Un’indagine del
Commissario Antonio Mariani
Autore: Maria Masella
Editore: Frilli
Serie: Commissario Mariani #27
Genere: Noir
Pagine:
Anno edizione: 2024
Sinossi. Il commissario Antonio Mariani riceve una telefonata dalla commissaria Nicoli che gli chiede informazioni sul suicidio di Biagio Ferrero, un caro amico di suo marito Luca. Mariani non ne sa molto perché aveva delegato tutto all’ispettore Lorenza Petri, ma comincia a raccogliere informazioni: Ferrero si era “tuffato”, come ha riferito una testimone, in una voragine causata dalle piogge dei mesi precedenti, voragine in cui era precipitata una donna. Quando riceve una chiamata per un uomo ucciso nella zona di Campomorone fatica a essere lucido e segue la pista più semplice indicata dalla vicina di Claudio Alvari, la vittima: l’omosessualità. Presto non ne è più convinto ma ormai il PM e il questore vogliono trascurare altre ipotesi e lo ostacolano quando cerca di approfondire le indagini sull’omicidio. Nelle pause continua a lavorare sulla morte di Ferrero, anche se i casi di suicidio sono per lui dolorosi. Sono giorni difficili perché la Petri è di pessimo umore e sua moglie Francesca è fredda, distante e Antonio non riesce a capirne il motivo. Ma deve accantonare la sua vita privata perché c’è un nuovo omicidio.
“… ognuno di noi è anche la storia che ha vissuto…”
Recensione di Loredana Cescutti
“Anche gli assassini sono esseri umani, tendiamo a volerlo accantonare.”
Picchia duro Masella, con la sua penna.
Fin da subito, fin da principio.
Un inizio angosciante su più fronti, che mette il lettore in crisi sin dal primo capitolo, con emozioni che ti rimbalzano addosso, che sono lì e si dividono fra te e i personaggi.
Fra te e la storia.
Perché, quando Maria scrive, riesce a raccontare e a trasferire sensazioni reali, umane, comuni a noi tutti, importanti, costringendoci ad un auto esame impossibile da ignorare, finendo per farci sentire legatissimi ai suoi attori e al loro dolore più intimo.
Racconta di fatti “spiccioli”, insomma, di nulla di particolarmente esagerato.
Di niente di spettacolare.
Parla semplicemente di ciò che può capitare.
Di ciò che molti abbiamo vissuto.
Parla di vita vera.
“… che esistano vite lineari, semplici da capire è un’illusione, una favola che ci raccontiamo per tenerci tranquilli… sono stato spinto a ricostruire le vite di uomini, vite in apparenza senza ombre. Più scavavo e più scoprivo nodi e dolori antichi.”
Perché la vita è complicata, anche nelle “magagne” più comuni della quotidianità.
Un Mariani, che da subito ti colpisce come il silenzio che lo avvolge.
Quel silenzio tutto suo che in questo romanzo si fa assordante, trasformandosi in un nemico feroce della sua lucida obiettività e della sua capacità di leggere oltre gli eventi.
Il suo equilibrio, la sua stabilità, la sua certezza, spazzate via senza capirne il motivo, anche perché l’ennesima indagine lo farà, ancora, isolare rispetto a ciò che accade attorno a lui.
Una penna che, di nuovo, ti avvolge ti fa soffrire.
“… né tu né io né nessun altro possiamo entrare nella testa di una persona…”
Ti tiene in sospeso.
Due indagini che si trasformeranno nel filo della coscienza di questo ombroso, ruvido e complicato commissario, che si ritroverà a guardare, senza mai riuscire veramente a vedere.
Il tutto.
Come un faro senza luce, si ritroverà in balia del vuoto, rischiando di cadere.
Masella picchia, come dicevo all’inizio ma, sa come farlo bene e soprattutto, è anche conscia di quando sia il caso di ammorbidire la sua stratosferica penna noir, cercando di fornire risposte, che seppur non faranno cambiare l’esito degli eventi, almeno potranno andare a lenire il dolore che ti attanaglia dovuto alle incertezze.
Una storia nera.
Una storia intensa.
Una storia, questa, che travolge i suoi lettori togliendo loro il respiro per tante e tante pagine, fino poi a giungere, finalmente, a una chiarezza necessaria come l’aria.
Un romanzo dai risvolti umani e, anche, un libro che qui riesce a raccontare in modo sentito come spesso l’uomo non sia in grado di rispettare l’ambiente che si è ritrovato in dono, eccedendo in trasformazioni di comodo e, non curandosi delle conseguenze dovute all’eccesso.
Neanche tanto sullo sfondo, una Genova piegata su sé stessa, che piange i suoi morti e si sente impotente con i vivi.
Una grande penna, che ancora una volta, si dimostra una garanzia.
È sempre una questione di sfumature.”
Buona lettura!
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Maria Masella
è nata a Genova. Ha partecipato varie volte al Mystfest di Cattolica ed è stata premiata in due edizioni (1987 e 1988). Ha pubblicato una raccolta di racconti – Non son chi fui – con Solfanelli e un’altra – Trappole – con la Clessidra. Sempre con la Clessidra è uscito nel 1999 il romanzo poliziesco Per sapere la verità. La Giuria del XXVIII Premio “Gran Giallo Città di Cattolica” (edizione 2001) ha segnalato un suo racconto La parabola dei ciechi, inserito successivamente nell’antologia Liguria in giallo e nero (Fratelli Frilli Editori, 2006). Ha scritto articoli e racconti sulla rivista “Marea”. Per Fratelli Frilli Editori ha pubblicato Morte a domicilio (2002), Il dubbio (2004), La segreta causa (2005), Il cartomante di via Venti (2005), Giorni contati (2006), Mariani. Il caso cuorenero (2006), Io so L’enigma di Mariani (2007), Primo (2008), Ultima chiamata per Mariani (2009), Mariani e il caso irrisolto (2010), Recita per Mariani (2011), Per sapere la verità (2012), Celtique (2012, terzo classificato al Premio Azzeccagarbugli 2013), Mariani allo specchio (2013), Mariani e le mezze verità (2014), Mariani e le porte chiuse (2015), Testimone. Sette indagini per Antonio Mariani (2016), Mariani e il peso della colpa (2016), Mariani e la cagna (2017) Mariani e le parole taciute (2018), Matematiche certezze (2019 scritto a quattro mani con lo scrittore Rocco Ballacchino), Mariani e le giuste scelte (2019), Mariani e le ferite del passato (2020), Tempesta su Mariani (2021), Nessun ricordo muore (2017), Vittime e delitti (2018), Le porte della notte (2019), Un posto per morire (2021) e Appuntamento mortale (2022) questi ultimi cinque con protagonista la coppia Teresa Maritano e Marco Ardini. Per Corbaccio ha pubblicato Belle sceme! (2009). Per Rizzoli, nella collana youfeel, sono usciti Il cliente (2014), La preda (2014) e Il tesoro del melograno (2016). Per Castelvecchi il romanzo Tracce di Ada (2021). Morte a domicilio e Il dubbio sono stati pubblicati in Germania dalla Goldmann. Nel 2015 le è stato conferito il premio “La Vie en Rose”. 2018, terza classificata alla prima edizione del Premio EWWA. Premio Tigulliana, 2019. Premio alla carriera La Quercia del Myr, 2020.