Per un’ora d’amore




Piergiorgio Pulixi


DETTAGLI:

Editore: Rizzoli

Collana: Nero Rizzoli

Genere: thriller

Pagine: 400

Anno edizione: 2024

Sinossi. Sullo sfondo di una Milano crepuscolare, violenta e indifferente, spazzata dalla pioggia e dal vento, Pulixi tratteggia un noir denso di umanità, pathos e dolcezza: un dramma famigliare che si riflette sulle vite dei singoli poliziotti, risvegliando in loro fantasmi che avevano sperato di essersi lasciati alle spalle. Il legame tra un padre e una figlia è qualcosa di sacro che niente e nessuno dovrebbe spezzare. Maria Donata aveva promesso al suo, Italo, che, per quanto fosse andata lontano da casa, avrebbe sempre trovato un modo di ritornare. Quando però viene uccisa, con indosso un abito da sposa che non le apparteneva, è Italo ad abbandonare la pace delle sue vigne nel sud della Sardegna e volare a Milano, dove la vita aveva portato Maria Donata, per prendersi cura del nipotino Filippo “Pippo” di due anni e scoprire cosa possa essere accaduto alla figlia. Dopo otto mesi di indagini infruttuose, l’omicidio però rischia di essere archiviato e Italo ha un’unica speranza: il criminologo Vito Strega. Già dai primi accertamenti, la sua squadra ha il sospetto che questa morte sia collegata a una serie di femminicidi che stanno scuotendo la città: un disegno criminale più ampio e oscuro, nel quale nessuna donna sembra essere al sicuro.

 Recensione di Sabrina De Bastiani


Si apre su un monologo epicamente intimistico, e non si pensi  a una contraddizione di termini,  “Per un’ora d’amore”, il nuovo romanzo di Piergiorgio Pulixi con protagonista il criminologo Vito Strega e, come il cognome del personaggio, ci strega fin da subito.

Ha un modo tutto suo, Pulixi, di descrivere e restituire sia il quotidiano che l’ineffabile. Ha il senso della misura, della dignità, del coraggio, dell’umano. E ci travolge.

Così, a partire da un gesto quotidiano, per arrivare ad avvinghiarci nelle spire  di un thriller che non lascia scampo.

La tarantola pazientava, imperturbabile.

La mosca, invece, si dimenava, isterica.

Ogni sforzo affievoliva le speranze, lasciando spazio al puro istinto di sopravvivenza. Presto avrebbe sacrificato lo sciame pur di non essere divorata dal ragno, perché era l’unica possibilità di salvezza.

Era solamente una questione di tempo.

La tarantola e la mosca, uomini e donne, ciò che appare e ciò che è, ciò che mostriamo di noi e ciò che teniamo nascosto, deep web e intelligenza artificiale, Milano città  e la Sardegna delle vigne.

Dualismi, opposti, antipodi. 

Il giorno e la notte. Quale è più vero tra i due?

Realizzò che era proprio quello l’aspetto che più le mancava di Milano: la notte. C’era un’eleganza che trovava difficile da spiegare: aveva un sapore di libertà, anonimato, e in qualche modo anche di dolcezza.

Tutte caratteristiche che la città occultava di giorno, per poi rivelarle ed esasperarle dal tramonto in poi. Al calare dell’oscurità, infatti, sfoggiava la vera natura, come una ragazza introversa che per vincere la timidezza e dimostrare di essere all’altezza era costretta a fingere atteggiandosi a sfrontata, volitiva, sfacciata ai limiti dell’arroganza, e una volta al sicuro fra le mura domestiche lasciava cadere quella maschera boriosa, mettendo a nudo debolezze e vulnerabilità. Era la Milano autentica di cui provava nostalgia, perché le somigliava, dato che pure lei aveva vissuto gli ultimi anni celandosi, esibendo un animo che non le apparteneva.

Pare giocarsi su questo terreno la partita che vede muovere i personaggi di questo romanzo magistrale, ma ci accorgiamo presto che  le tematiche trattate travalicano tutto ciò e si fanno universali, capillarmente ci coinvolgono, ci spaventano, ci riguardano dannatamente, purtroppo.

Serial offender, odio di genere, già.

In questa china si attaglia l’omicidio di Donata Seu. Una ragazza tranquilla, morigerata, un pan di casa.

Una donna che dalla Sardegna si è spostata a Milano, lasciando sull’isola l’amatissimo padre e portando con sé l’amatissimo figlio, il piccolo Filippo, Pippo.

Una donna che a Milano troverà la  morte, ma non il suo colpevole. 

Donata Seu aveva avuto la sfortuna di morire poco prima di altre due donne, i cui delitti, più cruenti e morbosi, avevano presto oscurato il suo, relegandolo a rumore di fondo.

Non si arrende però Italo Seu, padre di lei, nonno del bambino e ora anche un po’ padre di quest’ultimo, essendo il vero genitore allontanato da tempo  per maltrattamenti.

Seu lascia la sua terra,  ma non lascia la speranza, quella di dare un volto e un nome all’assassino della figlia. 

«Ecco cosa non emerge mai in questi crimini» commentò Strega. «La solitudine di chi rimane, a volte, è più crudele dell’omicidio in sé.»

Ha tanta dignità, Italo Seu, ma ha poco tempo, lo dicono i suoi anni. 

E la sua speranza, ora, si chiama Vito Strega.

Nessuno della squadra, a partire da un Pavan che emerge prepotentemente in queste pagine come uno dei personaggi meglio caratterizzati e caratterizzanti del panorama letterario degli ultimi anni, ha cuore di deludere l’anziano e così, oltre al cuore, perchè di questo si tratta, con anima e corpo,  tutti i membri della squadra indagano, superando  le difficoltà burocratiche e più ancora i momenti personali difficili che ognuno di loro sta attraversando.

Ecco allora Strega, che  il mare aveva costretto a guardarsi dentro e a fare i conti con l’uomo che era diventato, si affaccia su  quello stesso mare che «(…)  calmo non forgia il buon marinaio, come si suol dire. Tu hai bisogno di psicopatici e assassini.»

E cosa  vede, Vito Strega, guardandosi dentro?

Meglio sarebbe dire cosa senteIl Canto degli innocenti, il suo pericoloso segreto, quel coro di lamenti che udiva nella testa sin da bambino, aveva ripreso a tormentarlo e, non bastasse, non  è purtroppo questo l’unico suo tormento,  ma si accompagna al senso di impotenza di fronte al mare magnum, questa volta non di  acqua, ma di crimini che non si risolvono, che non si fermano.

Disperazione pura,  mai sopita, che è però,  oltre alla sua condanna, la sua forza,  rendendolo un investigatore tanto tenace.

E allora, come si fa?

Una persona alla volta. E l’insegnamento a cui mi ispiro. Salvarli tutti

è impossibile, forse.

Ma bisogna comunque provarci.

Ecco come. Una persona alla volta. Provandoci.

Ci provano Strega, Pavan, Croce, Rais.

Ci riusciranno, smontando e rimontando un caso freddo che si rivelerà essere uno di tanti caldi che stanno insanguinando la città.

Il come e il perchè di questa linea di sangue, una volta svelati, ci renderemo conto essere lo specchio del puro talento e della profonda, sensibile  e condivisiva cultura di Pulixi, più che mai voce autoriale che si staglia  fulgida, maiuscola e imprescindibile non solo per chi ama il genere, ma per chi ama leggere, leggere bene, leggere una storia che  rimanga e si sviluppi nelle riflessioni, anche in quelle su di sè.

Laddove «I più grandi alleati della violenza sono il silenzio e la solitudine», “Per un’ora d’amore” urla e fa sì che non ci sia un uno senza gli  altri.

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Piergiorgio Pulixi


Piergiorgio Pulixi fa parte del collettivo di scrittura Sabot creato da Massimo Carlotto, di cui è allievo. Insieme allo stesso Carlotto e ai Sabot ha pubblicato Perdas de fogu (Edizioni E/O 2008), e singolarmente il romanzo sulla schiavitù sessuale Un amore sporco, inserito nel trittico noir Donne a perdere (Edizioni E/O 2010). È autore della saga poliziesca di Biagio Mazzeo iniziata col noir Una brutta storia (Edizioni E/O 2012), miglior noir del 2012 per i blog Noir italiano e 50/50 Thriller e finalista al Premio Camaiore 2013, proseguita con La notte delle pantere (Edizioni E/O 2014), vincitore del Premio Glauco Felici 2015, e Per sempre (Edizioni E/O 2015). Nel 2014 per Rizzoli ha pubblicato anche il romanzo Padre Nostro e il thriller psicologico L’appuntamento (Edizioni E/O), miglior thriller 2014 per i lettori di 50/50 Thriller. Nel 2015 ha dato alle stampe Il Canto degli innocenti (Edizioni E/O) vincitore del Premio Franco Fedeli 2015, primo libro della serie thriller I canti del male. Alcuni suoi racconti sono stati pubblicati sul «Manifesto», «Left», «Micromega» e «Svolgimento» e in diverse antologie. I suoi romanzi sono in corso di pubblicazione negli Stati Uniti, in Canada e nel Regno Unito. Altre pubblicazioni: Lo stupore della notte (Rizzoli, 2018), L’isola delle anime (Rizzoli, 2019), Per mia colpa (Mondadori, 2021) e Stella di mare (Rizzoli, 2023).