Pensavamo fossi morta




Peter James


Traduttore: Eleonora Motta

Editore: Time Crime

Genere: Thriller

Pagine: 460

Anno edizione: 2024


Sinossi. Finalmente svelato il mistero che ruota attorno alla moglie del detective Roy Grace. Un must anche per gli appassionati della serie televisiva. Il suo nome è Sandy. Forse la conoscete come l’amorevole moglie del detective sovrintendente Roy Grace. Ma in lei c’è molto di più di quanto sembri: una donna con un passato oscuro, un presente complicato e un futuro incerto. Fino al giorno della sua scomparsa. La sua sparizione ha messo in moto una ricerca a livello nazionale ma senza alcun risultato, così tutti si sono convinti che sia morta. Dove è finita Sandy? E perché è scappata? Cosa può spingere una donna a lasciarsi ogni cosa alle spalle e svanire nel nulla? Riuscirà Roy Grace a trovare le risposte alle domande che lo hanno tormentato al punto da mettere a repentaglio la propria carriera investigativa? Torna il famoso detective di Brighton, protagonista della serie tv Le indagini di Roy Grace, e questa volta dovrà risolvere un caso che lo ha tormentato per anni. Una perla per gli appassionati delle serie investigative.


 Recensione di Giusy Ranzini


Peter James si conferma maestro del thriller investigativo con il romanzo Pensavamo fossi morta, una storia densa di mistero, emozioni e profondità psicologica. In questo capitolo della serie dedicata al detective sovrintendente Roy Grace, l’autore non solo arricchisce l’universo narrativo, ma scava anche nelle pieghe più intime dei suoi personaggi, regalando ai lettori una vicenda intensa e avvincente.

L’elemento che rende questo romanzo particolarmente potente è il suo carattere personale. Roy Grace, solitamente impegnato a risolvere omicidi e casi complessi, si trova questa volta a fare i conti con un tormento che lo perseguita da anni: la scomparsa della sua prima moglie, Sandy. Una donna che ha rappresentato per lui un enigma, non solo per la sua misteriosa sparizione, ma anche per le ombre che sembrano avvolgere la sua vita.

La narrazione esplora magistralmente il lato umano di Grace, mostrandolo non solo come un investigatore brillante, ma anche come un uomo ferito, divorato dal senso di colpa, dal dubbio e dal bisogno di chiudere un capitolo doloroso della sua vita.

La sparizione di Sandy, apparentemente senza una spiegazione logica, si trasforma in una sorta di ossessione, tanto da mettere a rischio la sua carriera e la sua stabilità emotiva. Questo intreccio tra il personale e il professionale conferisce al romanzo una dimensione emotiva rara, che tocca profondamente il lettore.

Sandy è il cuore pulsante del romanzo, anche se la sua presenza è per lo più “fuori scena”. Attraverso i ricordi di Grace e i frammenti di indagini, emerge il ritratto di una donna complessa, enigmatica, con un passato che non si lascia facilmente decifrare. Non è solo una moglie scomparsa: è un enigma umano, un personaggio in bilico tra vittima e artefice del proprio destino. La sua fuga solleva domande universali: cosa spinge una persona a rinunciare alla propria vita? Quali segreti possono diventare così pesanti da costringere qualcuno a sparire?

James costruisce con maestria un’atmosfera di tensione crescente attorno alla figura di Sandy. Ogni rivelazione, ogni dettaglio svelato lascia il lettore con il fiato sospeso, spingendolo a interrogarsi sul vero volto di questa donna sfuggente.

È una vittima delle circostanze o una figura manipolatrice? Le risposte, come sempre nei romanzi di James, non sono mai semplici.

Come ogni buon thriller, Pensavamo fossi morta cattura il lettore con una narrazione fluida e incalzante. La trama si sviluppa su più livelli temporali, alternando il presente – con Grace impegnato nella sua ricerca – e il passato, che lentamente svela i tasselli della vita di Sandy e del loro matrimonio. Questo alternarsi di prospettive crea una tensione costante e una curiosità incessante, rendendo difficile posare il libro.

Peter James è un maestro nel costruire colpi di scena e svolte inaspettate. Anche quando pensi di aver capito tutto, l’autore ti sorprende con una rivelazione che cambia completamente le carte in tavola. Tuttavia, questi colpi di scena non sono mai gratuiti: ogni dettaglio, ogni evento è radicato nella logica della storia e nei suoi personaggi, rendendo l’intero intreccio credibile e coinvolgente.

Oltre all’indagine poliziesca, il romanzo si distingue per la sua profondità tematica: esplora questioni universali come la perdita, il senso di colpa, la difficoltà di andare avanti e la complessità delle relazioni umane.

Roy Grace, con la sua lotta interiore, diventa il simbolo di chiunque abbia mai perso qualcuno senza avere risposte, di chiunque abbia mai vissuto nell’incertezza e nel rimpianto.

La narrazione di James è straordinariamente empatica: il lettore non può fare a meno di sentirsi coinvolto nel dolore e nella speranza di Grace, condividendo con lui il desiderio di scoprire la verità. Questa capacità di far vibrare le corde emotive del lettore è uno dei tratti distintivi dell’autore e uno dei motivi per cui la serie di Roy Grace è così amata.

Pensavamo fossi morta non è solo un ottimo thriller, ma anche un viaggio emotivo e psicologico che lascia il segno. Peter James dimostra ancora una volta il suo talento nel creare storie ricche di tensione e pathos, con personaggi indimenticabili e trame intricate. Gli appassionati della serie troveranno in questo romanzo una delle indagini più personali e toccanti di Roy Grace, mentre i nuovi lettori potranno scoprire un autore capace di catturare l’anima del lettore.

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Peter James


Peter James, classe 1948, è uno scrittore britannico di fantascienza. Ha studiato alla Charterhouse School ed è andato alla Ravensbourne Film School. Successivamente ha trascorso diversi anni in Nord America, lavorando come sceneggiatore e produttore di film. I suoi interessi includono la criminologia, la scienza e il paranormale, il cibo e il vino. James ha scritto 35 romanzi, tra cui la serie internazionale di bestseller di crimine con il detective Roy Grace di Brighton. È autore, tra gli altri, di Voglio la tua morte (Longanesi, 2015), Una morte semplice (Longanesi, 2016), Il segno della morte (Longanesi, 2017), Una morte in diretta (2018), Una morte da amare (Longanesi, 2019).