Recensione di Cristina Bruno
Autore: Bettino Craxi
Editore: Mondadori
Genere: spy story
Pagine: 156
Anno di pubblicazione: 2020
Sinossi. Karim è un poliziotto italo-tunisino di quarantaquattro anni che vive ad Hammamet. Con la scusa di andare a visitare la sorella, porta la sua famiglia in vacanza a Parigi, dove in realtà ha un appuntamento con l’ex primo ministro italiano Ghino, cui è legato da antica e profonda amicizia. Ghino ha chiesto aiuto a Karim perché teme per la propria vita, e la realtà non impiega molto tempo a dargli ragione: al centro del mirino, oltre a Karim e a Ghino, una coppia di bodyguard francesi e una spia russa. Col passare delle ore, il disegno criminoso diventa sempre più evidente: qualcuno vuol far pagare a Ghino il suo passato politico, e la sua determinazione a non accettare i compromessi imposti dalla politica internazionale e dalle opache organizzazioni che la influenzano. Su tutte una, dal nome misterioso: “Koros”. Il lettore viene così avvolto da un intreccio di affari, intrighi, storie d’amore segrete, promesse non mantenute, vendette e tradimenti che risvegliano nei protagonisti la voglia di vivere e il bisogno di libertà, libertà che si può ottenere solo con la determinazione a liberarsi dall’ombra inesorabile di Koros.
Recensione
“Tutto cominciò con un viaggio a Parigi.”
Così inizia la storia di Karim, agente segreto tunisino che si reca nella capitale francese, con moglie e figli al seguito, per andare a trovare la sorella che vive là ormai da molti anni. In realtà Karim ha un altro scopo, ben più importante.
Deve incontrare Ghino, un ex premier italiano caduto in disgrazia, che risulta sgradito a un misterioso e potente gruppo transnazionale noto con il nome di “Koros”, mucchio. I cinque uomini a capo di questa organizzazione appartengono al mondo della finanza e decidono le sorti dei singoli stati e dell’intera umanità con speculazioni monetarie e guerre.
Ghino sa troppe cose, è un personaggio scomodo e così “Koros” prende la decisione di assassinarlo. Il compito di Karim, e di pochi amici fidati dell’ex premier, è quello di impedirne l’eliminazione e trarlo in salvo in Tunisia.
È un insolito romanzo quello che si dipana sotto i nostri occhi. C’è fantasia, come in tutte le spy story, eppure ci sono echi, non troppo nascosti, di fatti reali. La parabola di Ghino-Bettino, amato odiato leader degli anni ’80 risuona in tutto il libro.
L’autore dipinge il proprio autoritratto, e lo dipinge con toni forti, enfatici, come era tipico del personaggio politico. Si descrive come un uomo sicuro di sé e del proprio operato, dai sentimenti nobili, intelligente e acuto e soprattutto ingiustamente perseguitato.
Al di là della condivisione o meno dei tratti del protagonista, quello che emerge dalla lettura è un quadro della politica italiana e internazionale osservato da un punto di vista particolare. Ci sono esagerazioni complottiste, volute, ma di fondo calcano l’accento su un tema caro a Craxi, quello di un piano premeditato per allontanarlo dal potere sfruttando la magistratura. La crisi di Sigonella o il suo appoggio ad Arafat balenano tra le pagine indicando come il suo operato risultasse sgradito a molti personaggi importanti sulla scena sia internazionale che italiana.
Credo sia ancora troppo presto per trarre un bilancio sulla figura di Craxi. Certo è che non si può liquidare il suo lavoro in modo semplicistico considerandolo come tutto buono o tutto cattivo. Che il PSI gestisse allegramente, assieme a tutti gli altri partiti, ingenti somme di denaro lecito e illecito non era un segreto e nemmeno la spartizione di poltrone e cariche fuori e dentro il Parlamento con il manuale Cencelli.
Effettivamente, visto a distanza di anni, l’accanimento nei suoi confronti e il suo considerarlo causa di tutti i mali e di tutte le sciagure del paese suonano esagerati.
Sarebbe interessante poter visionare documenti e scritti, tanto di Craxi, quanto di altre figure di spicco della politica e della magistratura italiana, ma anche internazionale, per capire davvero se e a chi tornasse utile far franare il sistema politico italiano per crearne un altro che in fin dei conti non si è rivelato poi tanto diverso…
A cura di Cristina Bruno
Bettino Craxi
Bettino Craxi: detto Bettino (Milano 1934 – Hammamet, Tunisia, 2000), segretario del Psi dal 1976, è stato il primo socialista nella storia della Repubblica a ricoprire la carica di presidente del Consiglio, guidando consecutivamente due governi di coalizione dal 1983 al 1987. Indiscusso protagonista della scena politica negli anni Ottanta, fu vicepresidente dell’Internazionale socialista, Rappresentante personale del Segretario generale dell’Onu per il debito dei Paesi in via di sviluppo, e suo Consigliere speciale per il consolidamento della pace e della sicurezza. Travolto dalle vicende ancora oscure che hanno determinato il crollo della «Prima Repubblica», morì in esilio in terra tunisina.
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