Autore: Alessia Gazzola
Editore: Longanesi
Serie: Miss Bee #1
Genere: Thriller
Pagine: 276
Anno edizione: 2024
Sinossi. Londra, 1924. La ventenne Beatrice Bernabò, detta Miss Bee, si è trasferita nella capitale inglese al seguito del padre Leonida, docente di Italianistica all’Università. Il mandato del padre gode della protezione dell’ambasciatore italiano nel Regno Unito. Invitata a cena dalla nobile dirimpettaia, Mrs. Ashbury – vedova e madre di un unico e affascinante figlio, il conturbante Christopher detto Kit – Beatrice si trova suo malgrado in mezzo a un giallo che è al contempo un triangolo amoroso: se non è colpevole l’uno, lo è l’altro. Ma lei di chi è innamorata, dell’uno o dell’altro? Ambientata nel mondo patinato e decadente dell’aristocrazia britannica al risveglio dall’incubo della Prima guerra mondiale, tra seducenti visconti e detective che sognano di tagliar loro la testa come nella Rivoluzione francese, questa avventura di Miss Bee è una frizzante e incantevole combinazione di suggestioni – da Agatha Christie a Downton Abbey, dai romanzi di Frances Hodgson Burnett fino a Bridgerton – cui si aggiunge l’inconfondibile unicità del tocco di Alessia Gazzola.
“… disse che le sembrava di essere dentro un romanzo di Mrs. Christie… si voltò di scatto perché era vero e lo aveva pensato anche lei. Ma in un romanzo di Agatha Christie c’era sempre un assassino.”
Recensione di
Loredana Cescutti & Sabrina De Bastiani
“Non ti farò raccomandazioni: non le ascolteresti.
Ma soprattutto non sono necessarie.
E mentre lo diceva, Beatrice ci credeva sul serio.”
“Miss Bee e il cadavere in biblioteca” è un romanzo delizioso. Assolutamente delizioso.
Credo sia il termine più adatto a definirlo, anche se essendo un termine morigerato, di primo acchito, possa non trasmettere quanto la lettura convinca, coinvolga, entusiasmi e appassioni.
L’inizio è sì, uno shock, per i fedelissimi di Alice e Claudio, di Costanza e perché no, anche di Rachele che abbiamo conosciuto da poco.
Una Gazzola inedita, infatti, anche se non nuova al contesto anglosassone e a un certo British mood, vara con questo romanzo una nuova serie e presenta ai lettori una nuova protagonista, Beatrice Bernabò, la Miss Bee del titolo.
Una ragazza degli anni Venti, italiana a Londra, orfana di madre e per questo colta nel suo pieno destreggiarsi tra l’essere madre, per la sorellina più piccola Lucilla, sorella minore, per la sorella più grande, Clara, figlia per il padre Leonida.
“Ma chi lo decide qual è il nostro vero destino? E quello che siamo per nascita o quello che vorremmo essere?”
Tanti ruoli, per una ragazza che fuori dalla terra natia, stanno cercando di costruirsi un’identità, di acciuffare quel tanto di indipendenza che consentivano i tempi.
“Cosa c’era di male nel sentirsi viva? Lei era assetata di vita.”
Tanti ruoli, che Gazzola cuce sulla sua protagonista con vivida perfezione, laddove perfezione significhi anche, e soprattutto, avere dubbi, inciampare, sbagliare.
Il romanzo scorre, anche troppo velocemente, con la stessa frenesia di Beatrice, la nuova protagonista arrivata ad allietare la nostra lettura. Una giovane ragazza forte, determinata e ferma nelle sue convinzioni, che non accetta di essere messa da parte a ricoprire un ruolo che non sente di appartenerle.
“Sapete… nessuno mi spedisce in soffitta a meno che non sia io a volerci andare…”
Perché vuole sentirsi libera.
Perché ritiene di dover poter scegliere da sola.
“A lei piacevano Agatha Christie e Carolina Invernizio, ma doveva leggerle di nascosto perché il padre deplorava entrambe.”
Un personaggio che ha tanto da dire e una penna, quella di Gazzola, che sa come farci arrivare le sue parole e le sue emozioni più intime, quei momenti occultati, quei rossori che danno l’idea di sogni celati, e perché no, quegli attimi rubati in cerca di felicità impreviste.
Una personalità complessa, che non ha paura di fare la cosa giusta, che cammina fiera davanti a sé, pur fra dubbi e fragilità, esposte e nascoste.
“I paralumi avevano acceso una nuova luce sulle sue giornate ed era un’attività verso la quale Beatrice provava un legame sentimentale che non andava indebolendosi nemmeno ora che il tempo era trascorso…”
L’ambientazione, il periodo storico, gli usi e i costumi, la Storia quella vera che, anche se nello sfondo, esiste.
“… sapeva che da qualche anno c’era una dittatura, benché di fatto ci fosse ancora il re. Ma no, non aveva piena consapevolezza di come vivessero davvero le sue coetanee in Italia. E se si soffermava a immaginare cosa significasse stare in un posto senza libertà di scegliere, le prendeva l’angoscia e si sentiva ingiustamente fortunata rispetto alle ragazze italiane.”
Tutto nuovo, tutto inaspettato.
E invece.
“… si specchiò, attratta com’era dalla nuova immagine di sé che vedeva riflessa. Così radicalmente diversa da non essersi ancora abituata. Oltre a sentirsi alla moda, il vantaggio maggiore era che, ricadendo sulle guance, il caschetto copriva a tratti la sua cicatrice. Aveva infatti, Beatrice, sullo zigomo di sinistra, un lungo segno obliquo rimasto dopo una brutta caduta quando era ancora bambina in Italia.”
Scrittura rigogliosa, efficace, fresca quella dell’Autrice: pur se abituati al suo talento non se rimane mai assuefatti e ogni volta se ne resta conquistati e avvinti.
Tanti i temi sottesi all’intrigo giallo, etici, politici, sociali.
Tanti i passati ingombranti di ciascuno dei protagonisti, ma quali possono ingombrare così tanto da portare a un omicidio?
“(…) dimenticare non è una scelta. È una cosa che succede. Se si è fortunati.”
È quello su cui tenterà di fare chiarezza Miss Bee, laddove stia tentando, o più o meno inconsciamente evitando, di fare chiarezza anche sui suoi sentimenti verso tre uomini molto diversi tra loro.
E, sorpresa, le due cose sono imprescindibili l’una dall’altra.
Anzi, indissolubilmente legate.
“Aveva imparato dall’esperienza che ognuno deve agire per sé e soprattutto che suggerirgli qualcosa equivaleva a mostrare al leone una gazzella al posto di un’antilope oppure l’antilope al posto della zebra. Il leone su qualcosa si sarebbe comunque avventato e lei non era pronta a veder sbranato nessuno.”
Che dire dunque delle figure maschili che ruoteranno attorno a Beatrice, tratteggiate con sapienza, come Alessia ha ormai abituato, dalle caratteristiche ben definite, in pregi ma soprattutto in difetti, che imprimono quel certo non so che alla narrazione, finendo per renderli ancora più carismatici e intriganti.
Fra debolezze, lati oscuri, dolori soffocati, convinzioni difficili da sradicare, una buona dose di sfrontatezza e quel maschilismo figlio di convinzioni dovute al periodo storico in atto, senza dimenticare le ambiguità e qualche mezza verità, qui, si trovano tutti gli ingredienti utili per poter leggere una storia con i fiocchi.
E qualche fuoco d’artificio.
“Appariva timida ma era affilata e tagliente. E non sembrava nutrire alcun timore nei riguardi delle forze dell’ordine, cosa che invece era sacrosanta, un pilastro della società, e gli italiani asserviti a quel regime allucinante avrebbero dovuto saperlo meglio degli altri.”
L’atmosfera inglese tra Downton Abbey, Bridgerton e soprattutto Christie, poi, regalano quel tocco in più che promette e permette di trascorrere qualche ora, sempre troppo poche, in compagnia di una storia e di personaggi difficili da dimenticare e che al termine, si ha voglia di ritrovare subito.
E meno male che gennaio e il seguito stanno già arrivando.
Buona lettura!
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Alessia Gazzola
(Messina, 1982) è laureata in Medicina e Chirurgia ed è specialista in Medicina Legale. Ha esordito nella narrativa con “L’allieva” nel 2011, cui sono seguiti “Un segreto non è per sempre” (2012), “Sindrome da cuore in sospeso” (2012), “Le ossa della principessa” (2014), “Una lunga estate crudele” (2015), Non è la fine del mondo (2016, libro autoconclusivo), “Un po’ di follia in primavera” (2016), “Arabesque” (2017) e “Il ladro gentiluomo” (2018), vincitore del Premio Selezione Bancarella 2019. Dai romanzi della serie L’allieva, tradotti in numerose lingue, è tratta la serie tv di successo in onda su RaiUno e ormai giunta alla terza edizione. Nella primavera del 2019 ha pubblicato il romanzo autoconclusivo “Lena e la tempesta”, edito da Garzanti. A ottobre 2019 è arrivato “Questione di Costanza” (Longanesi), primo libro di una nuova serie che introduce il personaggio di Costanza Maccalè. A ottobre 2020, sempre con Longanesi pubblica “Costanza e buoni propositi”. “La ragazza del collegio” (Longanesi – 2021) è il nono romanzo della serie L’Allieva. Due anni fa (Longanesi 2022) pubblica “La Costanza è un’eccezione”. Dai romanzi della serie “L’allieva”, tradotti in numerose lingue, è tratta la serie tv di successo in onda su RaiUno con Alessandra Mastronardi nei panni di Alice Allevi e Lino Guanciale nel ruolo di Claudio Conforti. Lo scorso anno pubblica “Una piccola formalità” (Longanesi 2023). Con “Miss Bee e il cadavere in biblioteca” (Longanesi 2024) inaugura una nuova serie gialla.