Recensione di Katia Montanari
Autore: S.J. Watson
Editore: Piemme
Traduzione: S. Bortolussi
Genere: Thriller
Pagine: 420
Anno di pubblicazione: 2012
Nuova edizione: 2016
Sinossi. Ogni mattina Christine si sveglia senza ricordi. Non sa a chi appartenga la casa in cui si trova, l’uomo che le dorme accanto le è totalmente estraneo, e anche il suo viso, riflesso nello specchio del bagno, non solo non le è familiare, ma le sembra molto meno giovane di quanto secondo lei dovrebbe essere. È suo marito a darle quotidianamente le coordinate della sua vita, a spiegarle chi è lui, chi è lei, e che cosa le è successo anni prima, un incidente che ha modificato radicalmente la sua vita, privandola dei ricordi e costringendola a ricominciare ogni giorno in un difficile apprendimento dell’esistere. Ma Ben le dice tutto? E se è così, perché non le ha parlato del dottor Nash, un giovane neuropsichiatra deciso a studiare il suo caso, con cui Christine si incontra di tanto in tanto e che la spinge a tenere un diario? E perché su una pagina di questo diario Christine ha scritto “non fidarti di Ben”? Giorno dopo giorno, con l’aiuto del dottor Nash, lampi di memoria attraversano la mente di Christine, tessere baluginanti di un mosaico che fatica a ricomporsi nella sua interezza e che, con il passare del tempo, le sembra sempre più minaccioso e inquietante. Finché dal passato emergerà il vero pericolo, quello che senza che lei ne sia consapevole si è appropriato della sua vita.
Recensione
Oscar Wilde diceva che la memoria è il diario che ciascuno di noi porta sempre con sé. Questa citazione è perfetta per questo splendido thriller psicologico di Watson. Tante persone scrivono un diario ma i ricordi più belli e più brutti vivono soprattutto nella loro memoria.
Per Christine invece,scrivere ciò che le succede quotidianamente è l’unico modo per ricordarlo l’indomani e costruirsicosì giorno dopo giorno un piccolo passato. È infatti proprio quando inizia a redigere questo diario e a ragionare su quanto scritto nei giorni precedenti che Christine si accorge che qualcosa non va.
L’autore ci conduce allora in punta di piedi nella mente di questa donna affetta da una forma atipica di amnesia e attraverso i suoi scritti sarà proprio lei a raccontarci le sue ansie, i suoi dubbi e sentiremo la sua voglia di arrendersi ma anche il coraggio di continuare. Senza memoria è in balia delle persone che la circondano e non può avere una vera e propria vita.
Non ha ricordi e quando si sveglia al mattino nemmeno un’identità, ma ha un animo forte e una personalità determinata.
Vive con suo marito Ben che sembra accettare questa sua condizione con amore e rassegnazione. Oltre a lui ogni giorno vede o sente al telefono il dottor Nash che ha deciso di volerla aiutare e non ha nessuna intenzione di arrendersi. Il suo passato però non è completamente cancellato e a volte riemerge, prima con piccole scintille di memoria poi in modo sempre più violento.
L’autore attraverso sequenze ripetute riesce a creare nel lettore un senso di inquietudine quasi claustrofobico, mentre con piccole gocce di nuovi ricordi e colpi di scena lo tiene “agganciato” alla trama e riesce a mantenere alta la suspense.
L’ ultima parte del libro corre velocemente verso un finale decisamente spiazzante che… no, dovete leggerlo assolutamente!
S.J. Watson
è Inglese e ha avuto un successo planetario con “Non ti addormentare” (Piemme, 2012), il romanzo d’esordio e bestseller internazionale, tradotto in tutto il mondo. Il suo secondo romanzo, molto atteso, è stato “Io non ti conosco”, e ora torna nel 2021 con “L’ ultima scena”. Nato nelle Midlands, vive a Londra.
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