Mistero




NELLA CASA DELL’USIGNOLO


Autore: Riku Onda

Traduttore: Francesco Vitucci

Editore: Newton Compton Editori

Genere: Giallo

Pagine: 224

Anno edizione: 2024


Sinossi. Ogni anno da quattro anni, le tre scrittrici Eriko, Naomi e Tsukasa, l’editor Eiko e la manager Shizuko si riuniscono alla casa dell’usignolo per ricordare la loro mentore e amica Tokiko Shigematsu, autrice di bestseller dalla penna geniale che si è tolta la vita con del veleno. Anche quest’anno le cinque donne sono pronte a celebrare Tokiko per un paio di giorni. I preparativi procedono regolarmente, quando un corriere bussa alla porta e recapita un mazzo di fiori con un inquietante messaggio: «Affinché non dimentichiate il vostro delitto, invio questi fiori per ricordare la defunta». Ben presto queste parole così sibilline innescano una serie di accuse e confessioni, portando le donne, e i lettori, a chiedersi se davvero si sia trattato di un suicidio o piuttosto di un omicidio; e soprattutto, se tra loro si nasconda un’assassina.

 Recensione di

Salvatore Argiolas


Cinque donne si ritrovano, come ogni anno, nella cosiddetta “Casa dell’usignolo” per ricordare la scrittrice Tokiko morta suicida durante un incontro di lavoro con loro.

Le donne erano legate da legami parentali e professionali con Tokiko e durante questi incontri ricorrenti si confrontano con la figura della famosa autrice, cercando anche di capire i motivi del sorprendente suicidio.

La casa dell’usignolo, “costruita seguendo il gusto occidentale, che, pur nella sua peculiarità si amalgamava bene al vecchio quartiere residenziale, era una costruzione in legno di un solo piano, coi muri bianchi e il tetto di un gradevole verde chiaro” dove Eiko, Naomi, Shizuko, Eriko e Tsukasa, ritornano con i ricordi alla tragica giornata di quattro anni prima, quando trovarono la scrittrice agonizzante dopo aver assunto del veleno.

Quando nella casa dell’usignolo viene recapitato un mazzo di gigli con un biglietto che le accusano di aver commesso un delitto, il clima diventa sempre più teso, anche perché tutte cercano di capire chi si nasconda dietro il nome di Fujishiro Chihiro, che risulta mittente dei fiori.

Affinché non dimentichiate il vostro delitto, invio questi fiori per ricordare la defunta”.

Fujishiro Chihiro era la protagonista dell’ultimo romanzo di Tokiko, “La casa delle farfalle” ed è chiaro che qualcuno che conosce bene l’ambiente della casa dell’Usignolo vuole, nascosto dietro quel falso nominativo, creare tensione e ansia tra le ospiti.

Naturalmente un avvelenamento e un ambiente chiuso con pochi personaggi che si sospettano a vicenda fanno venire alla mente i grandi classici del giallo inglese, come quelli di Agatha Christie, ma nello svolgimento della trama ci sono anche molti riferimenti alla produzione letteraria, vista la professione delle protagoniste, che in filigrana porta anche il lettore a immedesimarsi nel narratore:

In effetti, un romanzo è un prodotto che è frutto di un lavoro individuale, spesso elaborato nel chiuso di una stanza, ma la cosa interessante è che solo quel prodotto finito può essere recepito all’esterno. Di fatto, chiunque sarebbe interessato a comprendere le dinamiche intrinseche al processo di scrittura, tanto che i lettori stessi sono portati a pensare con una certa frequenza che dietro le quinte debba celarsi necessariamente una qualche sorta di mistero. Bisognava tradire e al tempo stesso, soddisfare queste speculazioni. Rovesciare l’accondiscendente voyeurismo dei lettorie e condurlo altrove, in una specie di favola.”.

Ricordare qual tragico giorno serve a cercare una possibile altra spiegazione alla morte di Tokiko, ipotizzando che una delle cinque donne possa aver messo il veleno fatale nel bicchiere della narratrice ma sembra che nessun’altra ipotesi sia possibile, visto che sembra proprio che la prima supposizione sia quella esatta.

La verità dovrebbe essere questa…”, sussurrò in tono secco Shizuko. “…Per lo meno, questo è quello che abbiamo accettato negli ultimi quattro anni, ma lo sapete anche voi che non è stata ancora appurata l’effettiva verità. Ecco perché ci riuniamo per commemorarla, ogni anno, ilmgiovedì di questa settimana. Non ditemi che non avete dei dubbi o, almeno, opinioni diverse che serbate solo per voi…”

Mistero nella casa dell’usignolo” è un giallo psicologico basato sullo studio delle relazioni tra le cinque protagoniste e la defunta padrona di casa, di cui vengono lodati carattere e bravura ma come sempre nei gialli, proprio nei dialoghi che sembrano più banali si nascondono indizi e tracce che potranno portare ad una conclusione a sorpresa.

Il giallo di Riku Onda procede lentamente sino al colpo di scena finale ma, a parer mio, non riesce a diventare davvero interessante sia per la mancata profondità psicologica dei personaggi, non abbastanza differenziati per renderli riconoscibili e identificabili sia perché il movente dell’atto che genera il veneficio non è plausibile.

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Riku Onda


pseudonimo di Nanae Kumagai (1964) è una scrittrice giapponese. Dopo aver lavorato alcuni anni in ufficio, ha deciso di esordire nella narrativa dopo aver letto il romanzo d’esordio dello scrittore Ken’ichi Sakemi. Autrice di racconti di fantascienza e gialli “honkaku” che sfidano il lettore a trovare la soluzione del delitto. I suoi libri hanno spesso fornito il soggetto per pellicole cinematografiche e serie televisive come il dorama Akumu-chan del 2012 tratto dal romanzo Yume Chiga. Autrice di numerosi romanzi, ha vinto alcuni tra i più prestigiosi riconoscimenti letterari in Giappone, tra cui il premio Naoki nel 2017. Mistero nella casa dell’usignolo è il suo primo romanzo pubblicato dalla Newton Compton.