Robert Harris
Traduttore: Anna Maria Raffo
Editore: Mondadori
Genere: Romanzo Storico
Pagine: 420
Anno edizione: 2024
Sinossi. Londra, estate 1914. Mentre l’Europa si avvicina inesorabilmente alla Prima guerra mondiale, Venetia Stanley, un’affascinante giovane donna dell’alta società londinese, intrattiene un fitto carteggio con il primo ministro Herbert Asquith, un uomo sposato con più del doppio dei suoi anni. Venetia è la sua amante clandestina, la sua unica confidente sulle questioni di Stato e, nelle appassionate lettere che i due innamorati si scambiano quasi quotidianamente, Asquith la mette al corrente di informazioni confidenziali sul futuro dell’Europa e di telegrammi diplomatici di estrema riservatezza. Fino a che una grave fuga di documenti sensibili e il conseguente rischio di violazione della sicurezza nazionale non mettono in allarme le alte cariche governative. Paul Deemer, un giovane agente dei servizi segreti, viene ingaggiato per avviare un’indagine in merito. Non ci vuole molto perché Deemer risalga alla relazione tra Asquith e Venetia, e quindi a un loro possibile coinvolgimento nella vicenda. Ciò che da principio appare un semplice scandalo amoroso si trasforma rapidamente in un affaire ad alto rischio, in grado di cambiare per sempre il corso degli eventi. Intrecciando fatti realmente accaduti a un magistrale racconto di finzione, Robert Harris fa rivivere con estrema accuratezza uno dei momenti cruciali della storia in un thriller ad alta tensione, dove un’ossessione privata arriva a minacciare il destino di un paese.
Recensione di Marco Lambertini
Estate 1914 l’Europa è sull’orlo del precipizio, a Sarajevo è stato assassinato l’arciduca di Austria e un lungo periodo di pace sembra sia giunto al termine, il gioco delle alleanze potrebbe portare ad una guerra che per la prima volta coinvolgerebbe tutti i paesi europei.
Il Regno Unito è anche alle prese con la crisi Irlandese, problema che per il governo è ben più urgente di una guerra oltre Manica, perché potrebbe minare dall’interno il cuore dell’Impero.
In questo cupo scenario che ben conosciamo, si dipana la trama del nuovo libro di Robert Harris, ancora una volta alle prese con un racconto che mescola verità a romanzo, storia e scenari possibili.
Partendo dalle lettere inviate da Lord Esquith, primo ministro Inglese del periodo e ultimo premier liberale della storia britannica, ad una sua “preferita” Venetia Stanley, figlia di un ricco pari di Inghilterra, Lord Stanley e più giovane di Esquith di oltre 30 anni, Harris ci porta all’interno del governo di Sua Maestà nel momento grave dell’inizio della prima guerra mondiale e lo fa con la solita maestria.
Sappiamo bene quello che accadrà da luglio 1914, ma il climax cresce con lo scorrere della trama quasi come se potesse esserci un finale diverso.
Come detto tutto si gioca attraverso le lettere che il Premier invia quotidianamente alla sua amata (tutte vere e documentate) e le risposte di quest’ultima (queste invece immaginate, ma realistiche), lettere che parlano di tutto quello che succede all’interno del governo e che chiedono anche consiglio a Venetia.
Con il proseguire del libro, sia le missive che il clima diventano più buie, dolorose e complicate e il rapporto tra Lord Esquith e Venetia cambia e peggiora proprio come cambia e peggiora la situazione in Europa ed in Inghilterra.
Questo passaggio è la parte migliore del libro che parte quasi come un romanzo strettamente storico con una spruzzata di romanticismo, per poi diventare una spy story che potrebbe mettere a rischio non solo le sorti dell’Inghilterra ma quelle della guerra stessa.
Oltre ai personaggi reali, ( molto bella la descrizione di un giovane Churchill, alle prese con il disastro dei Dardanelli) essendo un romanzo troviamo alcuni personaggi inventati tra i quali emerge Paul Deemer, giovane poliziotto del Servizio Segreto che si troverà a leggere tutta la corrispondenza tra gli amanti per valutare il rischio di una possibile infiltrazione tedesca ai vertici della monarchia Inglese.
Lord Esquith, primo premier della classe media Inglese, viene descritto sia come politico che come persona innamorata che rischia tutto per il bisogno di condividere con Venetia qualsiasi azione di governo anche la più segreta.
Venetia Stanley, motore di tutto, è tratteggiata come una donna che sa bene quello che vuole ottenere, libertà di poter scegliere la propria vita a dispetto della propria condizione privilegiata nonostante sia cosciente che la Società del primo novecento prevede un ruolo ben definito per lei.
Harris ritorna ad offrirci uno spaccato storico dell’ Inghilterra del XX secolo e lo fa dando vita ad romanzo quasi epistolare, che comunque scorre con un ritmo crescente che distrae il lettore e lo lascia in attesa di un finale che pur essendo conosciuto non è affatto scontato, mescolando sapientemente storia e fiction, facendoci anche riflettere sul controllo, il potere delle informazioni e di come queste vengono utilizzate.
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Robert Harris
(1957), laureato alla Cambridge University, è stato giornalista alla BBC, e uno dei più noti commentatori dell’”Observer” e del “Sunday Times”. Nel 1992 è diventato famoso con Fatherland, cui hanno fatto seguito Enigma (1996), Archangel (1998), Pompei (2003), la trilogia sull’antica Roma – Imperium (2006), Conspirata (2010) e Dictator (2015) –, Il Ghostwriter (2007), da cui è stato tratto un celebre film diretto da Roman Polanski, L’indice della paura (2011), L’ufficiale e la spia (2014), anch’esso adattato per il grande schermo sempre con la regia di Polanski, Conclave (2024) da cui è stato tratto il film omonimo (2024) diretto da Edward Berger con Ralph Fiennes, Stanley Tucci, Sergio Castellitto e Isabella Rossellini, Monaco (2018), Il sonno del mattino (2019), V2 (2020) e Oblio e perdono (2022). L’autore ha scritto anche numerosi saggi, fra cui una celebre inchiesta sui falsi diari del Führer, I diari di Hitler (2002). Tutte le sue opere, tradotte in quaranta lingue, sono pubblicate da Mondadori. L’autore vive a Kintbury, in Inghilterra.