Recensione di Giusy Ranzini
Autore: Katarzyna Bonda
Traduzione: Walter Da Soller e Laura Rescio
Editore: Piemme
Genere: thriller
Pagine: 620
Anno di pubblicazione: 2018
La nuova JO NESBØ viene dall’Est. Un’autrice da 1 milione di copie vendute
Non esiste gente cattiva. Solo gente che ha scelto male.
La ex poliziotta e profiler Sasza Zaluska, trentasei anni e i capelli rosso fuoco, ne sa qualcosa di pessime scelte. Ma adesso è tornata a casa, a Danzica, sulla costa ventosa del mar Baltico, ed è decisa a ricominciare, insieme alla piccola Karolina. Senza un uomo, e senza l’alcol: non ha più bisogno di nessuno dei due. Ma sfuggire al passato non è facile. E per Sasza Zaluska c’è un richiamo più forte di tutto: quello della vecchia vita. Così, quando un ex sbirro della polizia di Danzica la rintraccia per un lavoretto di profiling, Sasza suo malgrado accetta. Ben presto, maledicendosi per il tempo sottratto alla figlia, e per la voglia di bere che torna prepotente, si troverà a indagare sull’omicidio di un cantante famoso e a fare coppia di nuovo con il commissario Duchnowski detto Duch, un uomo che ne ha viste abbastanza per decidere che nella vita non ci sono amici, c’è solo l’alcol. Finiranno così a navigare insieme il sottobosco criminale di una Danzica cupa e ottenebrata, tra donne che hanno perso tutto, compresi gli scrupoli, preti che non credono in Dio, e gente piena di buone intenzioni finite molto male. Fino a imbattersi in una vecchia storia d’amore diventata storia di vendetta, come cantava il cantante ammazzato nella sua unica hit, “Ragazza del Nord”… Dall’autrice numero uno in Polonia, un thriller che è un grande palcoscenico su cui vanno in scena l’odio e l’amore, le speranze infrante e la vanità, il denaro e la vendetta. Una lettura mozzafiato che vi avvolgerà completamente, da una nuova, grande voce della narrativa crime internazionale.
Recensione
“Sasza?”. All’altro capo del telefono c’era una voce maschile. Ruvida, autoritaria. Lei passò mentalmente in rassegna le facce che potevano corrispondere a quel timbro. Non le veniva in mente nessuno. Poi lui si decise ad aiutarla con la domanda successiva. “Sasza Załuska? È così che ti fai chiamare adesso?”.
Katarzyna Bonda è definita dalla stampa, la risposta polacca a Jo Nesbø. In effetti, in “Non esistono buone intenzioni” ci sono tutte le componenti che troviamo nel thriller nordico: neve, gelo, freddo, giornate buie, boschi truci, storie inquietanti, personaggi tormentati. Il tutto viene condito dallo scorrere di fiumi di vodka nei bicchieri di spie e criminali arrivati dall’Est.
“Non esistono buone intenzioni” è un page-turner di classe, ricco di personaggi e di storie, dove il male acquista una dimensione tanto grande da corrodere l’anima di chi ne viene a contatto. In questo romanzo, la linea di confine tra il bene e il male si assottiglia a tal punto che diventa difficile distinguerla e dove, per rimandare al significato del titolo del libro, non esistono persone cattive, esistono solo persone che, per vari motivi, hanno fatto scelte sbagliate.
Ottima la caratterizzazione dei personaggi che, a mano a mano che approfondisci la loro conoscenza, ti entrano dentro e ti graffiano l’anima, lasciando un segno indelebile.
La protagonista assoluta è, senza alcun dubbio, Sasza Załuska. Ambisce sempre a essere la migliore e, per questo motivo, a volte, tende a infrangere le regole per raggiungere il suo obiettivo. È facile all’ira ma, nel contempo, è dotata di una forte sensibilità. Quando era ancora membro del Central Bureau of Investigation aveva seri problemi con l’alcool. La nascita della figlia Karolina l’ha messa di fronte a nuove responsabilità e le ha dato la forza per avviare un percorso per liberarsi definitivamente dalla sua dipendenza.
I personaggi e le loro storie sono immersi nel mondo della criminalità femminile, in cui l’autrice sa muoversi con molta disinvoltura. Non a caso un suo saggio, incentrato sulle donne criminali, tre anni fa, venne “tradotto” in un documentario con tanto di nomination all’Oscar.
“Non esistono buone intenzioni” è un thriller sorprendente, dall’ambientazione e dai personaggi insoliti, in cui, nella complessità della storia, si alternano momenti di pura adrenalina e momenti di pura dolcezza e i numerosi dialoghi fanno parte integrante della trama, non spezzando il ritmo della scrittura.
Sono certa che i cultori del genere thriller nordico lo apprezzeranno, pronti ad accogliere tra i propri beniamini la profiler Sasza Zaluska; ma lo apprezzeranno anche i lettori di altri generi, che qui troveranno una trama costruita con sapienza, risvolti psicologici accattivanti e un contesto assolutamente meritevole di essere approfondito.
La scommessa polacca di Katarzyna Bonda ha tutte le carte in regola per entrare, a pieno titolo, nella scacchiera del crimine europeo.
Katarzyna Bonda
Katarzyna Bonda. Definita la «risposta polacca a Jo Nesbø» e «la nuova regina del crime» dalla stampa europea, è nata nel 1977 ed è in assoluto l’autrice più venduta in Polonia, con più di un milione di copie all’attivo. Ha firmato due serie crime, di cui la più recente ha per protagonista la detective profiler Sasza Załuska, con cui ha vinto tutti i principali premi nazionali. Considerata una delle più promettenti voci del genere a livello europeo, sta per essere pubblicata in lingua inglese, ed è in corso di traduzione in altri sei Paesi. Piemme pubblicherà anche il secondo volume della serie, Nessuna morte è perfetta. Nel 2015 un suo saggio sulle donne criminali è diventato un documentario nominato all’Oscar.
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