Recensione di Costantino Giordano
Autore: Fabrizio Carcano
Editore: Ugo Mursia Editore
Genere: Thriller, Noir
Pagine: 304
Data di pubblicazione: 10 Giugno 2019
Sinossi. Si respira un’aria strana nella Milano che si fa bella in attesa delle feste natalizie: ordigni esplodono davanti alle sedi dei partiti al governo, nelle periferie circolano manifesti che inneggiano al ritorno delle BR. E spuntano cadaveri. Nei giorni in cui lo Stato italiano stringe il cerchio in Sud America intorno al latitante Cesare Battisti vengono freddati due «irriducibili» degli anni di piombo, terroristi che custodivano i segreti tra rimorsi e silenzi. Il capo della sezione Omicidi, il vicequestore Bruno Ardigò, si trova a indagare su delitti che affondano le loro radici nell’odio politico dei primi anni Ottanta, tra attentati dimenticati e crimini irrisolti. Sarà un viaggio nel passato che non vuole morire.
Recensione
“Gli anni di piombo risorti dalle loro ceneri sparse dal vento della storia, resuscitati nel freddo di quel maledetto dicembre del 2018”
basterebbero queste poche parole per racchiudere tutto quello che di terribilmente attuale ha da raccontare questa nuova indagine del vicequestore Ardigò; un’indagine complessa, affascinante e intrigante che terrà il lettore perennemente sospeso tra lo stupore e l’indignazione.
Il passato non si uccide, non muore mai. Però a volte torna per uccidere; è proprio questo il filo conduttore del romanzo, l’indagine è attuale ma tutto sembra ricollegato ad omicidi passati, omicidi avvenuti in anni bui, anni in cui non ci si indignava più di tanto per la morte di poche persone, morte mai vendicata, vittime dimenticate e assassini mai consegnati alla giustizia, figli di un’epocae di una guerra ai poteri forti che ha segnato per sempre la storia del nostro Paese e di milioni di persone.
La rivoluzione non si fa con il sangue di vittime innocenti, vittime di una guerra e di un sistema ormai allo sbando. L’instabilità politica ha portato nei primi anni ’70 alla formazione di nuove forze politiche indipendentiste e questa insurrezione, questo malessere, sembrano essere tornati in auge anche al giorno d’oggi, creando confusione e sbandamento nei cittadini.
È proprio su questa confusione che a Milano iniziano ad esserci episodi di insurrezioni che tanto ricordano quelle dei terribili e indimenticati anni di piombo italiani, gli oscuri anni ’70 -’80; dove le idee politiche erano così radicalizzate che ci si spingeva spesso oltre la legalità; ed è proprio suqueste morti che il vicequestore Ardigò dovrà concentrarsi e trovare risposte a domande che hanno radici molto lontane, sviluppatesi e ramificatesi nel tempo sotto un folto strato di terra fatto diomertà e vergogna.
La narrazione è fluida e avvincente, i fatti storici realmente accaduti si intrecciano perfettamentecon la storia di fantasia, si ha difficoltà a distinguere gli episodi reali da quelli creati dall’autore che riesce a rendere tutto meravigliosamente omogeneo e perfettamente centrato; il lettore resta indignato nell’apprendere alcuni fatti storici realmente accaduti e allo stesso tempo resta affascinato dal personaggio principale, così astuto, così intelligente e allo stesso tempo così solo e pieno di demoni che non lo fanno dormire; un personaggio Noir che entra facilmente nel cuore del lettore, perché genuino, reale, con sentimenti molto simili ai nostri!
Il lettore entra in piena sintonia con il vicequestore, riesce a percepirne il dolore e il disagio per un mondo e per una società troppo egoista per un uomo passionale come lui, che vive di emozioni e non di formalità.
Per Ardigò però questa indagine sarà molto complessa perché dovrà muoversi su due piani temporali diversi, il 2018 e il 1981, ricollegare le morti a fatti e persone che negli anni di piombo hanno fatto male non solo all’Italia e agli italiani ma anche a loro stessi.
Si scontrerà con il muro dell’omertà e dell’indifferenza eppure, un dettaglio, un piccolo dettaglio riuscirà a fargli ricomporretutto il puzzle, ogni pezzo si incastrerà alla perfezione e alla fine tutto avrà un senso!
Non esiste il delitto perfetto, un errore, anche minuscolo, lo si commette sempre, in quanto non bisogna mai dimenticare che l’imperfezione fa parte della natura umana.
Fabrizio Carcano
(Milano 1973), giornalista professionista, scrive per «Il Giorno» e «Superbasket». Tra gli scrittori milanesi più amati dal pubblico, racconta nei suoi noir il lato oscuro della metropoli: Gli angeli di Lucifero, il suo primo libro, nel 2017 è stato il più scaricato nell’iniziativa Milano che legge. Tra gli altri romanzi ricordiamo: La tela dell’eretico (2012), Mala Tempora (2014), Ultimo grado (2014), L’erba cattiva (2015), Una brutta storia (2016), Il mostro di Milano (2017), Il codice di Giuda (2018) tutti editi da Mursia.