Recensione di Loredana Gasparri
Autore: Katarzyna Bonda
Traduzione: Laura Rescio, Walter Da Solle
Editore: Piemme
Genere: Thriller e gialli
Pagine: 450
Anno di pubblicazione: 2018
Sinossi. La profiler Sasza Zaluska, trentasei anni e capelli rosso fuoco, ha cambiato vita. È ormai tornata in Polonia, con la sua bambina, ed è un bel po’ che non tocca un goccio. E, soprattutto, è decisa a fare pace con quel pezzo del suo passato che ancora la tormenta: l’uomo che è il padre di sua figlia, conosciuto quando, alle prime armi come agente infiltrata nella malavita di Danzica, aveva commesso l’errore di innamorarsi proprio della persona su cui avrebbe dovuto vigilare. È per questo che Sasza si sposta sulle sue tracce tra i boschi dell’est della Polonia, ad Hajnówka, nella parte più orientale e remota del Paese. Una città di camini e fantasmi, con un passato che ancora incatena i suoi abitanti: lì, nel 1946, una terribile rappresaglia uccise più di cento polacchi di origine bielorussa, un massacro su cui non è mai stata fatta chiarezza. Uno dei tanti misteri rimasti irrisolti ad Hajnówka. Come quello di Iwona, sposa bielorussa scomparsa il giorno del suo matrimonio con un ricco polacco del luogo. Sarà proprio Sasza, scontrandosi con la polizia locale, a indagare sulla sparizione della donna, senza sapere che il caso la porterà molto più lontano, in un affondo emozionante e doloroso negli anni più cupi della storia polacca.
Recensione
Quando ho chiuso questo libro, mi è sembrato di aver assistito ad un passaggio storico importante seduta in prima fila. E questo mio malgrado, poiché mi aspettavo “solo” una storia thriller, e mi preparavo a spiare i personaggi per capire chi di loro e per quale motivo avrebbe rovinato il giorno più importante ad una bella sposa giovane come Iwona Bejnar.
Ho avuto, da subito, conferma che ci fosse molto di più, proprio perché non siamo davanti ad una “semplice” storia thriller, se mai ne esiste una. Ho guardato con interesse la profiler al centro dell’azione, Sasza, perché fin da quando entra in scena, catalizza l’attenzione per la sua personalità forte e disturbata nello stesso tempo.
Ha avuto una storia, e persino una figlia, con un uomo pericoloso, un sospetto serial killer, di aspetto mite e cuore di serpente, sempre un passo avanti a lei, che non smette di cacciarlo con una determinazione aggressiva, disperata. Combatte contro un demone interiore di tutto rispetto, l’alcool, che per un po’ aveva avuto ragione di lei, rovinandole vita e carriera.
Non è una donna debole, Sasza, però. Testarda, determinata, competente, temeraria e anche incosciente, raccoglie i pezzi della sua vita personale e lavorativa, e si tuffa nella caccia a Lukasz Polak, lasciando Danzica dietro di sé, la sua base, fino ad arrivare a Hajnowka, regione orientale della Polonia, vicina al confine bielorusso.
La cittadina è in fermento perché l’uomo più ricco e potente del luogo, Piotr Bondaruk, sta per sposarsi con una donna bella e di origini umili, nonché più giovane di almeno una trentina d’anni. Per quanto possa sembrare un po’ ridicolo, non ci sarebbe nulla di strano in questo… Piotr Bondaruk è amato, stimato, riverito da tutta la cittadinanza perché la segheria di cui è proprietario ne mantiene letteralmente in vita quasi tutta la popolazione, ma è anche oggetto di dicerie.
Di storie sussurrate alle spalle, con grande circospezione. Storie che lo vedono come una specie di Belzebù… tre giovani donne che erano state sue fidanzate, in passato, sono scomparse e non sono state mai più ritrovate.
Nessuna prova sufficiente ad incriminarlo e accusarlo; e nel caso della sua prima amante si era salvato a stento da un agguato costato la vita alla ragazza.
Il giorno del matrimonio, la giovane Iwona scompare. Sasza si troverà coinvolta perché nella sua investigazione personale finisce nel posto sbagliato al momento sbagliato, rischiando grosso. Da questo momento in avanti, tutto si complica in modo esponenziale.
Perché la strada di Sasza va a letteralmente a impigliarsi nella vita ambigua di Piotr Bondaruk?
Perché il suo arrivo è visto come il fumo negli occhi dalla polizia locale, che dovrebbe invece salutarla come il più prezioso degli ospiti e aiutarla?
Perché si trova costretta a negoziare informazioni con una pericolosa assassina chiamata Vespa?
Per leggere questo libro, dobbiamo predisporci ad una caccia al tesoro, tra tempo e spazio, e seguire attentamente il coro di personaggi che affollano il cammino di Sasza. Ciascuno ha la sua storia, e ciascuno è una tessera del puzzle che la profiler si troverà a ricostruire suo malgrado, e che va ben oltre le sue aspettative, i suoi pensieri. La verità che si trova sullo sfondo è sconvolgente, ha radici lontane e non è affatto consolatoria.
È un libro che richiede pazienza e rispetto, questo, perché, come dicevo all’inizio, è molto di più di un thriller. Fornisce notizie storiche su una parte di mondo che conosciamo poco, e che ha affrontato periodi di grande sofferenza e chiusura.
E fornisce spunti su quanto l’irrigidimento dei nazionalismi e la difesa e la ricerca a tutti i costi di una razza “pura”, superiore alle altre, siano solo fonte di incomprensioni, ingiustizie, terrori e angoscia.
A cura di Loredana Gaspari
delfurorediaverlibri.blogspot.com
Katarzyna Bonda
Definita la risposta polacca a Jo Nesbø e la nuova regina del crime dalla stampa europea, è nata nel 1977 ed è in assoluto l’autrice più venduta in Polonia, con più di un milione di copie all’attivo. Ha firmato due serie crime, di cui la più recente ha per protagonista la detective profiler Sasza Załuska, con cui ha vinto tutti i principali premi nazionali. Considerata una delle più promettenti voci del genere a livello europeo, sta per essere pubblicata in lingua inglese, ed è in corso di traduzione in altri sei Paesi. Piemme pubblicherà anche il secondo volume della serie, Nessuna morte è perfetta. Nel 2015 un suo saggio sulle donne criminali è diventato un documentario nominato all’Oscar.
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