Recensione di Loredana Cescutti
Autore: Lisa Regan
Traduzione: Eleonora Motta
Editore: Hope Edizioni
Genere: Thriller
Pagine: 345 p., R
Anno di pubblicazione: 2020
Sinossi. Il cadavere di una donna, il suo corpo seviziato post–mortem e un unico indizio: appallottolato nella sua bocca, c’è un documento con scarabocchiate sopra le parole “Per te”. L’incarico di trovare l’assassino viene dato a Kassidy Bishop, brillante profiler dell’FBI. Nonostante sia profondamente segnata dalla misteriosa morte della sorella gemella, avvenuta quindici anni prima, e da un evento a causa del quale ha rischiato la vita, Kass è la stella nascente dell’Unità di Analisi Comportamentale del Bureau. I giorni si trasformano in settimane e sempre più cadaveri vengono rinvenuti in diverse zone degli Stati Uniti, tutti contrassegnati con la medesima firma: “Per te”. Kassidy si ritrova con più domande che risposte visto che le vittime sembrano non avere nulla in comune, e il meticoloso killer è tanto incoerente quanto brutale. Mentre Kass indaga, cercando di entrare nella mente dell’assassino, una scioccante verità inizia a prendere forma.
Recensione
Questi ultimi mesi per me sono stati sicuramente di sperimentazione: molti autori sconosciuti e di conseguenza tanti stili di scrittura differenti che si sono presentati sulla mia strada cosicché, ovviamente, non ho potuto fare altro che leggere. Ognuno ha le sue noie o i suoi piaceri a seconda di come la si vede.
Sono sicura che ogni tanto serva cambiare proprio per ampliare i propri orizzonti, ma anche per potersi poi rendere realmente conto del valore di un libro e del suo autore.
Una delle cose che ho scoperto durante questa mia prolungata esplorazione, è che se c’è una cosa che proprio mi affascina è il poter entrare dalla porta principale nella mente dei serial killer, proprio per avere un’idea più chiara, attraverso le loro parole, di tutto ciò che si agita nelle menti così disturbate di queste persone. Tutto questo rende la mia lettura ancora più intrigante e il motivo è che forse, da sempre, sono affascinata da questo argomento così particolare.
In realtà però, avere a che fare con queste persone non credo sia così semplice e soprattutto, riuscire veramente ad entrare nelle loro teste annullando temporaneamente il proprio io, i propri istinti per iniziare a sentire e pensare come loro con l’intento di anticiparli e catturarli, credo sia mentalmente e fisicamente impegnativo. Trovare poi una via d’uscita da questi corridoi bui a missione conclusa, la considero una capacità ancora più insidiosa e complicata.
Ovviamente, fino a quando questi figuri rimangono fra le pagine di un libro, a noi resta il piacere dell’evasione e la possibilità di entrare in un mondo alternativo senza rischiare nulla, se non il batticuore per l’adrenalina in eccesso.
Sinceramente, parlare di “Per te” si è rivelato difficile, poiché la sinossi è abbastanza scarna con mezze frasi che dicono qualcosa o addirittura nulla, per cui il rischio di spoiler è stato abbastanza alto (ma sappiate che in questa recensione anticipazioni non ce ne saranno perché a me non piacciono).
La struttura di questo romanzo, come ormai avrete capito, è data da capitoli alternati con il punto di vista ora della profiler e ora proprio di lui, il killer.
Cacciatore e preda che si sfideranno con astuzia e si studieranno, come il gatto con il topo.
Questo modo di scrivere, a noi lettori permette di avere un insolito vantaggio rispetto a chi indaga e, nonostante tutto, i colpi di scena non mancheranno e la lettura non si rivelerà meno avvincente.
La scrittura della Regan è intensa, appassionante, calda e molto scorrevole. Non ho potuto abbandonare il libro, poiché avevo la percezione che farlo sarebbe stato come lasciare al loro destino i personaggi. Riuscire a seguire la follia dell’assassino è stato faticoso poiché più lui delirava nel suo mondo, completamente assorbito dalla “bestia”, come l’ha definita lui stesso, più le mie energie andavano via via prosciugandosi nel tentativo di capire le motivazioni, ai miei occhi sicuramente inconcepibili, nonostante vi fosse l’idea di un senso in ciò che stava facendo.
La mia difficoltà più grande è stata quella di mantenere un certo distacco, perché tendenzialmente ho la predisposizione naturale ad empatizzare e pur conoscendo i crimini e il suo caratterino, in alcuni momenti ho seriamente rischiato di giustificare proprio il cattivo.
«Chi è peggiore?» domandò a voce bassa. «Colui che commette un crimine o chi lo vede e non fa nulla?»
Kassidy Bishop, l’astro nascente dell’Unità di Analisi Comportamentale del Bureau, miracolosamente scampata alla morte cinque anni prima per mano di un altro killer a cui dava la caccia, si ritroverà fra le mani un caso veramente ostico e riuscire ad arrivare al cuore della soluzione sarà arduo e non privo di complicazioni. Una vita difficile, la fatica di essere accettata nella nuova squadra in cui lavora, e lo stress crescente dovuto ai cadaveri che si susseguiranno la metteranno sicuramente in una condizione di tensione psicologica tale da farle rischiare una perdita di lucidità, mai tanto necessaria quanto in questa situazione.
“Per te”
Dei crimini inspiegabili che come unica traccia per gli investigatori, presenteranno sulla scena solamente un biglietto scarno che potrebbe significare tutto o nulla, ma che certamente per mesi non porterà a niente di concreto cui appigliarsi. Forse un messaggio per le forze dell’ordine, forse una presa in giro, forse solo un modo per essere ricordato da parte del killer.
“Il migliore indicatore del comportamento futuro è il comportamento passato”
Questa frase può apparire banale ma sarà proprio quella che permetterà di arrivare in fondo alla verità e inoltre, sarà proprio in questo modo che si potrà fare chiarezza e tentare concretamente di fermare la lunghissima scia di sangue che da mesi disperde cadaveri in tutti gli Stati Uniti.
Credetemi però, se vi dico che quando tutti i tasselli andranno al loro posto, vi stupirete di essere giunti al termine del libro senza alcuna fatica, senza aver mai avuto la voglia di fare una pausa, e soprattutto con una sensazione di appagamento completo.
La trama è molto agile, veloce e quasi tutto ciò che si legge risulta funzionale alla storia principale senza perdite di tempo, insomma tu leggi perché hai voglia di conoscere gli eventi, i protagonisti e tutto ciò che ruota attorno a loro.
Lisa Regan si è rivelata una piacevole scoperta e mi auguro che anche i suoi numerosi libri non ancora tradotti, possano arrivare nel tempo qui da noi.
Lisa Regan
è una scrittrice di thriller. Ha una laurea in inglese e un Master of Education presso la Bloomsburg University. Vive a Filadelfia con suo marito e sua figlia. Ha all’attivo numerose pubblicazioni.
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