Recensione di Salvatore Argiolas
Autore: Jorge Zepeda Patterson
Editore: Piemme
Traduzione: Carlotta Turrini ed Elena Vinciarelli
Genere: Giallo
Pagine: 368
Anno di pubblicazione: 2019
Sinossi. Il Tour non è una gara. È una guerra. Tappa dopo tappa, la battaglia si fa più dura, la salita più ripida. E a quel punto devi essere disposto a tutto per vincere. Anche a uccidere. È quel momento dell’anno. Il momento del Tour de France. Il giovane e promettente Marc Moreau fa parte di una squadra eccezionale: è il gregario dell’americano Steve Panata, quattro volte campione nonché favorito insieme all’inglese Peter Stark e al colombiano Óscar Cuadrado. Peccato che il Tour non sembri iniziato sotto i migliori auspici: una serie di stranissimi incidenti, tra cui un inspiegabile infortunio collettivo e un avvelenamento, ne turbano lo svolgimento. Finché, in un’escalation che sembra inarrestabile, ci scappa anche il morto. Un gregario della squadra inglese viene trovato senza vita in una vasca da bagno. La polizia è ormai all’erta: il commissario Favre, incaricato di seguire il caso, chiede aiuto proprio a Marc – il suo passato in polizia e la sua vicinanza ai fatti lo rendono la persona più adatta a collaborare alle indagini. Perché una cosa è chiara: c’è un killer tra gli atleti, e la rosa dei sospetti, man mano, è sempre più ristretta. Tanto che, mentre le salite si fanno più impossibili, e il cronometro più sensibile, Marc Moreau comincia a chiedersi se non sia proprio il suo compagno di squadra, l’invincibile Steve, ad avere un motivo per uccidere… Il nuovo fenomeno del giallo spagnolo, paragonato ai romanzi di Agatha Christie, è un intrigo irresistibile che vi porterà tra le salite e le discese di un’indagine piena di mistero e atmosfera.
Recensione
Il Tour de France è uno dei più seguiti spettacoli sportivi al mondo e scatena sempre tanti sentimenti contrastanti e totalizzanti, in chi partecipa alla gara e in chi la segue come spettatore oppure come addetto ai lavori.
Durante le tre settimane di luglio in cui si corre la Grande Boucle (il grande ricciolo, dalla forma che il percorso spesso assume) come viene chiamato il Tour dagli appassionati, la Francia si ferma per assistere alla lotta senza tregua dei ciclisti che si contendono la maglia gialla di primo in classifica e ogni mezzo è buono per riuscire a conquistare il primato.
Nel gruppo ci sono scafati mestieranti, giovani promesse, campioni al tramonto, gregari di lungo corso, principianti ambiziosi e tanti pedalatori che cercano l’occasione della vita.
Questo è l’ambiente della corsa e anche del giallo “Omicidio al Tour de France” del giornalista messicano Jorge Zepeda Patterson, che dimostra di conoscere bene il ciclismo e il Tour in particolare, in quanto rende molto realistico l’intreccio di sentimenti, di passioni, di interessi economici che accompagna uno sport così popolare.
Marc Moreau è un ciclista francese di origini colombiane che ha sempre lavorato come gregario per il campione americano Steve Panata, che in molti aspetti ricorda il plurivincitore Lance Armstrong (le cui vittorie furono poi revocate per doping).
Panata ha già vinto quattro volte il Tour e sembra destinato a rivincerlo quando strani incidenti turbano la carovana dei ciclisti. Pian piano la paura si sparge nel gruppo e raggiunge il parossismo quando uno dei più forti atleti di una squadra inglese viene trovato morto nella vasca da bagno.
Moreau viene contattato dalla polizia in quanto in gioventù faceva parte della polizia militare e conosce certe pratiche d’indagine.
L’inchiesta del ciclista francese si svolge durante la corsa, con domande poste ai colleghi, deduzioni sulle modalità della corsa e con l’aiuto della bella funzionaria di gara Fiona e di Ray Lumiére, il re del giornalismo sportivo francese, cerca di intuire chi c’è dietro tali attentati.
Il caso però non è facile perché i moventi sono tanti quanti sono gli interessi in gioco e i sospettati crescono con l’avvicinarsi del traguardo finale. Tutti i primi in classifica vengono indagati perché “tutti avevano un motivo per uccidere e morire” e “ogni corridore è impegnato in una guerra personale e quasi tutti sono disposti a dare la vita pur di vincerla. (…) Non si gioca nel ciclismo: nel ciclismo, si lotta, si combatte”.
La struttura di questo romanzo ricorda da vicino i gialli all’inglese dove in un ambiente chiuso ci sono tanti presunti colpevoli, con molte prove che poi si rivelano false e anche se tutta l’inchiesta si svolge all’aperto, il colpevole può essere solo un componente della carovana ma sarà difficile scoprirne l’identità e si dovrà attendere solo la fine della corsa per mettere la parola fine all’indagine che riserva anche una sorpresa finale.
La ricerca del colpevole è affiancata dalla suspense per la conclusione della Grande Boucle che vede lottare sino all’ultimo metro Steve Panata e il suo gregario Marc Moreau che viene sospinto dal tifo compatto di tutta la Francia in attesa della vittoria di un atleta di casa dal lontano 1985.
“Omicidio al Tour de France” è un giallo originale che soddisfa in pieno le attese degli amanti del giallo e degli esigentissimi appassionati di ciclismo.
Jorge Zepeda Patterson
Jorge Zepeda Patterson: Classe 1952, è uno dei nomi principali della letteratura sudamericana contemporanea, ha scritto diversi romanzi e saggi, ha lavorato come giornalista e fondato il periodico messicano Siglo 21. Tra i passati vincitori del prestigioso Premio Planeta per la narrativa, con Omicidio al Tour de France si è cimentato per la prima volta, con grande successo, nel giallo classico. In corso di traduzione in quindici lingue, opzionato per la tv da una casa di produzione francese, Omicidio al Tour de France è il nuovo fenomeno del giallo spagnolo.