Misteri a Loch Down Abbey




Beth Cowan-Erskine


Traduttore: Maria Carla Dallavalle

Editore: Mondadori

Genere: Giallo

Pagine: 468

Anno edizione: 2025


Sinossi. La tenuta di Loch Down Abbey, dimora della famiglia Ogilvy-Sinclair per seicento anni e ora trasformata in un hotel di lusso, è in fermento: è in programma un sontuoso ballo e ogni angolo dell’albergo è pieno di ospiti ben vestiti, sorrisi falsi e drammi pronti a esplodere come tappi di champagne. Tra gli invitati sono presenti anche alcuni membri non proprio desiderati della famiglia degli ex proprietari. Mrs MacBain, l’instancabile direttrice, crede ingenuamente che la sfida più grande della serata sarà trovare camere adatte per tutti gli ospiti senza scatenare scenate all’alba e far sì che nessuno si rovesci il porto addosso durante l’aperitivo. Ma il mattino dopo, tra i resti di una festa eccessivamente animata, una persona viene trovata morta in biblioteca. Chi poteva volere quella morte? E com’è stato possibile commettere un delitto in una stanza completamente chiusa e fuggire senza che qualcuno vedesse e sentisse nulla? Con l’Abbey che trabocca di invitati, sospetti e segreti, spetterà a Mrs MacBain – armata di sguardo tagliente e spirito pratico – trovare il colpevole prima che qualcun altro finisca assassinato accanto alla teiera. Un giallo brillante e deliziosamente arguto ambientato nella Scozia degli anni Trenta, perfetto per i fan di Agatha Christie, Janice Hallett e Richard Osman.

 Recensione

di

Salvatore Argiolas


Le dinamiche “Upstairs, Downstairs” che esplicitano i rapporti tra servitori, che stavano nei piani inferiori (downstairs) e i nobili inglesi (upstairs) sono sempre più familiari grazie al successo di serie TV come “Downton Abbey” e il film “Gosford Park”, ideati entrambi da Julian Fellowes, ma è con “Su è giù per le scale” del 1971, altra serie TV che ha il titolo originale proprio di “Upstairs, Downstairs”, che il contrasto tra le vicende, spesso futili, degli aristocratici e la vita grama della servitù diventa argomento capace di appassionare e far nascere interrogativi.

Misteri di Loch Down Abbey” si ispira chiaramente alla saga della famiglia Crawley,  protagonisti di “Downton Abbey” ma l’azione viene spostata in Scozia nel 1937, anno in cui i prodromi della Seconda Guerra Mondiale si profilano minacciosi e con due sanguinosi conflitti in corso, l’invasione giapponese della Cina e la guerra civile spagnola, scontri che peseranno nell’economia della trama.

“Misteri a Loch Down Abbey” è il seguito di “Loch Down Abbey” e dopo l’epidemia raccontata nel primo libro, evocata anche nella scelta del nome della località, la magione è stata trasformata in un lussuoso hotel che ospita una clientela internazionale variegata e vogliosa di vivere un’esperienza indimenticabile.

Infatti per tanti sarà difficile dimenticare l’indagine che si snoda dopo la scoperta di una donna morta in biblioteca. L’anziana donna, proveniente da Shanghai è stata accoltellata in una stanza chiusa a chiave, dove l’ingresso era vietato a tutti.

Mrs Fenelle Blackwood, la vittima, non è la sola proveniente dalla Cina, ma con lei sono arrivati a Loch Down Abbey anche altri profughi, fuggiti dalla micidiale avanzata nipponica e tra loro c’è anche Lady Annabella Martin nipote di Lady Georgina, ex proprietaria della magione, poi venduta per motivi economici e ora gestita da ex dipendenti.

Questo personaggio, è stato più forte della mia volontà, ma l’ho immaginato con le fattezze della compianta Maggie Smith, come probabilmente voleva l’autrice, perché ha la stessa implacabile e drastica superiorità dell’altezzosa contessa di Grantham.

Come si nota gli stereotipi sono tanti e gli appassionati gialli li riconoscono tutti e anzi li aspettano con ansia, ma nel giallo di Beth Cowan-Erskine, americana coniugata con uno scozzese di nobile lignaggio, ci sono anche altri motivi d’interesse, come lo sguardo spietato verso una classe sociale colta nel momento finale della parabola, e malgrado tutto, pretende di avere ancora facoltà di comando.

“Io sono il ventesimo conte di Inverkillen, Pari del regno. I membri dell’aristocrazia non hanno un… lavoro”

Pronunciò la parola con un smorfia sprezzante.

Lo dite sempre anche voi, no? Queste persone, nobili e quant’altro, vivono secondo regole diverse dai comuni mortali. I servitori sono soltanto cose per loro, come mobili o animali.

Al debosciato ventesimo conte di Inverkillen si contrappone la volitiva Mrs Alice MacBain che dirige con polso fermo ed efficace la struttura alberghiera e che con la sua capacità, affinata negli anni, di inferire da ogni segno la vita della comunità che amministra, sarà capace di far luce su i misteri di Loch Down Abbey.

Mrs MacBain è la plastica metafora di una borghesia rampante che prenderà il posto di una nobiltà dal passato illustre ma dal futuro incerto e ricco di fallimenti.

Al suo cospetto l’inetto ispettore Jarvis fa la figura dell’imbelle che non riesce a capire quello che succede davanti ai suoi occhi. “ Come fa quest’uomo a essere responsabile di un distretto di polizia? Si chiese, non per la prima volta.”

Misteri a Loch Down Abbey” è un giallo godibile perché come scrisse Umberto Eco “Due cliché fanno ridere. Cento cliché commuovono. Perché si avverte che oscuramente i cliché stanno parlando e celebrano una festa di ritrovamento” e il lettore che li cerca, ha un sussulto di felicità perché non vuole qualcosa di nuovo ma è desideroso di ritrovare quello che già sa e che segna i confine del conosciuto e del rassicurante conforto.

Se c’è un piccolo appunto da fare allo svolgimento della trama è che il delitto, anche se preannunciato nel prologo, avviene a metà libro, forse un pochino troppo avanti, ma probabilmente l’autrice voleva calare pienamente il lettore nell’ambiente, vizioso e mortifero di Loch Down Abbey.

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Beth Cowan-Erskine


è un’americana sposata con un membro di una storica famiglia scozzese. Ispirandosi alla famiglia del marito, ha scritto Loch Down Abbey (Mondadori, 2022) durante il primo lockdown. Scrive per “The American Magazine” e ha uno studio di architettura e design nelle Cotswolds. I diritti cinematografici del primo romanzo sono stati acquisiti da una major americana, ed è in lavorazione una serie tv.