Recensione di Giuliana Pollastro
Autore: Francesco Caringella
Editore: Newton Compton
Genere: Legal-Thriller
Pagine: 282
Anno di pubblicazione: 2019
Sinossi. È un freddo e piovoso mattino d’autunno, quando una scena raccapricciante sorprende la domestica del Sostituto procuratore Giovanni Mastropaolo: l’uomo giace nello studio della sua villetta, la fronte bucata da un proiettile. Non ci sono segni di effrazione e gli inquirenti rimangono sconcertati: l’omicidio non ha le caratteristiche tipiche di quelli compiuti della malavita organizzata, ipotesi che sembrava la più probabile, dato che la vittima era nota per le sue indagini contro la nuova camorra pugliese. I sospetti si concentrano su Francesco Prencipe, vicequestore, legato a Mastropaolo da antichi rapporti di amicizia e di collaborazione professionale. Dopo un drammatico interrogatorio, il funzionario viene accusato del crimine e arrestato. L’unico modo che Prencipe ha per non finire i suoi anni in galera è quello di imbarcarsi in un’ardua battaglia giudiziaria per dimostrare la propria innocenza. Ma nel processo che lo attende verità e menzogna troppo spesso si intrecciano, separate da un sottilissimo filo…
Recensione
Quando non hai prove a tuo favore, ma solo indizi a tuo sfavore, quello che devi fare è cercare di ribaltare la scena, aggrappandoti a qualsiasi appiglio disponibile.
Questo è quello che è costretto a fare Francesco Prencipe, Vicequestore pugliese, amico intimo della vittima ed unico indiziato in un omicidio che non ha altre soluzioni.
Un Thriller avvincente, una storia ben delineata, avvincente e scorrevole, che si fa leggere tutta di un fiato. Quello che però, caratterizza e distingue questo romanzo dagli altri, è la minuziosità nei dettagli sia sotto il profilo processuale che umano.
La dovizia di particolari processuali, il rigore preciso nelle descrizioni tecniche del processo penale, i risvolti psicologici delle conseguenze che può generare una sentenza, sono sintomo di un’accurata volontà di non trascurare nessun aspetto del romanzo.
Vengono descritte situazioni, fatti ed avvenimenti processuali, che aiutano il lettore a capire cosa ci sia dietro al processo penale, e cosa ci sia dietro soprattutto ad una sentenza.
Un romanzo dal finale inaspettato che lascia una porta aperta, su di un possibile futuro.
Agli autori del sud non ci si abitua mai: dopo Camilleri, Carofiglio, De Giovanni, Toscano e molti altri ancora, ecco che anche l’illustre magistrato Francesco Caringella, da addetto ai lavori, realizza questo thriller come un’opera d’arte.
Francesco Caringella
Già direttore scientifico di Dike Giuridica e autore di numerosissimi manuali forensi, Francesco Caringella è magistrato penale. Dopo essere stato Ufficiale di Marina Militare e Commissario di Polizia, è dal 1998 Consigliere di Stato. È inoltre giudice del Consiglio di garanzia per la giustizia sportiva e componente della Commissione di Garanzia dell’Autorità per le garanzie nella comunicazione. Vive a Roma, e nel 2012 esordisce nella narrativa con Il colore del vetro (Robin Edizioni). Del 2014 è Non sono un assassino, legal-thriller pubblicato da Newton Compton. Nello stesso anno, il suo racconto “Un gioco di specchi” è raccolto nell’antologia Delitti di Capodanno, per Newton Compton. Con Mondadori ha pubblicato: La corruzzione spuzza. Tutti gli effetti sulla nostra vita quotidiana della malattia che rischia di uccidere l’Italia (2017), 10 lezioni sulla giustizia per cittadini curiosi e perplessi (2017), La corruzione spiegata ai ragazzi che hanno a cuore il futuro del loro paese (2018), Oltre ogni ragionevole dubbio (2019).