CINQUINA CAMPIELLO 2023




PREMIO CAMPIELLO

SELEZIONATA LA CINQUINA FINALISTA

E ASSEGNATO IL PREMIO CAMPIELLO OPERA PRIMA


Selezionata, venerdì 26 maggio nell’Aula Magna Galileo Galilei dell’Università di Padova, la cinquina di finalisti del Premio Campiello, 61^ edizione, concorso di letteratura italiana contemporanea promosso dalla Fondazione Il Campiello ‐ Confindustria Veneto.

La Giuria dei Letterati, presieduta da Walter Veltroni per il terzo anno di seguito, ha votato tra gli oltre 90 libri ammessi al concorso dal Comitato Tecnico (scelti a loro volta fra i 455 libri inviati): al primo turno di votazioni, con i 6 voti necessari per entrare in finale, Marta Cai con “Centomilioni” (Einaudi), Tommaso Pincio con “Diario di un’estate marziana” (G. Perrone Editore), Benedetta Tobagi con “La Resistenza delle donne” (Einaudi), al terzo turno è entrata Silvia Ballestra con “La Sibilla. Vita di Joyce Lussu” (Laterza), e al quinto turno con 7 voti Filippo Tuena con “In cerca di Pan” (Nottetempo). Giuria, dunque, molto compatta nelle scelte, quest’anno. Da segnalare nessun autore veneto, per un premio che davvero spazia in tutto lo Stivale.

Durante la selezione la Giuria ha inoltre annunciato il vincitore del Premio Campiello Opera Prima, riconoscimento attribuito dal 2004 ad un autore al suo esordio letterario. Il premio è stato assegnato a Emiliano Morreale con “L’ultima innocenza” (Sellerio). È stata inoltre espressa dalla giuria la volontà di assegnare una menzione al libro di Ada D’Adamo “Come d’aria” (Elliot), dell’autrice recentemente scomparsa.

La votazione, come di consueto, è stata preceduta dagli interventi di ciascun membro della giuria, che hanno fatto un excursus sullo stato dell’arte della letteratura italiana contemporanea, chi ha rilevato le proprie inclinazioni nel panorama attuale, chi ha segnalato temi comuni o piuttosto divergenti.

La Giuria dei Letterati è composta da autorevoli personalità del mondo letterario ed accademico quali: Pierluigi Battista, giornalista e scrittore, Federico Bertoni, docente di Critica letteraria e letterature comparate all’Università di Bologna, Daniela Brogi, docente di Letteratura Italiana contemporanea all’Università per Stranieri di Siena, Silvia Calandrelli, direttore di Rai Cultura, Edoardo Camurri, scrittore, autore e conduttore televisivo e radiofonico, Chiara Fenoglio, docente di Letteratura Italiana all’Università di Torino, Daria Galateria, scrittrice, accademica e traduttrice, Lorenzo Tomasin, Docente di Filologia Romanza all’Università di Losanna, Roberto Vecchioni, cantautore, scrittore, docente universitario ed Emanuele Zinato, docente di Letteratura italiana contemporanea all’Università di Padova.

Il Presidente della Giuria Veltroni si è dichiarato “molto soddisfatto della cinquina selezionata oggi. In generale, siamo davvero orgogliosi del livello dei libri che sono arrivati quest’anno. In un momento storico in cui siamo travolti dalle cose e in cui quelle importanti tendono a sparire – come l’amore per la pluralità, per la gentilezza e per il senso di comunità – la letteratura resiste. In questi tempi densi di caos e contraddizioni, il racconto diventa la nostra bussola. In tutti i libri che abbiamo letto – grazie alla meravigliosa giuria del Premio, fatta di persone competenti e libere – abbiamo ritrovato diversi elementi comuni: il forte rapporto con la realtà, tante donne scrittrici, l’attenzione verso la storia e la storia delle persone che la abitano, ma anche un’esaltazione della pura immaginazione. In questi momenti di frammentazione e di microfratture, grazie alla letteratura riusciamo a intravedere la luce. Il romanzo è capace di unificare, perché la scrittura è lavoro sartoriale, fatto di trame, ago e filo. Lavoro e creatività, infatti, sono fratelli ed è per questo che, nel pieno spirito del Campiello, il premio degli industriali, vogliamo continuare a valorizzare questo rapporto, per portare in alto il lavoro e la cultura, insieme”.

Pierluigi Battista prima e Roberto Vecchioni poi, hanno sottolineato che questo Campiello è particolare, dove il privato diventa pubblico, il saggistico diventa letterario, i generi si mescolano, è un compenetrare la storia con la cronaca, la biografia. “C’è vero e verosimile – ha detto Vecchioni – (che ha anche detto: “non si può vivere senza leggere, ma certamente si può vivere senza scrivere…Qualcuno dovrebbe impararlo, ci sono delle cose particolarmente interessanti, ma anche ci sono molte cose da dimenticare). Questo è uno dei migliori Premi Campiello che ho trovato. Romanzi affastellati di ricordi, pensieri, fatti veri, c’è tutto. La prima cosa è che via sta prendendo il pensiero, il modo di pensare alle cose? e qui ci sono molte soluzioni. La seconda qual è il buio e come si esce dal buio? questo Campiello ha trovato molte risposte. La terza è come si salva la parola? La forma è fondamentale, per me la prima cosa. Infine, la più importante, come si celebra l’emozione, la partecipazione e l’empatia? Perché il Campiello è un premio per tutti, che deve arrivare a tutti e per arrivare a tutti; c’è sì la ragione ma anche il sentimento. Molti di noi hanno scelto in questo modo”.

Emanuele Zinato si è sbilanciato su tre nomi, considerando più meritevoli libri sulla base della capacità di inventare un personaggio di carta più vero del vero: Marta Cai con “Centomilioni”, Adrian Bravi con “Verde Eldorado”, Baldanzi con “Se tornano le rane”. 

Calandrelli ha detto “libri belli, intensi, molto forti, sono stati rotti i confini tra saggio e romanzo, storia… Ce ne sono almeno una 15ina che meritano di arrivare ai lettori”, come ha detto anche Battista prima di lei “bisognerebbe fare una decina, una cinquina è sempre più dura”. 

Personalmente consiglio di andare sulla pagina Facebook del Premio e andare ad ascoltare tutti gli interventi dei giurati, perché sono state riflessioni tutte interessanti e meritevoli di soffermarcisi sopra.

Il vincitore sarà proclamato sabato 16 settembre al teatro la Fenice di Venezia, selezionato dalla votazione della Giuria dei Trecento Lettori anonimi. Giurati che vengono selezionati su tutto il territorio nazionale in base alle categorie sociali e professionali, cambiano ogni anno e i loro nomi rimangono segreti fino alla serata finale. Leggeranno i libri, mentre i finalisti saranno impegnati, nel corso dell’estate, nel consueto tour letterario che prevede tappe in tutta Italia.

Sara Zanferrari