Alberto Büchi

Sinossi. Andrea, ex carabiniere, reduce dalla strage di Nassirya, un matrimonio alle spalle e un’esistenza tormentata, vive con il cane Lizzie e si barcamena come meglio può. L’apparente routine viene sconvolta dal ritorno in città del Kosovaro, uno psicopatico con cui ha avuto seri problemi in passato, dalla comparsa di Fiamma, una giovane ragazza alla ricerca della propria amica inghiottita dal buco nero della droga e degli snuff movie, e dalle minacce che subisce da un insolito strozzino che vuole riscuotere un vecchio debito. Sarà proprio il tentativo di aiutare Fiamma, però, a far recuperare ad Andrea un briciolo di rispetto per se stesso, a scoprire che per lui c’è ancora una possibilità di redenzione. Ma, a questo punto, dovrà decidere come combattere una guerra che si profila pericolosa e sanguinosa, soprattutto con il Kosovaro. Il tutto si risolverà in un evento drammatico che segnerà, per sempre, i destini di tutti i protagonisti.
Editore: Arkadia
Genere: Noir
Pagine: 220
Anno edizione: 2025
Recensione
di
Sabrina Russo
“L’odore di Milano, l’odore di vite infelici. Andrea era lì. Andrea era ora. Ma era anche altrove, nel suo passato, nel lontano Iraq, nella storia del Kosovaro”.
Il diavolo è tornato.
La sua presenza la si percepisce sulla pelle. Il suo ghigno malefico persiste come un eco. La sua malvagità ha un unico scopo: vendicarsi, colpendo persone innocenti, che hanno commesso come unico errore quello di far parte dell’esistenza di Andrea, il suo acerrimo nemico.
Andrea è un uomo provato dalla vita, che ha nel cuore un amore impossibile da relegare nel passato.
Nel petto ha una ferita che non cesserà mai di sanguinare: quel genere di squarcio che porta con sé solo disincanto e rabbia.
A questo si sommano i suoi trascorsi, ulteriore motivo di traumi e fallimenti: gli anni nei Carabinieri, l’MSU, la Patria, la guerra in Iraq e, infine, l’attentato a Nassiriya.
“Non so quanto ne sia consapevole ma è pieno di rabbia. Ha bisogno di odiare il mondo intero. Il mondo in cui vive è pieno di odio d’altronde.”
Andrea è andato e tornato dall’inferno e ora vive ai margini, con la sola compagnia del suo cane Lizzie.
All’improvviso, oltre al diavolo, nella sua vita si aggiungerà un ulteriore imprevisto: il solito tran-tran verrà bruscamente stravolto da una giovane ragazza capace di scardinare ogni certezza e mettere in discussione vecchi equilibri. Come una ventata di aria fresca sembra portare con sé brandelli di pace e serenità.
Sentimenti contrastanti si contrapporranno nella mente e nel cuore di un uomo ormai rassegnato all’infelicità e soprattutto incapace di sperare. Un forte senso di protezione, affetto e cos’altro? La possibilità di una famiglia è ormai una chimera. Un’ idea abbandonata nei dedali della mente a discapito di una vita violenta, rischiosa, vissuta nel pericolo ma, soprattutto nella rassegnazione.
Può sperare Andrea nella possibilità di redenzione, di affetto, di un nuovo amore?
“Alle cose impossibili che ti fanno sentire sbagliato”.
Un uomo resiliente e ambivalente Andrea, con il quale è impossibile non immedesimarsi.
Un passato intriso di violenza e momenti tragici tuttora difficile da affrontare e impossibile da dimenticare, che si presenta sotto forma di incubi ricorrenti.
Al contempo, però, un uomo introspettivo, affettivo, capace di provare sentimenti profondi, affetti veri, disgusto per certe azioni deplorevoli, empatia per coloro che subiscono ingiustizie o sono costretti a soffrire iniquamente.
Leggendo “Non ti dirò mai addio” siamo catapultati in un mondo violento e spregiudicato in cui il protagonista cerca di non soccombere in una Milano brutale, violenta, oscura, anch’essa parte viva della narrazione, dove la totale non considerazione dell’essere umano prende vita senza indugi tra le pagine di un noir forte, spietato, il cui registro narrativo diretto, a tratti rude, fa da cornice ad una trama toccante e sconcertante al tempo stesso per i temi affrontati (l’attentato iracheno, la droga, gli snuff movie, lo strozzinaggio…).
Le digressioni temporali alternano alla narrazione al presente numerosi flashback che ci riportano a momenti tragici e in luoghi del passato del protagonista, permettendoci così un’identificazione totale; le numerose citazioni musicali e cinematografiche, invece, sottolineano l’amore dell’autore per queste forme d’arte, espresse con maestria in una prosa che ben amalgama musica, cinema e letteratura.
Alberto Büchi unisce sapientemente riflessione introspettiva, capace di aggiungere rilevanza psicologica ai personaggi, e intreccio, il cui ritmo serrato mantiene sempre alta la tensione, tra violenza, azione, mistero e suspense, fino alla resa dei conti finale.
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Alberto Büchi
Alberto Büchi nasce a Milano nel 1978. Il cinema è il suo primo grande amore e dopo la laurea si traferisce a Londra per frequentare la New York Film Academy. Negli anni seguenti lavora come filmmaker in pubblicità, nei grandi eventi (alcuni anche in mondovisione) e insegna. Alcuni suoi racconti sono stati pubblicati sulle antologie Strane Visioni (Edizioni Hypnos, 2016) e Demoni (Nero Press, 2017). Collabora come curatore di testi classici con Crescere Edizioni, come ghostwriter e traduttore. Il suo romanzo L’Eroe delle Terre Morenti (Nero Press, 2015) è stato tradotto per il mercato statunitense con il titolo Frontier Wanderer (Caliburn Press/Siento Sordida, 2015). È autore dei romanzi Fuoco fatuo (AlterEgo Edizioni, 2016) e L’angelo trafitto (Nero Press, 2021). Il suo ultimo romanzo è Non ti dirò mai addio (Arkadia Editore, 2025).
A cura di Sabrina Russo
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