e i giardini di Kyoto
Recensione di Valentina Cavo
Autore: Andreas Séché
Editore: Mondadori
Traduzione: Cristina Vezzaro
Genere: Narrativa contemporanea
Pagine: 156
Anno di pubblicazione: 2022
Sinossi. Quando un giornalista tedesco di ventinove anni si reca in Giappone per un reportage sull’arte dei giardini, non può certo prevedere che questo viaggio cambierà la sua vita per sempre. Nel corso delle sue passeggiate nei giardini di Kyoto incontra infatti la misteriosa e sensibile studentessa Namiko, custode di un rapporto intimo con la natura, e ne rimane immediatamente afascinato. Ascoltandola ripercorrere l’arte millenaria che rende questi giardini spazi di meditazione e armonia, si rende conto che la donna sussurra e che il tono sommesso della sua voce regala alle parole un’intensità e un signifcato del tutto nuovi, in grado di toccare le corde più profonde dell’anima. Namiko sussurra non solo con le parole, ma anche con i gesti, lo sguardo e il tatto. Per il giornalista è solo il primo passo di un lungo viaggio, dentro una cultura celata nei caratteri della scrittura e nei tradizionali kúan che il protagonista inizierà a comprendere con l’aiuto del padre di Namiko. Finché una notte, seduto al fanco della giovane donna nel “giardino dei sospiri alla luna” ad ascoltare la melodia di un fauto tradizionale, si troverà a dover prendere una decisione difcile e da cui non potrà tornare indietro. Attraverso una storia d’amore unica e commovente che mette a confronto la mentalità occidentale con quella orientale, questo romanzo esplora l’eterno dilemma tra ragione e cuore, tra avere ed essere, trovando una risposta nella poesia.
Recensione
Raccontare una cultura diversa da quella occidentale non è sempre facile e spesso si può cadere in diversi cliché che rendono quasi macchiettistico il racconto.
Non è il caso di Namiko e i giardini di Kyoto che in poche pagine ci fa assaporare la parte più vera e profonda del Giappone.
Attraverso l’incontro con la dolce Namiko, il protagonista – nonché voce narrante della storia – ci fa respirare i profumi dei giardini e ci fa conoscere un po’ della sofisticata semplicità del mondo nipponico. Molto interessante è il contrasto che si crea tra i due: lui un tedesco che viaggia in Giappone e lei una ragazza giapponese che studia la lingua tedesca.
Un romanzo dalla scrittura elegante e pulita che ci trasporta in un Paese così diverso e fa vivere vividamente ma con raffinatezza una storia d’amore.
La storia d’amore, benché sia realistica e romantica, non è altro che un pretesto per spiegare ai lettori alcune tradizioni, pensieri e modi di dire del Giappone.
Si parla molto anche della lingua e di come, per quanto difficile sia agli occhi di chi la deve imparare, si basi su immagini stilizzate che riportano al passato più remoto della storia dell’uomo.
È una lettura assai profonda che va a sviscerare anche pensieri ed emozioni, quella che ci regala Andreas Séché, perfetta per chi ama libri che parlano di culture diverse o se ci si vuole approcciare in modo intelligente e senza pregiudizi a questo Paese.
Andreas Séché
nato nel 1968, ha lavorato come giornalista per diversi quotidiani ed è stato redattore di una rivista a Monaco di Baviera per dodici anni prima di tornare nella sua patria, il Basso Reno, dove risiede attualmente. Ha vissuto anche in Giappone ed è particolarmente affascinato dai giardini di Kyoto, che lo hanno ispirato a scrivere questo romanzo. Oggi lavora come giornalista freelance e autore.
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