e risveglia troppi ricordi umani e professionali. A Sampierdarena ha vissuto fino ai vent’anni, a Sampierdarena ha affrontato la sua prima indagine da commissario e anni dopo ha incrociato nuovamente il latitante Luigi Mannini… Sì, i troppi ricordi gli rendono difficile concentrarsi, pure la Petri è meno lucida del solito. Il caso diventa più complesso perché anche la moglie di Corani viene ferita gravemente.

“Di ogni essere umano alcune azioni, alcuni gesti sembrano insensati, perché quel senso nascosto è ancora da scoprire. Di ogni essere umano, anche di un assassino. Perché è favola rassicurante che un assassino sia disumano. No, purtroppo è umano: la violenza fa parte di noi. Oggi siamo gentili, amiamo fiori, animali e bambini; il giorno dopo uccidiamo.”

 Recensione di Loredana Cescutti


L’impatto con la profondità di Mariani, che io ancora non conoscevo prima di questo romanzo, è stato devastante.

È giunto per caso fra le mie mani, potrei dire, ma conoscendo chi me lo ha proposto “del per caso” non posso esserne assolutamente sicura, poiché è un’amica che in fatto di libri mi conosce molto bene. 

Non sono i delitti a logorarmi… Sono le vite che ci sono dietro. Entrare nelle teste e nei cuori di tante persone, resistendo all’istinto di giudicare, spesso a quello di condannare. Il più difficile da vincere è sempre quello di assolvere.”

Ho trovato da subito un feeling profondo con la scrittura dell’autrice, asciutta, secca ma mai fredda. Di poche parole ma quelle giuste, umana ma senza eccessivi fronzoli che non sono l’essenziale sempre, in una storia.

“… ogni indagine ci toglie un po’ di noi stessi. Capita che sentiamo una empatia speciale verso una delle persone coinvolte. È un maledetto guaio quando troviamo indizi che la accusano: tendiamo a sottovalutarli e la lucidità si perde.”

Un personaggio, quello del commissario, che combatte da sempre con i suoi demoni del passato, che nel libro vengono accennati in parte, ma che sicuramente proprio per questo stile “vedo non ti vedo” invogliano a fare un passo indietro per saperne di più, ti mettono un bisogno fisico di scavare oltre, e cioè di ripartire, perché se questo primo approccio con lui si è dimostrato coinvolgente a tal punto, non voglio nemmeno immaginare come potrebbe essere ricominciare dall’inizio, per vivere assieme a lui ogni cosa.

Per condividere.

“Indago sulle vite degli altri e dimentico di vivere la mia.”

Un uomo consapevole del suo più grande difetto: preoccuparsi sempre e comunque del perché delle azioni e delle conseguenze, anche per gli altri, buoni e cattivi, arrivando così a logorarsi, portandosi dietro un peso ancora maggiore di quello che lo schiaccia già ora, giorno dopo giorno.      

“… colpevole di qualcosa lo è ognuno di noi…”

E per fortuna che al suo fianco ha una donna, sua moglie, sulla quale poter contare, che lo ascolta, lo ama, lo placa e lo consiglia, e lo riporta alla realtà quando ne ha bisogno.

“Di nuovo la sensazione disturbante di assumere l’identità dell’assassino, di non avere più il mio corpo ma il suo… Non parliamo della testa e del cuore!”

Una doppia indagine, apparentemente, che costringerà a dure prove Mariani e il suo braccio destro, l’ispettore Petri, donna testarda che ha imparato a leggere dentro il suo commissario e a riconoscere e rispettare i suoi silenzi, e a supplire laddove lui rischia di entrare in difficoltà, proprio per questa sua sensibilità e attrazione verso i disagi dell’animo umano.

“In un omicidio l’unica certezza è la vittima. È essenziale conoscerla.”

Come un quadro dai chiari scuri intensi e brillanti, Maria Masella ha dato vita ad una storia nera, dove i sentimenti appaiono quasi come un qualcosa di superfluo e ingannevole, ove le preoccupazioni, le emozioni, il dolore, diventano qualcosa di inservibile, di inutile, forse, proprio perché non esiste sentimento alcuno, in un vuoto gelido, inodore e insapore che non si vede, non si sente, non si percepisce, forse perché non si può volere percepire qualcosa che magari non c’è mai stato.

Per fortuna, in tutto questo vuoto che si verrà a creare, ci penserà Mariani a riversare sull’altro piatto della bilancia una parte di sé stesso, per rilanciare e combattere il freddo dell’anima dai diversi soggetti coinvolti, fino a rischiare di soffrire più lui per delle vittime che per scelta o meno, hanno preferito la solitudine o la vicinanza di persone fredde, piuttosto che i familiari o gli amici stessi.

Una prosa che coinvolge dalla prima all’ultima pagina, che si lascia affrontare senza timore alcuno, che ti cattura sia per la scrittura ma, anche, per l’irresistibile ruvidezza del suo personaggio di punta, che non ha la preoccupazione di farsi bello e sbrilluccicante per noi quanto invece, è più attento a mantenere un atteggiamento onesto e non ingannevole, schietto, sincero, imperfetto ma umano.

Sullo sfondo, una Genova descritta a trecenossessantagradi a partire dal centro, fino ad arrivare alle stradine laterali di quartiere, che la Masella descrive e ti fa vivere, con descrizioni vivide che ti rimangono impresse nella memoria e che ti permettono di crearti un quadro nella tua mente, come se avessi avuto l’opportunità di visitare quei luoghi dal vivo.

Con lui.

Bando alle ciance, è tempo di concludere per me di scrivere e ora, è arrivato per voi il tempo di iniziare a leggere.

Non ve ne pentirete!

“Di fronte alla morte, per reazione si ride, anche troppo forte.”

Buona lettura!

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Maria Masella


è nata a Genova. Ha partecipato varie volte al Mystfest di Cattolica ed è stata premiata in due edizioni (1987 e 1988). Ha pubblicato una raccolta di racconti – Non son chi fui – con Solfanelli e un’altra – Trappole – con la Clessidra. Sempre con la Clessidra è uscito nel 1999 il romanzo poliziesco Per sapere la verità. La Giuria del XXVIII Premio “Gran Giallo Città di Cattolica” (edizione 2001) ha segnalato un suo racconto La parabola dei ciechi, inserito successivamente nell’antologia Liguria in giallo e nero (Fratelli Frilli Editori, 2006). Ha scritto articoli e racconti sulla rivista “Marea”. Per Fratelli Frilli Editori ha pubblicato Morte a domicilio (2002), Il dubbio (2004), La segreta causa (2005), Il cartomante di via Venti (2005), Giorni contati (2006), Mariani. Il caso cuorenero (2006), Io so L’enigma di Mariani (2007), Primo (2008), Ultima chiamata per Mariani (2009), Mariani e il caso irrisolto (2010), Recita per Mariani (2011), Per sapere la verità (2012), Celtique (2012, terzo classificato al Premio Azzeccagarbugli 2013), Mariani allo specchio (2013), Mariani e le mezze verità (2014), Mariani e le porte chiuse (2015), Testimone. Sette indagini per Antonio Mariani (2016), Mariani e il peso della colpa (2016), Mariani e la cagna (2017) Mariani e le parole taciute (2018), Matematiche certezze (2019 scritto a quattro mani con lo scrittore Rocco Ballacchino), Mariani e le giuste scelte (2019), Mariani e le ferite del passato (2020), Tempesta su Mariani (2021), Nessun ricordo muore (2017), Vittime e delitti (2018), Le porte della notte (2019), Un posto per morire (2021) e Appuntamento mortale (2022) questi ultimi cinque con protagonista la coppia Teresa Maritano e Marco Ardini. Per Corbaccio ha pubblicato Belle sceme! (2009). Per Rizzoli, nella collana youfeel, sono usciti Il cliente (2014), La preda (2014) e Il tesoro del melograno (2016). Per Castelvecchi il romanzo Tracce di Ada (2021). Morte a domicilio e Il dubbio sono stati pubblicati in Germania dalla Goldmann. Nel 2015 le è stato conferito il premio “La Vie en Rose”. 2018, terza classificata alla prima edizione del Premio EWWA. Premio Tigulliana, 2019. Premio alla carriera La Quercia del Myr, 2020.