SOLO I COLPEVOLI DEVONO MORIRE
SOLO MOLINA INDAGA ANCORA
Autore: Franco Busato
Editore: Mursia
Genere: Thriller
Pagine: 201
Anno edizione: 2025

Sinossi. Una serie di cruenti omicidi, apparentemente slegati tra loro, scuote una Milano che si appresta ad affrontare i primi freddi autunnali. Cosa hanno in comune un anziano musicista emaciato e in pigiama, che suona un pianoforte in una stanza di un ospedale, e una pistola, il cui nome è divenuto triste emblema degli anni di piombo? Uno dona la vita e l’altra regala la morte. La commissaria De Santis, per riuscire a risolvere questi casi, dovrà seguire la storia della pistola, con il fondamentale supporto di Solo Molina, che dovrà rivivere nella sua mente episodi della sua gioventù da malvivente. Il percorso ci porterà a conoscere aspetti di una Milano fatta di terrorismo e ’ndrina, di droga e violenza, dagli anni Ottanta ad oggi, che ruotano attorno a piazza Prealpi, divenuta da luogo di spaccio a piazza dei diritti con le sue panchine colorate. Le note del pianoforte e i colpi di pistola si intrecciano. La verità è nascosta tra le pieghe della musica e quelle della manchevolezza della giustizia.
Recensione
di
Cinzia Passaro
“P.38 – Solo i colpevoli devono morire” è un avvincente thriller che sin dalle prime pagine, immerge il lettore in una Milano oscura e complessa, dove la musica e la violenza si intrecciano in un gioco di contrasti e misteri. L’autore, con uno stile incisivo e coinvolgente, riesce a dipingere un affresco vivido di una città che, pur nel suo fascino, porta con sé le cicatrici del passato.
La trama ruota attorno a una serie di omicidi apparentemente slegati, ma che trovano un filo conduttore in una pistola, simbolo di un’epoca segnata dal terrorismo e dalla criminalità.
La pistola stessa diventa un personaggio, tanto da avere anche un nome Bambina Bum Bum, un emblema della violenza e della sofferenza.
Attraverso la sua storia, il romanzo esplora temi di giustizia e vendetta, interrogandosi su cosa significhi realmente “punire” e chi sia realmente colpevole. La pistola rappresenta il legame tra il passato e il presente, evidenziando come le cicatrici storiche possano influenzare le vite contemporanee.
La commissaria De Santis emerge come una figura determinata, pronta a scavare a fondo per scoprire la verità, supportata dall’affascinante e tormentato Solo Molina, suo compagno nella vita e padre di sua figlia Isadora, il quale porta con sé il peso di un passato da malvivente. La loro interazione è uno degli elementi più riusciti del romanzo, poiché mette in luce le sfide e le contraddizioni dell’essere umano, costretto a confrontarsi con le proprie scelte e i propri fantasmi.
L’ambientazione milanese è ricca di dettagli e riferimenti storici. La narrazione fluisce tra le note malinconiche di un pianoforte e il rumore secco dei colpi di pistola, creando un’atmosfera di tensione che tiene il lettore con il fiato sospeso. Ogni capitolo svela nuovi indizi, portando il lettore a riflettere su temi più ampi come la giustizia e la redenzione, mentre il passato di Molina si intreccia con le indagini della De Santis.
La scrittura è incisiva e ricca di emozioni, e l’autore riesce a trasmettere la disperazione e la speranza dei personaggi, rendendoli reali e tridimensionali, .
“P.38 – Solo i colpevoli devono morire” è una lettura per gli amanti del genere thriller, ma anche per chi desidera un’immersione profonda nelle complessità dell’animo umano e le dinamiche sociali di una città come Milano.
Un’opera che invita a riflettere su quanto il passato possa influenzare il presente e su come, a volte, la musica possa essere l’unico rifugio in un mondo di caos e violenza.
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Franco Busato
(Milano 1957), scrittore di gialli, direttore di testate giornalistiche, fondatore di un centro culturale, ha conseguito diversi premi letterari internazionali. In Delitto a Villa Arconati (2017) e Balfolk killer (2018), Solo Molina indaga tra giallo, arte e ballo in una Milano affascinante, misteriosa e ricca di storia. Con Mursia ha pubblicato Chi ha ucciso il Pret de Ratanà (2020) e L’ottava maledizione di Ötzi (2022).