Satu Rämö
Traduttore: Paola Brigaglia
Editore: Newton Compton Editori
Genere: Thriller
Pagine: 320
Anno edizione: 2025

Sinossi. Tutti fanno del loro meglio per sopravvivere tra i gelidi fiordi della remota Islanda. Hildur Rúnarsdóttir non è da meno e si dedica al surf nelle glaciali acque dell’Atlantico per cercare di dimenticare la sua infanzia traumatica e il peso dei casi che occupano la sua mente come capo dell’Unità bambini scomparsi della polizia di Ísafjörður. Quando Jakob Johanson, un apprendista poliziotto finlandese con l’hobby del lavoro a maglia, arriva in Islanda per affiancare Hildur e cercare di sfuggire alla sua complicata vita in patria, si rende conto che i pittoreschi fiordi nascondono anche lati oscuri tra gli emarginati, gli sfruttati e gli assetati di potere che li abitano. Hildur e Jakob si trovano a indagare su uno strano groviglio di crimini, mentre la nebbia che offusca segreti rimasti nell’ombra per decenni comincia gradualmente a sollevarsi. La vendetta può essere dolce in teoria, ma alla fine risolverà qualcosa?
Un passato mai dimenticato. Un presente da cui non si può scappare. I fantasmi tornano a chiedere vendetta.
«I thriller di Satu Rämö sono un fenomeno editoriale di grande successo che hanno inserito il genere Nordic blue nella mappa letteraria europea.»
The Guardian
«Satu Rämö toglie davvero l’aria dai polmoni del lettore.»
Helsingin Sanomat
«Pieno di atmosfera e sorprendentemente originale… Satu Rämö porta lo sguardo di un’outsider in un genere consolidato creando un romanzo ricco di suspense e immerso nella storia islandese, e l’effetto è affascinante.»
Sunday Times
Recensione
di
Bruno Vigliarolo
Chi frequenta abitualmente la community di Thrillernord, con ogni probabilità è un lettore avvezzo a latitudini “estreme”, a storie immerse in un candore gelido e nevoso. In Morte nei fiordi, tuttavia, Satu Rämö si spinge ancora oltre, plasmando un thriller ambientato quasi ai confini del mondo.
Ci troviamo nei Fiordi occidentali dell’Islanda: una regione remota, protesa verso il Mar di Groenlandia, la cui estensione è inversamente proporzionale all’esiguo numero di abitanti. Un suggestivo paesaggio sferzato da venti polari, tra montagne piatte e oceani di nebbie che nascondono la luce – già di per sé pallida e scarsa – dell’astro diurno.
La protagonista Hildur Rúnarsdóttir ci viene mostrata per gradi, mediante un lento ed efficace disvelamento.
Conosciamo, pagina dopo pagina, una poliziotta solitaria, pragmatica e anticonvenzionale: una donna che, attraverso la dedizione al lavoro, il surf e i pochissimi affetti, ritrova frammenti della pace interiore persa moltissimi anni prima (quando due bambini scomparvero nel nulla, dopo aver mancato lo scuolabus con cui sarebbero dovuti tornare a casa).
Quella stessa, silenziosa pace che ben presto sarà sottratta all’intera regione. La vita, nei Fiordi occidentali, non è facile né comoda: vecchi e nuovi problemi insidiano l’apparente idillio della società islandese.
Ma ciò che sta per turbare la fredda routine del paese non ha precedenti: un’inspiegabile catena di omicidi su cui, in realtà, arriverà a incombere l’ombra (e la firma) di un serial killer.
Ciò che più colpisce, da una prospettiva narratologica, è la grande abilità con cui l’autrice detta i ritmi del romanzo. Pur cesellando con minuziosità il backround e la psicologia dei personaggi, Satu Rämö non rinuncia a una trama incalzante, scandita da suspense e colpi di scena.
Il risultato è una storia ricca, stratificata, che esplora in profondità lo spaccato sociale offerto dall’ambientazione – senza però perdere il cupo mordente dei migliori thriller nordici.
Il lettore si trova così a dover decifrare un vero e proprio labirinto investigativo: un’indagine che si dipana tra passato e presente, tra indizi evanescenti e crimini di cui è difficile trovare il comune denominatore.
Una ragnatela invisibile la cui tessitura, sapientemente intrecciata dall’autrice, sarà svelata solo nel drammatico e intenso finale.
La scrittura risulta molto limpida e scorrevole. Netta prevalenza di periodi brevi, abbinati a un lessico preciso, puntuale. Uno stile che si fa quasi impressionistico nel descrivere, con rapide pennellate, la silenziosa maestosità dell’inverno artico.
Per concludere, Morte nei fiordi è un romanzo estremamente solido, adrenalinico e coinvolgente.
Sento di poterne consigliare la lettura a tutti gli amanti della crime fiction di stampo nordico.
Nell’attesa di scoprire – attraverso i sequel già pubblicati all’estero – le questioni lasciate in sospeso nel backround di Hildur.
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Satu Rämö
Si è trasferita in Islanda vent’anni fa per studiare Economia, ma ha finito per studiare e innamorarsi della cultura, della letteratura e della mitologia islandese. È una blogger, scrittrice e coach di successo e vive con il marito e i due figli nella piccola città di Ísafjörður, nel nord-ovest dell’Islanda. Dopo numerosi libri di saggistica, ha esordito nella narrativa con la serie thriller Hildur – di cui Morte nei fiordi è il primo libro – che ha venduto un milione di copie nel mondo, è stata tradotta in 20 lingue e a breve diventerà una serie TV.