Morte accidentale




 MORTE ACCIDENTALE

DI UN AMMINISTRATORE

DI CONDOMINIO

di Giuseppina Torregrossa

Marsilio 2023

thriller, pag.183

Sinossi. Michele Noci è un anziano amministratore di condominio. Per vivere non ha mai avuto bisogno di lavorare, e tuttavia ha deciso di occuparsi dello stabile in cui risiede per proteggerlo dall’incuria dei suoi predecessori. L’edificio, costruito negli anni Settanta, è pretenzioso; all’epoca gli appartamenti erano stati acquistati da persone di potere, commercianti abbienti, ricchi professionisti, ma la recente crisi economica ha messo a dura prova le finanze di molti condomini, e la nomina di Michele come amministratore sembrava poter essere d’aiuto: certo, l’uomo era nervoso, senza alcun titolo di studio e un po’ grossolano, ma finalmente qualcuno avrebbe garantito una gestione oculata, ché risparmiare sarebbe stato anche nel suo interesse. Le spese condominiali, tuttavia, non accennano a diminuire, ma nessuno ha il coraggio di chiedere spiegazioni. Nel nuovo melting pot di malattie dismetaboliche e intrighi amorosi che da alcuni anni anima il condominio, i rapporti interpersonali si fanno tesi: esplodono litigi, e i vicini – ormai perlopiù anziani e incattiviti – smettono di salutarsi, finché, alla vigilia di Natale, il cadavere dell’amministratore viene ritrovato riverso al piano terra di una delle palazzine. Sembra trattarsi di un incidente: l’ispettore Mario Fagioli detto il Gladiatore, chiamato sul posto, viene così invitato ad archiviare il caso come “morte accidentale”. Incuriosito dalle donne intraviste sulla tromba delle scale – mogli devote, vedove agguerrite, amanti impenitenti – il poliziotto decide però di non volgere lo sguardo altrove, e inizia a fare domande, rendendosi presto conto di trovarsi di fronte a una situazione ben più complessa: rispolverati i ferri del proprio mestiere, a soli due anni dalla pensione, decide così di andare contro tutto e tutti, per scoprire cosa si celi dietro quella morte solo in apparenza fortuita.

 Recensione di Gabriella Grieco

Conoscevo già l’autrice, avendo letto alcuni suoi libri della serie con Marò Pajno. Mi erano piaciuti molto sia per il personaggio ben riuscito, sia per l’ambientazione siciliana ricca di odori e sapori.
Ho quindi iniziato a leggere “Morte accidentale” carica di pregiudizi sì, ma tutti positivi. 

Che dire, la bravura della Torregrossa è innegabile, il tratto con cui delinea i personaggi è fine e acuto, la vicenda è scorrevole. La storia inizia sottotono, con un ispettore di polizia disincantato e pigro, che trascorre i suoi ultimi anni di servizio contando i giorni che gli mancano alla pensione e con il saldo proposito di lavorare il meno possibile. La cosa non gli riesce perché la Torregrossa lo trascina, e noi con lui, in una storia che invece di dipanarsi si annoda sempre più avviluppando il povero ispettore con i suoi contorcimenti. 

È un romanzo gradevole, interessante, a tratti anche divertente, ma… manca quel guizzo, quel brio, quello spirito che avevo trovato così avvincente nei precedenti. Brio che ho trovato solo alla fine, quando tutti gli indizi si incastrano e si arriva finalmente a comprendere il vero protagonista del romanzo: il morto.

Morto che in vita, a dispetto dell’età, era molto attivo. Quindi sì, una chiusura davvero carica di mordente. Peccato che invece nell’evoluzione di una storia ricca di mistero e di misteri, l’apatia e lo squallore del poliziotto siano tali da deprimere anche il lettore. E a nulla è valsa, per quanto mi riguarda, il leggero riscatto con cui si conclude il romanzo. 

Mi ha lasciato in bocca un sapore indefinibile.

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Giuseppina Torregrossa


Giuseppina Torregrossa (Palermo, 21 agosto 1956) è una scrittrice italiana. Laureata in medicina e chirurgia e specializzata in ginecologia, ha lavorato alla clinica ostetrica del policlinico Umberto I di Roma. Ha esordito come scrittrice a 51 anni, nel 2007, con il romanzo L’assaggiatrice. Passata a Mondadori, nel 2009 ha pubblicato Il conto delle minne. Con il monologo teatrale Adele ha vinto nel 2008 il premio opera prima “Donne e teatro” di Roma. Nel 2013 è finalista del premio Fedeli, mentre nel 2015 vince il Premio letterario internazionale Nino Martoglio e il premio Baccante. Impegnata nel volontariato, è vicepresidente del Comitato romano dell’Associazione per la lotta ai tumori al seno (ALTS)[6], e responsabile del programma di prevenzione dei tumori dell’apparato riproduttivo nel carcere femminile di “Rebibbia“ e di “Termini Imerese – Palermo”. Nell’ottobre 2017 è indicata come assessore ai beni culturali della Regione Siciliana dal candidato del centro sinistra alla Presidenza, Fabrizio Micari, che però alle elezioni giunge solo terzo.
Da Wikipedia

A cura di Gabriella Grieco

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