Recensione di Ilaria Bagnati
Autore: Jérôme Loubry
Traduzione: Luigi Maria Sponzilli
Editore: SEM
Genere: Thriller
Pagine: 352
Anno di pubblicazione: 2021
Sinossi. 1986, Normandia. Sandrine Vaudrier, una giovane giornalista, apprende che la nonna materna Suzie, che non ha mai conosciuto, è morta e le ha lasciato in eredità tutti i suoi averi. Deve svuotare la sua casa, dove viveva da sola, su un’isoletta poco distante dalla costa atlantica. Quando arriva sull’isola, grigia e fredda, Sandrine scopre che è abitata solo da quattro anziani organizzati quasi in un’autarchia. Tutti descrivono sua nonna come una persona cordiale e affascinante. Tuttavia, l’atmosfera è strana in quel luogo… In poche ore, Sandrine si rende conto che gli abitanti nascondono un segreto. Qualcosa o qualcuno li terrorizza. Ma allora perché nessuno di loro lascia mai l’isola? Cosa è successo ai bambini del campo estivo chiuso nel 1949? Chi era veramente sua nonna? Sandrine verrà ritrovata pochi giorni dopo, a vagare su una spiaggia, con i suoi vestiti coperti di sangue che non è suo…
Recensione
Perché hai paura? È un thriller sorprendente, accattivante che calamita il lettore alle sue pagine senza tirare mai il fiato. Ciò che si legge nella trama è solo la punta dell’iceberg, sotto c’è tutta una storia da scoprire, apprezzare e… temere!
Come avrete già capito Perché hai paura? È un thriller coi fiocchi e ve ne parlo per trattare un tema molto discusso e delicato in psicologia, quello di trauma. Vi parlerò di trauma senza però addentrarmi nella trama perché altrimenti vi svelerei troppo quindi per sapere come si collega il tutto sarete costretti a leggere il libro, vi assicuro che non ve ne pentirete.
Cosa si intende per trauma? La parola deriva dal greco e significa ledere, danneggiare, contiene anche un duplice riferimento a una ferita con lacerazione, e agli effetti di uno shock violento sull’insieme dell’organismo. I primi a parlare di traumatismo in psicologia, dato che in precedenza il trauma veniva considerato solo in senso medico, furono Charcot e Janet. Non è un caso che gli assunti rivoluzionari che provennero dagli scritti dei due studiosi francesi furono il punto di partenza su cui il padre della psicoanalisi S. Freud ideò la sua prima concezione di nevrosi: essa venne definitiva come risposta a un dato trauma psichico che viene rivissuto costantemente nella sintomatologia dei pazienti. Il concetto di trauma psicologico può essere visto anche come un evento che richiama alla memoria una serie di pensieri, incubi e flashback che impediscono il soggetto nel corretto esercizio delle sue funzioni di pensiero. Il comportamento che consegue a tale esperienza, dunque, si caratterizza per la presenza di emozioni fortemente negative e dolorose che rompono la coesione del Sé in situazioni, luoghi o eventi che si connettono al fenomeno originario ricco di carica traumatica. Quando l’elaborazione del trauma non avviene spontaneamente, le emozioni e le sensazioni corporee associate si bloccano, e costruiscono reti neuronali disfunzionali che compromettono il normale funzionamento psichico ed il benessere della persona.
Molti autori sostengono che piccoli e grandi traumi psicologici, vissuti soprattutto in età infantile, hanno un impatto significativo sull’emergere dello stress psicologico e sullo sviluppo di vari disturbi mentali.
Disturbo Post Traumatico da Stress (DPTS). Il Disturbo Post Traumatico da Stress si sviluppa in seguito all’esposizione ad un evento stressante e traumatico che la persona ha vissuto direttamente, o a cui ha assistito, e che ha implicato una minaccia all’integrità fisica e psicologica propria o di altri. Eventi come ad esempio, aggressioni personali, disastri, guerre e combattimenti, rapimenti, torture, incidenti, malattie gravi. L’evento traumatico viene rivissuto persistentemente con ricordi spiacevoli ricorrenti e intrusivi, che comprendono: immagini, pensieri, o percezioni, incubi e sogni spiacevoli; agire o sentire come se l’evento traumatico si stesse ripresentando; disagio psicologico intenso all’esposizione verso fattori scatenanti interni o esterni che simbolizzano o assomigliano a qualche aspetto dell’evento traumatico; reattività fisiologica o esposizione a fattori scatenanti interni o esterni che simbolizzano o assomigliano a qualche aspetto dell’evento traumatico; evitamento persistente degli stimoli associati con il trauma e attenuazione della reattività generale; difficoltà ad addormentarsi o a mantenere il sonno; irritabilità o scoppi di collera; difficoltà a concentrarsi e ipervigilanza ed esagerate risposte di allarme.
Terapia. Nella terapia del trauma è utile lavorare alla comprensione dei disturbi del paziente, all’acquisizione di strumenti e strategie che possano gestire ed alleviare il disagio emotivo, alla rielaborazione dei ricordi traumatici ed alla loro reintegrazione nella storia del paziente. L’EMDR (dall’inglese Eye Movement Desensitization and Reprocessing, Desensibilizzazione e rielaborazione attraverso i movimenti oculari) è un approccio terapeutico utilizzato per il trattamento del trauma e di problematiche legate allo stress, soprattutto allo stress traumatico. L’EMDR si focalizza sul ricordo dell’esperienza traumatica ed è una metodologia completa che utilizza i movimenti oculari o altre forme di stimolazione alternata destro/sinistra per trattare disturbi legati direttamente a esperienze traumatiche o particolarmente stressanti dal punto di vista emotivo. Dopo una o più sedute di EMDR, i ricordi disturbanti legati all’evento traumatico hanno una desensibilizzazione, perdono la loro carica emotiva negativa.
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A cura di Ilaria Bagnati
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Jérôme Loubry
Jérôme Loubry nato nel 1976, con un passato da restauratore, da qualche anno si dedica interamente alla scrittura. Autore di tre romanzi, tra cui Les Chiens de Détroit, vincitore del premio Plume Libre d’argent 2018, vive in Provenza. Con Perchè hai paura si è aggiudicato il premio Cognac per il miglior romanzo francese.
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