Omicidio a Mallowan Hall




 Omicidio a Mallowan Hall

di Colleen Cambridge 

Mondadori 2023

Manuela Faimali (Traduttore)

Thriller, pag.368

Sinossi. Nella vita della governante Phyllida Bright ogni cosa sembra sotto controllo: non solo perché le stanze di Mallowan Hall, la bellissima dimora tra le verdi colline del Devonshire dove presta servizio, sono sempre perfettamente pulite e in ordine, ma soprattutto perché la padrona di casa, moglie dell’archeologo Max Mallowan e sua più cara amica e confidente, è Agatha Christie, giallista celebre in tutto il mondo. Phyllida è dunque colta totalmente alla sprovvista quando il cadavere di un uomo, un sedicente giornalista giunto a sorpresa la sera prima durante una festa organizzata dai padroni di casa, viene trovato nella biblioteca della tenuta con una penna stilografica conficcata nel collo. Appassionata lettrice di gialli, Phyllida sa che in una situazione del genere è meglio agire in fretta: la polizia sembra seguire il caso in modo superficiale e c’è il rischio che la notizia diventi presto di dominio pubblico, mettendo in pericolo la reputazione di Agatha. Phyllida non ha altra scelta: dovrà seguire le orme del suo eroe Poirot, e cercare di capire chi, tra gli ospiti di Mallowan Hall, è il vero colpevole. Una detective improvvisata dall’intuito brillante, una cornice elegante che appassionerà i fan di Downton Abbey, un mistero da risolvere a casa della scrittrice di gialli più amata di sempre sono gli ingredienti per un romanzo fresco, ironico e ricco di colpi di scena.


Recensione di Salvatore Argiolas

E’ sempre maggiore il numero di gialli che hanno come protagonisti personaggi famosi impegnati ad indagare sui casi di omicidio oppure che fanno da spalla ai detective sia dilettanti sia professionisti.

Anche se questa tendenza ha radici lontane che hanno un precursore in Theodore Mathieson, autore di “Quando il genio indaga” “The Great “Detectives” pubblicato nel 1960 che consiste in 10 racconti aventi come investigatori diversi uomini illustri come Alessandro Magno, Omar Khayyam, Leonardo da Vinci, Hernan Cortez, Miguel De Cervantes negli ultimi tempi sono stati scomodati tanti uomini e donne illustri che non sorprende più di tanto il fatto che “Omicidio a Mallowan Hall” abbia come sfondo la tenuta della “regina del giallo”, Agatha Christie.

La creatrice di Hercule Poirot e di Jane Marple, nata Miller infatti dopo il chiacchierato divorzio con Archie Christie si sposò in seconde nozze con l’archeologo Max Mallowan che le fece amare l’archeologia e i paesi lontani.

Omicidio a Mallowan Hall” si svolge nell’immaginaria tenuta di Mallowan Hall, appunto, “fra le dolci colline e i boschi lussureggianti del pittoresco Devonshire, non lontano dalla Cornovaglia” e comincia “in media res” con la scoperta di un cadavere nella biblioteca della magione, “che comprendeva quindici stanze degli ospiti, uno studio per il padrone, uno per la padrona, e una serie di salotti e soggiorni.”

Già dall’inizio di capisce il fascino di questo giallo ricco di cliché tipici del genere e come scrisse Umberto Eco “Due cliché fanno ridere. Cento cliché commuovono. Perché si avverte che oscuramente i cliché stanno parlando e celebrano una festa di ritrovamento” e qui l’appassionato di gialli classici troverà tanti topoi che sarà felice come Pinocchio nel paese dei balocchi.

Il cadavere di un sedicente giornalista, Charles Waring, viene scoperto dalla governante di Mallowan Hall, Phyllida Bright, grande ammiratrice di Hercule Poirot tanto che tra sé e sé ammetteva di essere ancora nubile, in parte per non aver trovato un uomo all’altezza del detective belga, perché “si era presa una sorta di cotta letteraria per quel gentiluomo basso e perspicace, con le sue brillanti cellule grigie, che come lei apprezzava l’ordine e il metodo.”

Collega di Agatha Christie come infermiera in gioventù Phyllida, che richiama nel nome la grande giallista Phyllis Dorothy James, per motivi personali chiese all’amica un posto di lavoro nella sua casa e per proteggere la scrittrice e anche per soddisfare la sua innata curiosità, potenziata dall’influenza dell’esempio di Hercule Poirot si offre di aiutare l’amica per indagare sul misterioso assassinio, visto che “conosceva i metodi del detective, aveva anche lei delle ottime cellule grigie, adorava l’ordine e il metodo e non le sfuggiva niente

Del resto chi è più capace di una governante nel comprendere le dinamiche che governano una magione così grande che necessita di diverse cameriere e personale domestico e dove tutto deve funzionare come un meccanismo perfettamente oliato.

E qui si innesta un altro elemento suggestivo, quello “upstairs/downstairs” reso affascinante dalla serie TV “Dowton Abbey” e, in campo giallistico, dal film “Gosford Park” accomunati dallo stesso sceneggiatore Julian Fellowes.

Il fatto di dover dirigere una residenza tanto grande e di una personalità tanto conosciuta rende Phyllida pienamente legittimata a presenziare alla ricerca degli indizi, a dare suggerimenti agli inetti poliziotti e a gestire e influenzare gli interrogatori, perché se doveva mantenere il regolare funzionamento della casa era fondamentale che sapesse cosa stava succedendo.”

Quando Dame Agatha si disinteressa all’inchiesta perché non può disporre degli indizi e degli svolgimenti della vicenda come fa quando congegna i suoi perfetti meccanismi Phyllida decide di impegnarsi a risolvere il mistero.

La governante segue una pista ben precisa che però è costretta a rivedere quando la viene trovato il corpo di una cameriera che forse aveva visto troppo nel precedente luogo di lavoro dove, guarda caso, poco tempo prima si era tenuta una festa che riuniva gli stessi ospiti che affollano Mallowan Hall.

Nonostante false piste e malgrado errori concettuali Phyllida riuscirà a trovare il bandolo della matassa nella classicissima riunione riepilogativa e accusatoria in biblioteca.

Ho sempre pensato che sarebbe stata una grande soddisfazione tenere il discorso di scioglimento, come fa Poirot alla fine di ogni libro” disse Phyllida ad Agatha. “Ritrovarmi in una stanza con tutti i sospettati, e ripercorrere l’intera storia passo dopo passo, creando una certa suspense…”

E’ capitato spesso che un accumulo tanto ricco si stereotipi fosse funzionale ad una parodia del genere come accadde per esempio con “La vedova del miliardario” di Edmund Clerihew Bentley, grande amico di Gilbert Keith Chesterton, scritto con l’intenzione di mettere la parola fine sul giallo deduttivo, con l’investigatore dilettante che sbaglia tutte le deduzioni, “non era tanto una storia poliziesca quanto una denuncia della narrativa poliziesca” scrisse infatti nella sua autobiografia e invece divenne, per l’eterogenesi dei fini, un modello per tutte le detective story successive.

In “Omicidio a Mallowan Hall” si nota invece un sincero e caldo omaggio all’età dell’oro della detection con tutti i tasselli giusti per creare un puzzle attraente come quelli ideati da Agatha Christie compreso anche i tanti personaggi sospettabili e il sorprendente colpo di scena finale e anche quando il ritmo rallenta la fase più flemmatica nasconde proprio il ritrovamento dell’indizio più importante.

Se, come promesso, Phyllida Bright sarà protagonista di una serie di mystery, ci sarà da divertirsi anche si rischia di assistere ad un bagno di sangue a Mallowan Hall, destinata ad avere una percentuale di omicidi superiore a quella di Chicago nel periodo del proibizionismo.

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Colleen Cambridge


è lo pseudonimo di un’autrice statunitense i cui libri sno stati tradotti diversi paesi. “Omicidio a Mallowan Hall è il primo romanzo di una serie di gialli con protagonista Phyllida Bright, la governante di Agatha Christie.